Sul 118 dalla politica meno allarmismi e più senso di responsabilità

In merito alle dichiarazioni dell’onorevole Zaffini su un presunto furto di un oggetto di scarso valore operato a suo danno e per il quale il parlamentare ha accusato gli operatori del 118 che erano intervenuti per assistere un suo familiare malato, riteniamo che le espressioni utilizzate dallo stesso onorevole siano decisamente gravi e soprattutto prive di quel senso di responsabilità che dovrebbe caratterizzare qualsiasi rappresentante delle istituzioni.

L’onorevole Zaffini sostiene che: “Ci siamo accorti che è sparita una cosa, di non grande valore ma utile. Abbiamo cercato ovunque, ma siamo più che convinti che quella cosa non poteva che essere lì dove stava sempre. A questo punto il sospetto c’è. Quelli che fanno questo servizio entrano ogni giorno in tante case. A chi mi legge dico: state attenti, perché quando arriva l’ambulanza voi avete giustamente la mente solo per il malato e qualcuno probabilmente lo sa”.

Zaffini ha inoltre parlato di “mela marcia” (dando per scontato che sia un operatore del 118 il responsabile del furto).

Un’affermazione di questo tipo non solo mette in cattiva luce chi quotidianamente svolge un servizio fondamentale per la cittadinanza, come è appunto quello garantito dal servizio 118, ma soprattutto lancia sospetti che comunque potrebbero ingenerare immotivate paure da parte dei cittadini, alcuni dei quali potrebbero essere spinti a chiamare in ritardo il 118 oppure non chiamarlo, scegliendo di accompagnare i propri famigliari bisognosi al pronto soccorso, esponendone pertanto a rischi seri per la salute, questi si certi e soprattutto in alcuni casi neppure rimediabili.

Ricordando che dal 1996 data in cui è nato il 118 ci sono stati decine di migliaia di interventi in emergenza e mai nessuno dei lavoratori in servizio è stato coinvolto o denunciato per furto o reati similari, pertanto chiediamo alla direzione dell’Area Vasta di agire in ogni sede per chiarire quanto accaduto e soprattutto di farlo a tutela del servizio e dell’immagine dei lavoratori che nel 118 lavorano.

Comprendiamo che nella società dell’immagine e nell’era dei media e social network qualsiasi evento viene utilizzato anche in politica per ricavare un minimo di visibilità personale, allo stesso tempo riteniamo grave che per raggiungere tale obiettivo rappresentanti delle istituzioni non si fermino neppure di fronte ai rischi che le loro dichiarazioni, prive di qualsiasi riscontro probatorio, possono provocare, soprattutto quando in ballo ci sono servizio così importanti e delicati, come quelli garantiti dall’emergenza.

Pesaro, 4 novembre 2015

La Segreteria provinciale FP CGIL Pesaro e Urbino

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