Giovedì 28 gennaio alle ore 15:00 in diretta sulla pagina facebook e su Primo Comunicazione

PESARO, 21 gennaio 2021 – Dopo il grande interesse suscitato dalla pubblicazione, nel 2017, dei Diari di Bruno Trentin (Ediesse), che vanno dal 1988 al 1994, a novembre dello scorso anno è uscito il libro “Bruno Trentin e l’eclisse della sinistra – dai diari 1995-2006”, a cura di Ilaria Romeo e Andrea Ranieri (ed. Castelvecchi).

La Cgil Pesaro Urbino presenterà il volume, in diretta, sulla propria pagina facebook e su Primo Comunicazione, giovedì 28 gennaio, alle ore 15.

Ne discuteranno Roberto Rossini, segretario generale della Cgil Pesaro Urbino, l’onorevole ed ex sindaco di Pesaro Oriano Giovanelli, la responsabile dell’archivio storico della Cgil nazionale Ilaria Romeo e l’onorevole Andrea Ranieri, direttore della rivista Luoghi Comuni.

Bruno Trentin, che ha guidato la Cgil dal 1988 al 1994, scrive nei sui taccuini pensieri e analisi di grande attualità, sui temi del lavoro e della politica.

In questo volume, in particolare, profetizza il declino della sinistra, esaminando, attraverso una rigorosa analisi, le cause che l’hanno provocata ed il difficile destino che l’attende.

Gli orizzonti di Bruno Trentin sono vastissimi e la sua figura è quella di uno dei maggiori intellettuali del ‘900.

Per la Cgil, in questa fase incerta e difficile, è un faro di idee per la costruzione di un nuovo modello di politica e di società che Trentin, con coscienza lucida, senza risparmiare critiche ai dirigenti della sinistra politica del suo tempo, aveva perfettamente delineato.

“Leggere i diari di Bruno Trentin è come andare sulle montagne russe – scrive Marco Cianca su Il Diario del Lavoro -. Picchi di grande progettualità e di irraggiungibili analisi seguiti da vertiginose discese verso quello che lui stesso definisce ‘un pessimismo quasi cosmico’. Il dentro e il fuori. La voglia di fare, di lottare, di cambiare e lo sconcerto per la spregiudicata pochezza di tanti interlocutori, in una sinistra affetta da provincialismo e dall’ossessione mimetica tipica dei ‘parvenus’ e in un sindacato che rinuncia al ruolo ineludibile di soggetto politico e non riesce a superare il limite ‘difensivo e corporativo’”.

Facebooktwitter