Si è conclusa domenica 4 agosto la settima edizione del campo antimafia “Coltivare i Frutti della Legalità”, dopo una settimana di attività presso un bene confiscato nel Comune di Isola del Piano (PU), denominato Fattoria della Legalità. L’iniziativa si inserisce all’interno del progetto nazionale “Estate in Campo”, promosso da varie associazioni fra le quali Arci, SPI Cgil e CGIL, Rete degli Studenti Medi e Unione degli Universitari, con l’intento di valorizzare positivamente i beni confiscati alla criminalità organizzata, restituendoli alla comunità come luoghi di difesa della democrazia, della legalità, della giustizia sociale, del diritto al lavoro.

Anche quest’anno, dunque, ventidue giovani provenienti da tutta Italia hanno partecipato con entusiasmo alle attività: da una parte i laboratori artistici e di lavoro manuale, proposti da Leonarda Faggi, Franco Ruggiero e Paola Fraschetti, dall’altra i momenti di formazione vera e propria con la partecipazione di vari relatori provenienti dal mondo dell’antimafia sociale. In questa edizione del campo della legalità i ragazzi, dopo aver appreso alcune nozioni riguardanti la storia, lo sviluppo, la struttura, i poteri e le attività delle diverse organizzazioni criminali presenti in Italia, hanno avuto la possibilità di approfondire il tema grazie all’incontro con il Dott. Daniele Paci, Sostituto Procuratore presso la Procura di Ancona. Nella seconda giornata, si è discusso delle importanti tematiche del traffico illecito dei rifiuti e del rapporto tra mafia amministrazioni locali e cittadini con l’intervento di Legambiente Marche nella figura di Chiara Tagnani. Nei giorni successivi la partecipazione di Roberto Rossini, Segretario Cgil provinciale e di Giorgio Marzoli e Andrea Piccolo della FLAI Cgil provinciale, ci ha permesso di affiancare al tema dei rifiuti quello, altrettanto importante, delle agromafie e del fenomeno del caporalato. I ragazzi, attraverso il racconto di alcune esperienze, hanno dunque compreso il ruolo centrale del sindacato nella lotta alla criminalità organizzata e, infine, con l’intervento di Elio Cerri segretario regionale dello SPI Cgil, hanno scoperto le storie dei sindacalisti uccisi per mano mafiosa e hanno aperto una riflessione sull’importanza delle scelte e, dunque, della partecipazione attiva di ogni cittadino nel contrasto alla mafia.

Parallelamente, da una parte per promuovere le forme di espressione artistica e il valore del lavoro manuale nella crescita personale e collettiva e dall’altra per sensibilizzare sul tema del riciclo e riuso, si sono svolti i laboratori. Con i professori Ruggiero e Fraschetta le ragazze e i ragazzi hanno imparato ad utilizzare il gesso, creando così calchi dei loro visi o delle loro mani. Inoltre, oggi il campo della legalità di Isola del Piano vanta la costruzione di un totem creato dai ragazzi con il solo utilizzo di materiali riciclati.

Un valore aggiunto del campo “coltivare i frutti della legalità” è costituito peraltro dallo scambio intergenerazionale che ogni anno si realizza tra pensionati dello Spi-Cgil e i ragazzi che partecipano al campo; inoltre, come più volte sottolineato dai numerosi ospiti durante i loro interventi, è fondamentale  che si perpetui ogni giorno l’impegno dei giovani nell’antimafia sociale perché solo con un tessuto sociale consapevole, istruito e determinato si pongono le basi per una società impermeabile al fenomeno mafioso. Progettazione, programma, formazione e coordinamento del tutto è curato dai giovani Damiano, Elena, Emily e Riccardo in collaborazione con uomini e donne del Sindacato Pensionati Cgil  provinciale e con Damiano e Tea dello Spi di Lodi e Nunzia dello Spi di Como.

Arci, Spi Cgil, Comune di Isola del Piano, Fattoria della Legalità, Libera, Udu, Rst, Cgil, Auser e Csv

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