Lunedì 20 gennaio, alle 17.30 nella sala Di Vittorio della Cgil provinciale

PESARO – Il lavoro nelle banche dal punto di vista dei dipendenti e il problema delle esternalizzazioni. Sono i temi proposti dalla Fisac Cgil Pesaro Urbino (Federazione dei lavoratori del credito) che organizza un incontro, lunedì 20 gennaio, alle 17.30, nella sala Di Vittorio della Cgil di Pesaro, al quale partecipano dirigenti sindacali delle banche: Mps, Unicredit e Intesa, che in questi anni sono ricorse a consistenti esternalizzazioni dei lavoratori sollevando l’opposizione e le critiche del sindacato.

“Abbiamo deciso di organizzare questo incontro perché l’utilizzo delle esternalizzazioni (outsourcing) – spiega Paola Tacconi segretaria generale Fisac Cgil provinciale – è sempre più diffuso e proprio di recente, nelle Marche, a Pesaro e a Jesi, il Gruppo Ubi ha esternalizzato 70 lavoratori”.

Alla Monte dei Paschi di Siena, con un accordo sindacale che la Fisac si rifiutò di firmare perché ritenuto illegittimo, nel 2012, vennero esternalizzati ben 1066 lavoratori. A distanza di anni, i tribunali hanno disposto il reintegro dei lavoratori che avevano intentato causa contro la banca, la quale ora si vede costretta a reintegrarli.

All’incontro di lunedì 20 gennaio si discute su quanto accaduto in queste banche. Per Monte dei Paschi intervengono Stefano Carli segretario nazionale del Gruppo Mps, Giacomo Forni della segreteria nazionale Mps e Paola Tacconi segretaria generale Fisac Cgil Pesaro. Per Unicredit interviene il segretario provinciale Fisac Cgil Ancona Antonio Polidori e Mario Cipollini coordinatore regionale Fisac- Intesa.

“E’ bene ricordare che la legge 30 del 2003 – aggiunge Paola Tacconi – ha legittimato l’utilizzo dell’outsourcing che permetto di ‘liberarsi’ dei lavoratori come fossero una qualsiasi merce di scambio essendo ceduti senza il loro consenso dalla società che li ha assunti ad un’altra società. Le aziende che esternalizzano hanno il vantaggio di continuare a controllare le attività, ma si liberano del fastidio di essere la controparte dei dipendenti dando vita a un modello organizzativo del sistema produttivo di impronta fortemente neoliberista e dal 2003 in poi, con l’abrogazione della legge 1369 del 1960 (la quale sanciva che il datore di lavoro era colui che avesse effettivamente utilizzato le prestazioni lavorative) e le modifiche all’art.2112 del codice civile, il lavoro può essere separato dall’impresa”.

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