Gianluca Di Sante: l’edilizia volano dell’economia oltre all’emergenza sanitaria detiene il triste record di infortuni mortali

PESARO, 16 maggio 2020 – La fase due analizzata dalle categorie della Cgil è iniziata il 4 maggio scorso anche se i lavoratori dei servizi pubblici essenziali non si sono mai fermati.
Nell’edilizia, il principale volano della nostra economia, la fase due ha segnato il ritorno al lavoro nei cantieri che erano stati bloccati a fine marzo.
“Dopo la chiusura totale alla fine di marzo –spiega Gianluca di Sante responsabile edilizia della Fillea Cgil Pesaro e Urbino – con le ditte più grandi abbiamo stipulato dei protocolli sulla sicurezza previsti dal Dpcm e ne stiamo sottoscrivendo uno territoriale che garantisca la copertura alla maggior parte delle nostre imprese che sono di piccole e piccolissime dimensioni.

Alla consegna dei DPI da parte delle aziende uno dei punti critici è la gestione degli spazi comuni: mense e ristoranti essendo chiusi hanno costretto i lavoratori a consumare il pasto nel cantiere tenendo le distanze di sicurezza e fortunatamente la bella stagione lo ha permesso.

Un altro punto critico è il trasporto, ovvero il percorso dalla sede della ditta al cantiere visto che il decreto stabilisce anche in macchina o sui camioncini regole di sicurezza quali: non più di due o tre persone a bordo di un camioncino che prima e dopo la partenza deve essere sanificato. Su questo abbiamo ricevuto molte segnalazioni e siamo sicuri che ne arriveranno altre.

Per la ripresa delle attività produttive la maggior parte dei cantieri sono ripartiti. Grazie ai lavoratori e al nostro sistema bilaterale siamo riusciti a far arrivare della liquidità anticipando una parte del trattamento di ferie di agosto che viene retribuito dalla cassa edile e all’ anticipo degli scatti di anzianità sempre a carico della stessa.
Sull’applicazione dei protocolli stiamo vigilando e abbiamo sottoscritto come parti sociali nazionali dell’edilizia un protocollo con il ministero delle Infrastrutture, Anas, Ance e Ferrovie.
A livello provinciale e regionale stiamo cercando di raggiungere con le controparti, a breve, una intesa aspettando le linee guida delle casse edili nazionali.
Nel frattempo stiamo comunque controllando durante i nostri “giri” nei cantieri l’applicazione di tutte le norme di sicurezza.
L’edilizia è un settore in cui lo svolgimento del lavoro avviene all’aperto dove è più semplice rispettare le distanze per cui la diffusione del Coronavirus e quindi l’aumento dei contagi non dovrebbe toccare livelli alti come purtroppo è accaduto e accade in altri settori.

La scelta del Governo di chiudere tutte le attività ha contribuito alla riduzione del numero dei contagi ma è nostro dovere, assieme agli organi competenti, garantire che vengano rispettati tutti i protocolli. Non dimentichiamo che la nostra categoria già prima dell’emergenza sanitaria aveva ed ha ancora un triste primati di infortuni mortali. La sicurezza è sempre stata una grande esigenza per i nostri lavoratori che affrontiamo in maniera capillare con la formazione preventiva svolta egregiamente dalle scuole edili nel variegato panorama dell’offerta formativa”.

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