Flai Cgil, Fai Cisl e Uila: “Tutte le controparti aderiscano al protocollo del 31 luglio”

PESARO, 9 ottobre 2020 – Dopo una complessa trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro degli addetti industria alimentare, i sindacati di categoria Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno deciso di intensificare le azioni di lotta per giungere in tempi rapidi all’applicazione dell’accordo del 31 luglio per tutti i 400 mila addetti. Alla firma dell’accordo raggiunto il 31 luglio si sono sottratte, all’ultimo minuto, le sigle che aderiscono a Federalimentare.

“Di conseguenza – scrivono i sindacati di categoria Fai Cisl Flai Cgil e Uila – abbiamo deciso di prorogare il blocco delle flessibilità, degli straordinari e delle prestazioni aggiuntive e dichiarato lo sciopero di quattro ore per turno nel settore dell’industria alimentare, da oggi 9 ottobre, per sollecitare le imprese del settore che non hanno aderito al contratto collettivo nazionale siglato il 31 luglio con Unionfood, Ancit e AssoBirra alle quali si è aggiunta Assica che ha aderito ieri 8 ottobre.

Conditio sine qua non per il sindacato è la firma di tutte le associazioni datoriali che adriscono a Federalimentare, all’accordo del 31 luglio.

Non ci sarà alcun arretramento sull’accordo di fine luglio.

E’ stata una negoziazione difficile, nella quale abbiamo fatto di tutto per tenere unite le controparti, ma le divisioni tra le associazioni di imprese di Federalimentare non si sono ricomposte. Il contratto oggi sottoscritto riconosce un aumento salariale significativo di 119 euro a regime. Il contratto sottoscritto – ricordano – è l’unico contratto del settore alimentare. Non accetteremo mai la frammentazione contrattuale perché alimenterebbe il dumping e la concorrenza tra le imprese danneggiando i lavoratori e le lavoratrici e indebolendo l’intero settore. Continueremo lo stato di agitazione e con le assemblee per informare i lavoratori e le lavoratrici, fino a che non otterremo la piena applicazione del nuovo Ccnl in tutte le industrie alimentari della provincia».

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