Monte Porzio, 8 febbraio 2021 – I lavoratori della Baioni Crushing Plants di Monte Porzio, storica azienda della Valcesano, sono in sciopero da venerdì scorso per rivendicare trasparenza e correttezza nell’utilizzo della cassa integrazione e l’apertura di un tavolo di confronto per discutere di alcune tematiche legate al clima aziendale. Pur riconoscendo l’oggettiva situazione di difficoltà in cui si trova ad operare l’azienda, i lavoratori insieme alla FIOM CGIL Pesaro Urbino, hanno deciso di proclamare lo sciopero quando, in sede di esame congiunto sull’utilizzo delle ulteriori 12 settimane di cassa integrazione, la direzione ha proposto di barattare il pagamento anticipato della CIG-COVID-19 in cambio della rinuncia alla pausa, circa 10 minuti, di cui i lavoratori godono.
Un atteggiamento inqualificabile soprattutto se si pensa allo sforzo che lavoratrici e lavoratori, definiti strategici ed essenziali durante il primo lockdown, hanno compiuto per garantire continuità produttiva all’azienda.
La normativa emergenziale garantisce alle aziende di accedere facilmente al pagamento diretto da parte dell’INPS, anche in assenza di serie e documentate difficoltà finanziarie. Riteniamo però che in un momento così complicato debba prevalere il senso di responsabilità, evitando di scaricare ulteriori disagi su chi, oltre a perdere salario, subisce i tempi incerti di erogazione della cassa integrazione.
È facile immaginare le difficoltà che lavoratrici e lavoratori della Baioni Crushing Plants sono costretti ad affrontare. Riteniamo assurdo solo poter pensare di “contrattare” l’utilizzo corretto della Cassa Integrazione Guadagni, che per causale di utilizzo porta il nome della malattia ad oggi responsabile di 2,3 milioni di morti, in cambio di un peggioramento della situazione lavorativa. Limitare però al mancato anticipo della CIG-COVID19 le motivazioni dello sciopero non è esaustivo. I lavoratori contestano la decisione aziendale di lasciare in cassa a 0 ore alcune maestranze e con lo sciopero vogliono dimostrare solidarietà ai colleghi che, nel pieno della pandemia, sono collocati da mesi ai margini del progetto aziendale, senza nessuna spiegazione.
Situazioni simili dimostrano che quando viene meno la correttezza delle imprese, il controllo “sociale” dei lavoratori e del sindacato sulle risorse della collettività diventa doveroso. Resta di primaria importanza inoltre aprire un tavolo di confronto per cercare di affrontare alcune criticità che stanno rendendo il clima aziendale sempre più teso. Per tutte queste ragioni i lavoratori insieme alla FIOM CGIL hanno proclamato lo sciopero per l’intera giornata di oggi lunedì 8 febbraio 2021.

Giuliano Di Fiore FIOM CGIL Pesaro Urbino

Facebooktwitter