Pesaro, 23 giugno 2020 – “Numerosi sono ancora i precari “atipici” dell’Area Vasta 1, negli ospedali di Urbino e Fossombrone che da tanti, troppi anni vivono nella più totale incertezza. E’ quanto afferma Valentina D’Addario, responsabile Nidil Cgil Pesaro Urbino, in una nota.

“Si destreggiano tra vari contratti come quello di somministrazione a tempo determinato –si legge -. Ciò avviene dal 2015 e da allora ricevono un trattamento non paritario a quello riservato ai lavoratori diretti. Pensiamo, solo a titolo di esempio, al premio produttività, previsto dal contratto integrativo, la cui erogazione è attesa dai lavoratori in somministrazione da agenzia da tantissimo tempo ma la Direzione evita il confronto.

I contratti di lavoro di queste lavoratrici e questi lavoratori scadranno, per l’ennesima volta, il prossimo 30 luglio.
E’ arrivato il momento per l’Asur di dare risposte a questi lavoratori che attendono da troppo tempo senza alcuna garanzia, alcuna certezza sul proprio futuro.
E’ inoltre indispensabile, ora più che mai, anche alla luce di tutto ciò che abbiamo vissuto negli ultimi mesi, avviare le procedure di stabilizzazione dei lavoratori precari con rapporti di lavoro subordinato.

Il ricorso al lavoro precario è stato utilizzato per gestione ordinaria e per far fronte alle carenze strutturali in organico negli ultimi dieci anni, troppo numerosi sono i servizi la cui attività è garantita esclusivamente da lavoratrici e lavoratori precari.

Ci aspettiamo che la Regione intervenga e inizi ad instaurare un dialogo concreto e che lo stesso Presidente Luca Ceriscioli si interessi e adotti le misure necessarie a risolvere la situazione divenuta insostenibile e inaccettabile.

Certamente come organizzazione sindacale insieme ai lavoratori non rimarremo inerti ad attendere l’ennesima scadenza di contratto senza ricevere per l’ennesimo anno alcuna prospettiva”.

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