PESARO – Liliana Segre, sopravvissuta all’orrore di Auschwitz dove fu deportata all’età di 13 anni, già cittadina onoraria di Pesaro e nominata senatrice a vita dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è diventata ancora una volta vittima dell’odio feroce razzista e antisemita con centinaia di scritti che riceve ogni giorno attraverso i social media contenenti minacce e per i quali le è stata assegnata una scorta.

A questa donna straordinaria i sindacati provinciali Spi Cgil, Fnp Cisl Pensionati e Uil pensionati hanno voluto dedicare un documento per esprimerle la propria solidarietà:

“C’è una signora italiana, pensionata, tanto anziana da aver fatto in tempo a essere rinchiusa, con l’attiva collaborazione dei fascisti italiani, nei campi di concentramento nazisti e qui marchiata sul braccio col numero che le toglieva il nome e la consegnava alla ferocia dei persecutori; la signora ex deportata oggi è inseguita costantemente da minacce esplicite di chi riesce a sentirsi vitale solo sopraffacendo una donna quasi novantenne che non dimentica Auschwitz e continua a combattere l’antisemitismo ; c’è anche un ex ministro degli interni di un recente governo italiano, pur abituato per questo a sentire la sicurezza come un diritto fondamentale di ogni cittadino, che ritiene la persecuzione messa in atto dai nostalgici del fascismo nostrano nei confronti dell’anziana pensionata italiana come un fatto di scarso rilievo; ci sono anche milioni di pensionate e pensionati italiani che ritengono scandalose e preoccupanti l’apologia di fascismo e le manifestazioni di razzismo che stanno segnando la nostra società; ci sono le pensionate e i pensionati italiani che vogliono esprimere a Liliana Segre, Senatrice della nostra Repubblica, piena solidarietà, che chiedono alle organizzazioni nazionali dei pensionati confederali di scendere in campo apertamente per difendere la sicurezza e la libertà della pensionata Liliana Segre come strumento per la difesa della sicurezza e libertà di tutti; chiediamo che questi obiettivi profondamente democratici diventino priorità del sindacato confederale”.

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