Venerdì 15 marzo sciopero generale unitario di tutti i lavoratori delle costruzioni. La parola al Segretario Fillea Cgil Giuseppe Lograno e i dati del settore nella provincia.
PESARO – Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil hanno proclamato lo sciopero generale di 8 ore, intero turno, in tutti i settori dell’intera filiera delle costruzioni.
Il prossimo 15 marzo si fermeranno i cantieri, le fabbriche del legno e arredo, le fornaci, le cave e le cementerie a sostegno delle proposte che i sindacati unitariamente hanno fatto e sulle quali il Governo non vuole confrontarsi.
“Chiamiamo i lavoratori a scioperare e a partecipare alla manifestazione nazionale che si terrà a Roma in Piazza del Popolo – dice Giuseppe Lograno- perché IL LAVORO deve essere messo al centro dell’agenda politica di questo paese, occorre una politica industriale in grado di rilanciare l’intera filiera delle costruzioni: dall’edilizia ai materiali, dal settore del legno e arredo al cemento, dai lapidei al settore dei laterizi.
Occorre un tavolo sindacale a Palazzo Chigi per affrontare la più grande crisi che, dal dopoguerra a oggi, ha colpito i nostri settori.
Spendere subito le risorse stanziate per sbloccare le grandi e piccole opere da nord a sud necessarie a creare occupazione e rilanciare il Paese, attuare una politica di investimenti per mettere in sicurezza il territorio: le strade, i ponti, ma anche gli edifici pubblici delle nostre città a partire dalle scuole.
Occorre sistemare gli incentivi per le ristrutturazioni delle case, per l’acquisto dei mobili, per il risparmio energetico.
Serve contrastare il dumping contrattuale che porta lavoratori e lavoratrici a fare lo stesso lavoro nello stesso cantiere o nella stessa fabbrica ma con contratti di lavoro diversi e spesso tutele molto diverse, dai diritti al salario”.
“ Nella nostra provincia la filiera delle costruzioni – prosegue – ha perso dal 2010 al 2017 il 18,61% delle aziende attive pari a 1641 aziende chiuse, tra queste molte sono fallite indebolendo fino a quasi far sparire dal nostro territorio alcune produzioni. Si pensi alla produzione di laterizi, di prefabbricati in cemento, alla nautica, alle tante aziende chiuse nel distretto del mobile e alle tante imprese edili.
Una crisi che ancora colpisce duramente i lavoratori e le lavoratrici con mancati pagamenti delle retribuzioni, in aziende poco capitalizzate, non in grado di fare investimenti e con difficoltà economiche e finanziarie che spesso si traducono nel mancato pagamento degli stipendi di chi lavora.
Nel nostro territorio viviamo anche problemi legati alle infrastrutture utili e necessarie a sviluppare i nostri distretti produttivi, anche da noi opere ferme: pensiamo alla Fano-Grosseto, opera ferma da anni per la quale sono stati stanziati 310 milioni di euro in attesa di una conferma del Ministro che non arriva.
Faccio un appello a tutte le lavoratrici, i lavoratori, le disoccupate e i disoccupati affinché il 15 marzo ci possa essere una grande manifestazione a Roma e una grande partecipazione anche dalla nostra provincia. Contattate la Cgil di Pesaro per dare la vostra adesione. Facciamo emergere la voglia di futuro, la voglia di un Paese che attraverso il lavoro diventi più giusto e moderno”.
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