Sciopero generale, Cgil e Uil in piazza Lazzarini

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 “E’ molto importante aderire allo sciopero generale di venerdì prossimo perché la manovra di Bilancio del governo, ancora in discussione in Parlamento, non risponde alle esigenza dei lavoratori e dei pensionati”.  Queste le parole del segretario generale della Cgil Pesaro Roberto Rossini e  Maria Grazia Tiritiello della Uil a commento della giornata di protesta indetta dai due sindacati confederali venerdì 17 novembre.

 A Pesaro per quel giorno è stata organizzata una manifestazione, alle 10.00, in piazza Lazzarini, decisa per contrastare la direzione della politica economica molto lontana dal mondo del lavoro dipendente e dei pensionati delle fasce più deboli.

“Adesso basta!” è lo slogan simbolo della giornata di lotta.

Nella manovra non ci sono risposte concrete sulle emergenze di questo paese che i sindacati hanno spesso evidenziato.

 Preoccupa la condizione di lavoratori e lavoratrici con salari bassi, il cosiddetto lavoro povero, una delle grandi ingiustizie del presente. Chi lavora non riesce ad arrivare alla fine

del mese mentre le disuguaglianze crescono giorno dopo giorno.

“Non c’è alcuna risposta all’emergenza salariale, sostengono CGIL e UIL, il governo ha annunciato 100 euro in più nelle buste paga ma si limita a confermare quelle in essere, già falcidiate dall’inflazione, in media al 17 per cento, dovuta a profitti e speculazione”.

Sulla sanità i sindacati ricordano che, a parole, il governo aveva dichiarato l’intenzione di aumentare la spesa sanitaria. Nei fatti però il sistema sanitario nazionale risulta sempre più indebolito a vantaggio della sanità privata.

La riforma fiscale invece di colpire i grandi patrimoni e i redditi alti o altissimi, a parità di reddito, colpisce maggiormente salari e pensioni.

Il lavoro stabile è un’altra illusione visto che vengono reintrodotti i voucher e la liberalizzazione del lavoro a termine.

Misure inaccettabili per Cgil e Uil che hanno proclamato lo sciopero: un diritto garantito dalla Costituzione.

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Venerdì 21 aprile sciopero del settore legno per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro

A Pesaro corteo e manifestazione in piazza del Popolo

Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil hanno proclamato uno sciopero di 8 ore per la giornata di venerdì 21 aprile. La decisione di incrociare le braccia è stata presa dai sindacati nazionali dopo che si sono interrotte le trattative con Federlegno per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto lo scorso 31 dicembre.

I sindacati chiedono aumenti retributivi per tutelare il potere d’acquisto, meno ore di lavoro a parità di retribuzione, maggiore formazione per operai e impiegati di uno dei settori cardine dell’export italiano.

A Pesaro si svolgerà una manifestazione interregionale delle lavoratrici e dei lavoratori del settore legno, alle 9.00 un corteo partirà da piazzale della Libertà fino a piazza del Popolo dove si terrà il comizio conclusivo.

 “La Federlegno ha abbandonato il tavolo delle trattative rifiutandosi di riconfermare il modello contrattuale consolidato dal 2016 che consente di recuperare in maniera efficace il potere d’acquisto degli stipendi calcolando gli aumenti con l’indice inflattivo complessivo – si legge in una nota congiunta di Giuseppe Lograno – Fillea Cgil Marche, Luca Tassi –  Filca Cisl Marche e Christian Fioretti –  Feneal Uil Marche. É inaccettabile che, in un settore dove le imprese italiane hanno realizzato un fatturato di 55 miliardi di euro nel 2022, Federlegno faccia carta straccia di regole ormai assodate nel nostro settore con un meccanismo di riequilibrio del potere d’acquisto che, secondo l’Istat, ha fatto recuperare nel 2021 l’inflazione reale ai lavoratori, ancor di più lo fa nel momento in cui il problema salariale è un problema centrale nella vita di tutti, per cui il rinnovo del contratto nazionale è la condizioni principale per alzare gli stipendi, creare condizioni che   facciano uscire i lavoratori dal rischio di povertà.

Il 21 aprile non è una data scelta a caso perché proprio in quei giorni a Milano si svolge il Salone del Mobile, un appuntamento importante per tutto il settore e per questo si è  deciso di mettere in luce non solo  i prodotti del lavoro ‘Made in Italy’  ma anche le condizioni di chi quei prodotti li costruisce partendo dal contratto nazionale.

Pesaro, città simbolo del settore che rappresenta uno dei distretti industriali del mobile più importanti a livello nazionale sia per qualità dei marchi che per quantità degli addetti, si svolgerà una delle 5 manifestazioni organizzate da Fillea, Filca e Feneal con la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori delle Marche, dell’Umbria, dell’Abruzzo e del Molise”.

Al comizio in piazza del Popolo oltre alle testimonianze di lavoratrici e lavoratori interverranno anche i segretari nazionali delle tre categorie e Claudio Sottile, segretario nazionale Filca Cisl, per le conclusioni.

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Rsu Ferretti: la FILLEA E’ IL PRIMO SINDACATO

Mercoledì 29 marzo si sono tenute le elezioni per il rinnovo della RSU aziendale presso lo stabilimento Ferretti di Mondolfo.

 I risultati della consultazione confermano la Fillea-CGIL come primo sindacato con 59 voti mentre  Filca -CISL e Feneal-UIL hanno ottenuto, entrambe,  40 voti.

“Al di là dei risultati – afferma Gianluca Di Sante, funzionario Fillea – mi preme sottolineare la grande affluenza al voto che garantisce democrazia e partecipazione nella scelta da parte dei lavoratori dei propri rappresentanti.

“Naturalmente siamo molto soddisfatti per il risultato ottenuto – aggiunge- e vorrei ringraziare i componenti della RSU uscente per il lavoro svolto e augurare alla neo eletta RSU un buon lavoro,  in particolare ai 2 RSU eletti:  Diego Caprini  e Luigi Moscatelli.

Sappiamo che il settore della nautica è uno dei comparti che sta andando meglio in Italia, anche il gruppo Ferretti è interessato da questa crescita e nel cantiere di Mondolfo gli ordini di barche sono raddoppiati rispetto allo scorso anno.

Dal punto di vista dell’occupazione, al momento, come Fillea siamo tranquilli ma ci sono delle problematiche che nei prossimi mesi dovremo affrontare con l’azienda sia a livello locale che nazionale. In particolare, dovremo discutere di internalizzazione di alcune fasi lavorative e di sicurezza sul lavoro che con l’aumento dei carichi non vorremmo che fosse lasciata in secondo piano.

Pertanto, insieme a Filca e Feneal, nelle prossime settimane affronteremo questi argomenti tenendo alta l’attenzione sul livello nazionale che ci vedrà impegnati nello sciopero del settore legno proclamato per il 21 di aprile e sulla manifestazione nazionale che si svolgerà proprio a Pesaro”.

Pesaro, 30 marzo 2023

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Terremoto: le aziende si preoccupano soltanto di riprendere la produzione

La denuncia della Fiom: pochissime le verifiche sulla tenuta strutturale degli edifici nelle fabbriche anche in vista di altre scosse

Pesaro, 9 novembre 2022 – Sono pochissime le aziende metalmeccaniche che hanno deciso, dopo la forte scossa di questa mattina , di accertare tramite i tecnici, i Vigili del fuoco o la Protezione civile la sicurezza dei fabbricati, anche in vista di ulteriori scosse.

Un atteggiamento che dimostra la scarsa sensibilità dell’imprenditoria locale sul tema e soprattutto un comportamento opposto ai dettami del TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO. Anche in questo caso la prima preoccupazione è stata quella di riprendere la produzione il prima possibile, esattamente come nelle primissime fasi della pandemia.

La FIOM Pesaro Urbino chiede e rivendica verifiche sulla tenuta strutturale degli edifici in tutte le fabbriche del territorio.

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Una ciocca di capelli per la libertà delle donne iraniane e di tutto il mondo

Sabato 22 ottobre a Fano flashmob di solidarietà contro la barbara uccisione di Masha Amini

Nel pomeriggio manifestazione per la pace dal Pincio a piazza XX Settembre

FANO – Proseguono le manifestazioni di protesta contro la barbara uccisione di Masha Amini, la giovane originaria del Kurdistan iraniano arrestata e uccisa dalla polizia morale a Teheran per non aver indossato correttamente il velo. 

Sabato 22 ottobre a Fano, alle 10.30, il Coordinamento Donne del sindacato pensionati Spi – Cgil e  Fnp – Cisl e Uilp, assieme alle tre Confederazioni provinciali e all’associazione Impronte Femminili organizzano un flashmob di fronte alla Mediateca Montanari, in piazza Amiani, per esprimere sostegno e solidarietà alle donne iraniane  a supporto di un impegno assolutamente condiviso per l’affermazione della democrazia,  dei diritti civili, sociali, economici e culturali universali perché la libertà delle donne è la libertà di tutti in qualsiasi parte del mondo.

Sono trascorse più di tre settimane dall’uccisione di Masha Amini e il suo nome è diventato fulcro di proteste; in tutto il mondo le donne che scendono in piazza contro questo assurdo crimine hanno scelto il gesto simbolico del taglio della ciocca dei capelli per dimostrare la loro solidarietà.

“Le nuove generazioni – si legge in una nota dei sindacati –  hanno sostenuto tali proteste con scioperi nelle università e nelle scuole in Kurdistan, con manifestazioni in Iran e anche i sindacati indipendenti iraniani hanno indetto con coraggio lo sciopero generale.”

Sempre a proposito di manifestazioni, nel pomeriggio, si svolgerà la “Camminata della Pace”, con partenza dal Pincio alle 17.30 e arrivo in piazza XX Settembre.

Fano, 20 ottobre 2022

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Elezioni 2022: il documento di Cgil Cisl e Uil sulle priorità del territorio provinciale

Pesaro – Con l’approssimarsi delle elezioni politiche nazionali, Cgil Cisl e Uil provinciali hanno elaborato un documento unitario (in allegato) contenente le priorità strategiche per il rilancio, lo sviluppo, la tutela dei lavoratori e delle famiglie in una fase molto complicata. Ad aggravare la situazione, infatti, c’è anche l’aumento della povertà come conseguenza della crescita dell’inflazione, dei costi dell’energia e dei beni primari.

Infrastrutture, sviluppo, politiche sociale e sanitarie, politiche educative e, naturalmente, il lavoro sono i temi contenuti nel documento di Cgil Cisl e Uil che sarà sottoposto all’attenzione di tutti i partiti in vista del 25 settembre, data delle elezioni.

L’obbiettivo dei sindacati è fornire un quadro di interventi che oltre a “tenere insieme” il territorio provinciale, favoriscano la crescita e lo sviluppo senza tralasciare tutte le criticità, vecchie e nuove, che richiedono risposte politiche urgentissime.

Segue il documento di Cgil Cisl e Uil Pesaro e Urbino (qui in formato PDF)

Elezioni politiche 2022: le priorità del nostro territorio

Con questo documento intendiamo richiamare, in premessa, l’importanza di cogliere l’attuale dibattito elettorale tra le forze politiche come l’occasione per delineare gli obiettivi strategici di rilancio della intera filiera economica e sociale che dovrà caratterizzarne lo sviluppo futuro della provincia di Pesaro Urbino
Siamo convinti che occorre un forte coinvolgimento delle istituzioni locali, nazionali e di tutti gli attori economici e sociali al fine di individuare le linee di orientamento strategico per raggiungere un nuovo protagonismo del nostro territorio che si è caratterizzato da sempre come luogo di produzione e di crescita economica e sociale.

Un territorio che “va tenuto insieme”, contemperando le esigenze dei cittadini che abitano lungo la costa con quelli che tengono vivi, sempre più faticosamente, i piccoli centri dell’entroterra. Vanno evitate contrapposizioni che in questi ultimi anni, più o meno strumentalmente, sono emerse in modo evidente, con l’unico effetto di “impoverire”, soprattutto dal punto di vista prospettico e progettuale, l’intera provincia.

Pertanto come CGIL, CISL e UIL del territorio individuiamo di seguito le “priorità strategiche” per la nostra provincia.

INFRASTRUTTURE:

Il territorio provinciale, ha bisogno di una grande opera di ammodernamento del sistema stradale, dei trasporti e delle reti telematiche.

Pertanto vanno confermati e se possibile implementati gli impegni assunti dal Governo sul:

  • Completamento della superstrada Fano-Grosseto, individuando il progetto più funzionale ed adeguato ad un’arteria in grado di fronteggiare i moderni flussi di traffico con il raddoppio della galleria della Guinza.
  • Realizzazione e certezza sui finanziamenti finalizzati all’arretramento del tratto ferroviario Adriatico anche a sud del territorio fanese e di Marotta. Contemporaneamente, nella progettazione, va tenuto conto della necessità di prevedere i collegamenti necessari verso l’interno del territorio per recuperare importanti aree costiere e creare almeno un hub merci.
  • Completare le opere di compensazione previste per l’allargamento della terza corsia dell’autostrada A-14.
  • La realizzazione del tratto di collegamento stradale veloce Pesaro-Vallefoglia-Urbino.
  • Il completamento dell’asse viario di collegamento delle zone industriali di Piandimeleto con Urbania e sant’Angelo in Vado.
  • L’adeguamento della Cesanense.
  • Riadeguare il sistema del TPL alle nuove esigenze sociali, con la creazione di linee di collegamento funzionali e veloci con gli aeroporti di Falconara, Bologna e la stazione ferroviaria di Fabriano;
  • Va inoltre previsto un piano di manutenzione straordinario della rete viaria provinciale, adeguatamente finanziato.
  • Completare ed estendere in tutta la provincia le reti informatiche con la Fibra 4G e 5G funzionale al sistema produttivo provinciale con la consapevolezza che da tale ammodernamento ne ricaverebbe un significativo vantaggio l’intero sistema dell’istruzione, della formazione e della ricerca.
  • Piano di incentivazione rivolto alle famiglie per installare impianti fotovoltaici sui tetti delle abitazioni e/o dei condomini, che dovranno sostenerne parzialmente il costo di installazione e acquisto al fine di evitare dinamiche speculative incontrollabili.

TEMA DELLO SVILUPPO

La vocazione della provincia di Pesaro Urbino è e resta manifatturiera ed in particolare collegata ai settori del legno, della metalmeccanica, della gomma plastica, della nautica, delle costruzioni, del settore agro-alimentare.

Gli effetti della crisi economica del 2008 e i cambiamenti sociali ed economici succedutisi negli anni a seguire fino ad arrivare alle conseguenze della pandemia, al nuovo quadro socio-economico conseguente alla speculazione internazionale sulle materie prime e sull’energia oltre alle conseguenze del conflitto Russia-Ucraina, richiedono politiche di sostegno ai lavoratori, alle loro famiglie e verso la rete imprenditoriale della provincia. Di fronte alle evidenti incertezze di prospettiva, e alla indeterminatezza rispetto ai tempi e all’evoluzione di tale situazione, è necessaria la capacità di rivedere la struttura organizzativa di questi settori e reindirizzare le politiche di sviluppo ed ammodernamento delle filiere produttive.

In particolare occorre:

  • Intervenire con politiche di incentivazione e sostegno agli investimenti per l’implementazione nelle aziende di impianti di produzione e accumulo di energia sfruttando fonti rinnovabili in grado effettivamente di diversificare l’approvvigionamento energetico delle aziende e soprattutto di quelle più energivore di settori particolarmente colpiti dall’incremento dei costi energetici come: gomma plastica, vetro, siderurgia e altre;
  • Bisogna portare avanti uno studio approfondito volto ad individuare dei settori verso cui indirizzare gli sforzi organizzativi e delle politiche di finanziamento regionali, nazionali ed europee, necessarie a promuovere e sostenere un innovativo sviluppo manifatturiero in grado di recuperare valore economico e livelli occupazionali oggi fuorusciti dal circuito produttivo a causa della inadeguatezza del sistema attuale;
  • Recuperare ad un nuovo concetto produttivo il sistema delle piccole aree artigianali, in particolare delle aree interne oggi fortemente penalizzate dalle crisi e nella maggior parte dei casi in condizione di abbandono o dismesse, individuando, specie per quelle realtà, nuove filiere produttive in grado di rinvigorire capacità, valorizzazione del territorio e rigenerazione e diffusione demografica nei comuni interni;
  • Negli ultimi anni il settore primario, si è caratterizzato per un forte dinamismo: sempre più giovani e sempre maggiori politiche nazionali ed europee mettono a disposizione cospicui finanziamenti e progetti tendenti a recuperare le produzioni agricole a finalità di tutela ambientale, di produzioni agro-alimentari di qualità e difesa del territorio.
  • Vanno contemporaneamente tutelate ma rese competitive le attività agricole e di allevamento dei territori montani, ma allo stesso tempo va incrementata la diffusione nel territorio di filiere produttive biologiche, sostenendo e recuperando le coltivazioni autoctone e tipiche del territorio.
  • A questi obiettivi bisogna aggiungere la necessità sempre più diffusa di collegare le coltivazioni e produzioni alimentari al bisogno di tutelare l’ambiente ed il territorio attraverso politiche di attenzione al recupero dei prodotti di scarto dell’agricoltura e degli allevamenti per creare produzioni energetiche ecologiche nell’ottica dell’economia della rigenerazione.
  • Il turismo è un altro settore particolarmente dinamico, che si integrare con con il settore manifatturiero e con quello agricolo anche al fine di reperire finanziamenti e investimenti produttivi mirati in una visione intersettoriale.
  • Bisogna rendere centrale il settore del turismo in una logica di sviluppo per tutto l’anno, puntando alla destagionalizzazione e individuando i settori su cui indirizzare gli sforzi di investimenti produttivi. In particolare:
  • Investire per riqualificare la ricettività turistico – alberghiera, oggi non sufficientemente inadeguata ad accogliere moderni flussi turistici;
  • Riconvertire una parte del comparto manifatturiero artigianale non più competitivo, verso produzioni collegate proprie del turismo (mobili-arredi, attrezzature balneari, hotellerie, prodotti alimentari di nicchia);
  • Promuovere politiche mirate alla riscoperta del territorio, del paesaggio, della gastronomia, delle città d’arte, magari attraverso l’individuazione di un brand territoriale.

POLITICHE SOCIALI E SANITARIE

La sostenibilità e l’equità dello sviluppo è assicurata dal lavoro di qualità e dal rafforzamento delle reti di welfare, intese come un articolato sistema di servizi, tutele ed assistenza nel campo del sociale.

Per orientare le politiche sociali è necessario considerare il contesto demografico. Nel panorama nazionale, la provincia di Pesaro Urbino, come il resto della regione detiene il maggiore indice di invecchiamento e di decremento della popolazione.

Questa tendenza può essere invertita solo con l’attivazione di misure sinergiche e complementari che diano fiducia alle famiglie (supportando la genitorialità, riorganizzando i servizi, favorendo l’invecchiamento attivo, garantendo adeguati livelli di cura alle persone), in un quadro di riequilibrio delle politiche migratorie.

Il Servizio sanitario nazionale è un patrimonio fondamentale della collettività sul quale occorre focalizzare l’attenzione. Sarà fondamentale procedere a una corretta attuazione degli investimenti e delle riforme previste nel PNRR. Questo al fine di dotare il territorio di una rete di strutture territoriali fondamentali per rendere il sistema sanitario provinciale-regionale efficace nel rispondere alle necessità del territorio e dei cittadini. Le priorità da perseguire sono: un’ulteriore implementazione del Fondo Sanitario Nazionale, il superamento del tetto di spesa al personale per consentire le indispensabili assunzioni, la stabilizzazione dei precari, l’attuazione della riforma sull’assistenza territoriale, la costruzione di una concreta sinergia tra ospedale e servizi territoriali, l’investimento sulla formazione del personale sanitario e socio- sanitario, l’abbattimento delle liste d’attesa, l’integrazione tra le Missioni 5 (inclusione) e 6 (salute) del PNRR, la diffusione della medicina di genere e la promozione delle politiche per l’invecchiamento attivo.

Va subito approvata la legge delega per la riforma dell’assistenza alle persone non autosufficienti, inserita nel PNRR grazie alle nostre mobilitazioni, coordinandola con la legge delega n.227/21 in materia di disabilità. Va garantita l’universalità dei servizi sociosanitari e la loro uniformità sull’intero territorio nazionale ed è necessario armonizzare e semplificare le diverse modalità di valutazione/certificazione della disabilità e non autosufficienza. Occorre investire di più sull’assistenza sociosanitaria domiciliare, riconoscendo, sostenendo e qualificando il ruolo dei caregiver e degli assistenti familiari.

Alla luce della recente riforma dell’organizzazione sanitaria regionale (ribadendo tutte le nostre perplessità e criticità sui contenuti) chiediamo che venga assicurato al territorio il mantenimento di tutte le specialistiche attualmente presenti nell’Azienda Marche Nord e soprattutto riteniamo urgente comprendere come e con quali obiettivi si voglia affrontare il tema della mobilità passiva verso l’Emilia Romagna.

Anche nella provincia di Pesaro Urbino è necessario intervenire in modo tempestivo ed efficace contro tutti gli aspetti dell’aumento delle povertà a causa dell’inflazione in salita negli ultimi mesi e dell’impennata del costo dell’energia con il rischio molto concreto di una crescita esponenziale.

In questo contesto vanno implementate nuove politiche abitative che vadano nella direzione di:

  • Aumentare l’offerta di alloggi in affitto a canone sostenibile e sostenere il reddito delle famiglie attraverso un apposito fondo di sostegno per far fronte ai costi complessivi dell’abitare;
  • Riformare l’edilizia pubblica per valorizzarne la funzione sociale e contemporaneamente riformare il regime delle locazioni per riequilibrare le dinamiche del mercato.

FORMAZIONE – POLITICHE EDUCATIVE

In un mercato del lavoro complesso e dinamico come quello attuale la formazione professionale continua e non dei lavoratori diviene cruciale proprio per evitare l’espulsione dal mondo del lavoro di tanti lavoratori. Dunque sono necessari adeguati programmi che garantiscano risorse e qualità della formazione.

Il settore dell’istruzione necessita di una profonda riforma e di importanti investimenti, sia nell’edilizia scolastica, che negli organici, in particolare con il rinnovo del CCNL, attraverso nuove risorse per la rivalutazione delle retribuzioni, la riduzione del precariato e nuove procedure di reclutamento del personale. Potremo davvero costruire da ora il futuro del nostro Paese e della nostra Regione solo con un serio investimento nel sistema della conoscenza aprendolo sempre di più alla prospettiva dell’Apprendimento permanente.

Infine i sistemi di istruzione e formazione devono integrarsi, programmando e investendo sulle nuove competenze necessarie ad affrontare e vincere le sfide che le transizioni ecologica- ambientale e digitale rappresentano per lo sviluppo del territorio, ma senza impoverire o aziendalizzare il valore culturale della formazione pubblica e garantita a tutti.

LAVORO

La priorità della nuova legislatura deve essere costituita da politiche mirate di protezione del lavoro e garanzia della sua qualità, in ogni settore, pubblico e privato: aumentare i salari, fermare la precarietà, favorire una equa distribuzione ed organizzazione del lavoro, garantire legalità e sicurezza sul lavoro. Per questo è necessario intervenire riconoscendo la centralità del lavoro, riducendo le forme di lavoro precarie e favorendo l’attivazione di rapporti di lavoro stabili e tutelati: risposte concrete e tangibili all’impoverimento dei salari, alla perdita di valore del lavoro e alla creazione di nuova occupazione di qualità.

Contrastare la precarietà vuol dire garantire occupazione stabile e di qualità, costruire un sistema organico di diritti e tutele, contrastare il fenomeno in aumento del lavoro povero. Con particolare attenzione ai giovani e alle donne, che pagano oggi il prezzo più alto.

Ruolo fondamentale giocano adeguate politiche attive del lavoro e determinante deve essere la funzione svolta dai Servizi per l’Impiego, in sinergia e con il supporto dei servizi privati accreditati, ricostruendo una filiera delle politiche attive del lavoro che metta strutturalmente a sistema: presa in carica, orientamento, accompagnamento, incontro domanda-offerta di lavoro, personalizzando le azioni in base ai bisogni differenziati di lavoratori e disoccupati. Una azione di indirizzo e verifica dal nazionale sulla progettazione, programmazione e sulle azioni realmente messe in campo dalle regioni è indispensabile e va adeguatamente strutturata

Pesaro, 15 settembre 2022

CGIL CISL UIL Pesaro Urbino

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Sconto Tari: i sindacati invitano a verificare i requisiti per poterne usufruire

Il bando scade il 31 agosto  le informazioni sono contenute nel sito web del Comune di Fano

Fano, 23 agosto 2022 – Cgil, Cisl e Uil di Fano ricordano ai cittadini che fino al 31 agosto è possibile fare richiesta di riduzione della Tari per l’anno 2022.

“Sono necessari un ISEE non superiore a 18.000 – scrivono – ed essere in regola col pagamento della tassa in questione al 31 dicembre 2020. Con tali requisiti si verrà esentati dal pagamento della seconda e terza rata. Inoltre se l’ISEE non supera i 10.000 euro si avrà diritto al rimborso della prima rata già pagata. In questo caso saranno dunque due le domande da compilare. Il beneficio verrà riconosciuto fino ad esaurimento delle risorse messe a disposizione dal Comune di Fano per l’anno 2022.

Sul portale del Comune di Fano, nella sezione: “Contributi e agevolazioni tariffarie Tari utenze domestiche” si trovano il regolamento, i moduli di adesione al bando, le modalità di invio della domanda e i numeri telefonici per informazioni.

Riteniamo utile che la notizia abbia la massima diffusione in modo che gli aventi diritto possano beneficiarne.

Vogliamo anche sottolineare che queste misure di intervento sono il risultato della contrattazione sociale del sindacato con le amministrazioni locali. Certamente non sono interventi esaustivi rispetto ai tanti bisogni di persone e famiglie che si trovano in difficoltà economica e alle prese con  i consistenti aumenti dei costi energetici e dei beni alimentari di prima necessità ormai fuori controllo; gli aumenti creano una condizione di grande difficoltà a numerosi cittadini, lavoratori e pensionati e  il nostro ruolo nella contrattazione sociale, da tanti anni, è mirato al massimo sostegno delle famiglie e di coloro che non riescono ad arrivare a fine mese.

Chiediamo pertanto che le amministrazioni locali del territorio mantengano alta l’attenzione e si adoperino per aumentare la capacità di intervento e affrontare così queste condizioni spesso drammatiche che sempre più famiglie e cittadini stanno incontrando, con la consapevolezza che tali problematiche non sono in via di risoluzione ma rischiano di aggravarsi visto il continuo ed indiscriminato aumento del costo della vita.”

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Allarme di Fp Cgil Marche e medici: nella sanità pubblica entra il privato. A Urbino e Pergola rischio caos e incertezza

Ancona,16 febbraio 2022 – Si amplia il perimetro della gestione privata negli ospedali pubblici con la scelta di Asur di affidare con una procedura di appalto una serie di servizi in ambito medico presso le strutture di Urbino e Pergola.

Si tratta di un appalto di durata triennale con cui, di fatto, verranno ad operare medici dipendenti di una società privata dentro al sistema pubblico, I servizi coinvolti sono al punto nascita, prontosoccorso, chirurgia generale/medicina generale/lungodegenza/nefrologia/ortopedia (ospedale SM Misericordia di Urbino) e PPI/assistenza medica di anestesia presso il blocco peratorio (ospedale SS Carlo e Donnino di Perola)

In questo modo, secondo Matteo Pintucci, segretario generale Fp Cgil Marche e Katia Pesaresi, Cgil medici, c’è “il rischio di generare un appalto “spurio” a causa di un’evidente commistione pubblico/privato dove non risulta chiara la catena di comando ed il confine tra ciò che è oggetto di appalto e ciò che ne risulta fuori”:

E’ possibile concepire un lavoro che per sua natura deve essere di equipe tra medici, professoinisti sanitarie ed oss quando gli uni (I medici) sono dipendenti di una società cooperativa e gli altri sono dipendenti del servizio sanitario regionale?

E ancora:  a quali condizioni saranno assunti medici dal soggetto privato vincitore dell’appalto? Con quale retribuzione? Con quali condizioni contrattuali, quali tutele? Si andrà a generare l’ennesima situazione di precariato?

Dopo i momenti difficili degli eroi del sistema sanitario nazionale, dope aver affrontato la pandemia ci si aspetta di ritornare ad una piena valorizzazione della sanità pubblica, del ruolo di gestione pubblico e di un rafforzamento degli organici per i medici, professionisti ed operatori

E’, invece, deludente registrare, concludono Pintucci e Pesaresi, come si continui ad andare in direzione diametralmente opposta: mancano atti di programmazione a lungo termine, continua a mancare un confronto con i sindacati dal momento che si viene a conoscenza di queste scelte dai giornali. Una situazione che va ad aggiungersi al mancato confronto sulle ricadute del PNRR in sanità”.

Fp Cgil, Cgil Medici Marche

M. Pintucci, K. Pesaresi

                       

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Energia: importante accordo tra Eni Gas e Luce e le associazioni dei consumatori

La rateizzazione delle bollette sarà a condizioni più vantaggiose di quelle previste da ARERA

PESARO, 10 febbraio 2022 – Mentre il Governo prepara un “intervento di ampia portata” sulle bollette, Federconsumatori ottiene, insieme alle altre associazioni dei consumatori riconosciute, un importante accordo con Eni Gas e Luce per la rateizzazione degli importi fatturati ai clienti.

La delibera di ARERA (n. 636/2021) disposta a fine dicembre, infatti, consentiva sì la rateizzazione, ma a condizioni fortemente svantaggiose per gli utenti finali: questi ultimi per accedere alla dilazione del pagamento, infatti, dovevano prima diventare morosi, non pagando la fattura, poi pagare il 50% dell’importo in unica soluzione e, successivamente, rateizzare in 10 mesi il restante 50%. Soluzione che, di fatto, prevede unicamente la rateizzazione dell’aumento, che a gennaio è stato del 55% per l’energia elettrica e del 41,8% per il gas.

Tale rateizzazione è consentita per le fatture emesse dal 1 gennaio al 30 aprile 2022 e presso gli sportelli di Federconsumatori i cittadini potranno ricevere le informazioni e l’assistenza di cui necessitano.

L’accordo raggiunto con Eni Gas e Luce, invece, permette ai cittadini di rateizzare l’intero importo della bolletta, senza divenire morosi e senza anticipare il pagamento del 50% della fattura. A seconda dell’importo delle fatture, il pagamento potrà essere suddiviso da 10 a 18 rate.

Quello appena raggiunto è un accordo importante, che segna una apprezzabile volontà di venire incontro alle esigenze dei cittadini da parte dell’azienda, di più di quanto non abbiano fatto finora ARERA e il Governo. Ci auguriamo che questa intesa segni la “pietra d’angolo” per la costruzione di accordi con tutte le aziende di energia elettrica e gas, a partire dalle multiutilities a partecipazione pubblica.

                                  Federconsumatori Pesaro e Urbino

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I sindacati contro il Presidente dell’Ats 6: perché abbiamo abbandonato il tavolo

Dura replica di Cgil Cisl e Uil “La ricostruzione della vicenda è incomprensibile e fantasiosa”

FANO, 10 febbraio 2022 – In merito a quanto dicharato dal Presidente dell’Ats n.6 e assessore del Comune di Fano Dimitri Tinti, nostro malgrado siamo costretti a tornare su questa vicenda a distanza di qualche settimana,  soprattutto per chiarire le ragioni di Cgil Cisl e Uil.

La ricostruzione della vicenda espressa da Tinti appare incompleta incomprensibile e a tratti fantasiosa. 

Infatti, durante l’incontro con l’Ats 6 di martedì scorso, le organizzazioni sindacali Cgil Cisl e Uil hanno deciso di esprimere, tramite una dichiarazione da mettere a verbale, la loro posizione in merito alla decisione assunta dall’Ats 6  e dall’assessore Tinti  rispetto al ruolo e al coinvolgimento delle confederazioni sindacali  nella costruzione e nella elaborazione  del Piano di Ambito.

In tempi non sospetti abbiamo criticato aspramente il  fatto che l’Ats 6  abbia scelto di relegare la discussione con le organizzazioni sindacali al solo tema del modello organizzativo che l’Ats dovrà assumere nel prossimo futuro, escludendo però  il sindacato generale e confederale dai tavoli delle politiche settoriali come: inclusione sociale, nuove povertà, giovani, disabili e anziani.

La modalità adottata  dal Presidente di Ats 6 è diversa da quella dagli altri Ambiti territoriali sociali  della nostra provincia per i quali  il sindacato generale e confederale viene coinvolto su tutti i tavoli per discutere anche delle politiche di settore .

Riteniamo che questa sia una scelta estremamente grave e per questo motivo, nell’incontro di martedì, abbiamo comunicato all’Assessore Tinti che, a queste condizioni, non saremmo stati più interessati a partecipare all’unico tavolo al quale l’Ats 6 vorrebbe sedessero i sindacati.

Come già detto, il tavolo è quello sul modello organizzativo, pertanto limitativo rispetto all’insieme dei temi e degli obiettivi che devono essere contenuti nel nuovo piano di Ambito. La discussione che è emersa in questo unico contesto risultata incompleta, parziale e inefficace rispetto alla discussione generale.

Per questo abbiamo deciso di esprimere  il nostro dissenso attraverso  una nota a verbale che è stata illustrata direttamente al tavolo.

Spiace constatare che anche nella ricostruzione dei fatti la scelta dell’Ats 6  sia quella di perseverare in una scelta politica che riteniamo estremamente grave seppur legittima. Come legittime sono le nostre critiche anche aspre. 

Constatiamo infine che questa vicenda ‘ostacolo’  per il mantenimento delle normali relazioni sindacali, venga utilizzata ad arte da qualcuno trasformandone i contenuti con l’obiettivo di raggiungere altre finalità e tentando un coinvolgimento del sindacato su dinamiche politiche nelle quali non vuole e non deve essere coinvolto.

Pertanto, seppur scettici, auspichiamo  che di questa vicenda se ne facciano carico direttamente i sindaci dei Comuni che fanno parte dellAts 6 e che si possa ritornare a una condizione normale e corretta delle relazioni sindacali”.

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