Da Villa Fastiggi di Pesaro, l’assemblea generale della Camera del lavoro ha dato l’avvio ufficiale alla campagna referendaria.

Tre milioni le firme raccolte per i referendum e un milione e mezzo per la legge di iniziativa popolare su un nuovo Statuto dei lavoratori. Adesso di nuovo al lavoro per vincere ai seggi elettorali.

A partire da questa mattina, 31 gennaio 2017, dalla riunione dell’Assemblea generale della Camera del Lavoro territoriale di Pesaro Urbino prende ufficialmente il via la campagna referendaria per l’abolizione dei voucher e delle norme che limitano la responsabilità sociale negli appalti.

L’assemblea, presieduta da Irmo Foglietta si è aperta con un minuto di silenzio in ricordo di Nicola Denti, il sindacalista scomparsa due giorni fa dopo una lunga malattia. Un uomo schivo ma rigoroso, ha detto Simona Ricci segretaria generale che da pensionato ha sempre, seguito il tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, gratutitamente. Una perdita enorme per tutto il sindacato, come grandi erano le sue conoscenze e competenze.

Tema dell’assemblea generale di questa mattina a Villa Fastiggi il percorso politico e organizzativo per arrivare alla data dei due referendum abrogativi promossi dalla Cgil (la data non è ancora stata fissata ma sarà compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno).

La segretaria generale Simona Ricci, nella relazione ha toccato tutti i punti essenziali dei prossimi importanti impegno che coinvolgono l’intera Cgil, dai referendum alla proposta di legge di iniziativa popolare sulla Carta dei diritti universali del lavoro per la quale sono stati raccolte un milione e mezzo di firme.

Voucher e appalti, ma anche la possibilità di un ricorso alla Corte di Giustizia europea contro la decisione della Consulta di respingere il terzo referendum che in sostanza ripristinava l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori.

Sul palco, da sinistra: il segretario regionale Giuseppe Santarelli, Simona Ricci numero uno del sindacato di via Gagarin a Pesaro, Irmo Foglietta presidente dell’Assemblea e Alessandro Sguazza, segretario organizzativo della Camera del Lavoro.
Per quanto riguarda il referendum sull’abolizione dei voucher, “strumento irriformabile” ha dello Susanna Camusso segretaria generale della Cgil, parlano i dati. Quelli dell’Inps elaborati dall’Ires Cgil Marche.

Un milione e mezzo di voucher venduti nel 2016 nella nostra provincia mentre nel 2015 sono stati 1 milione e 118 mila, il 33 per cento in più.

La nostra provincia, ha sottolineato Simona Ricci, segna il record negativo, rispetto alla regione, dell’incidenza dei voucher.
A questo va aggiunto che l’Inps con un generico “non classificato (vedi tabella) in realtà fornisce il dato sull’utilizzo dei voucher, dove non dovrebbero esserci: si tratta del manufatturiero, spiega, quel settore che “negli ultimi due anni – ha ha visto la liberalizzazione del loro utilizzo: in quei settori nei quali i padroni hanno scoperto le “meraviglie” dei buoni lavoro per sottopagare i periodi di prova e chissà cos’altro”.

Nella tabella allegata si possono notare il dato esorbitante della provincia di Pesaro nell’utilizzo improprio dei voucher (che Inps denomina con un generico non classificato). “Sarebbe utile che Inps dicesse quali sarebbero i settori non classificati” ha detto ancora Simona Ricci.

Sugli appalti non possiamo limitarci a spiegare cosa vuol dire responsabilità solidale, ha detto ancora Simona Ricci, ma essere in grado di raccontare alle migliaia di persone con le quali parleremo nelle prossime settimane cosa vuol dire lavorare nel sistema degli appalti e cosa significa tutelare i lavoratori in quella giungla che sono oggi gli appalti e come ci si è arrivati.

Tecnicamente il referendum riguarda i lavoratori degli appalti che sono la parte molto debole del mercato del lavoro per i quali la Cgil chiede che non ci siano differenze fra chi lavora per una ditta appaltante e chi per una ditta appaltatrice ma una uguale responsabilità in tutto e per tutto (questa la responsabilità solidale) tra appaltatore e appaltante.
Per ottenere questo risultato è necessario cancellare le norme che limitano la responsabilità degli appalti, per difendere i diritti di tutti i lavoratori coinvolti, soprattutto nei casi, sempre più frequenti di esternalizzazione.

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Il sito ufficiale della campagna – www.con2si.it 

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