PESARO – Mercoledì 18 dicembre, a Pesaro, in piazzale Collenuccio, dalle 10 alle 13, si svolgerà una mobilitazione dei pensionati Cgil Cisl e Uil.
Tra le varie ragioni della protesta dei sindacati c’è la legge di bilancio che non “affronta e non risolve le tante questioni che riguardano milioni di pensionate e pensionati”, si legge nel documento sottoscritto da Catia Rossetti (segretaria generale Spi Cgil), Vittorio Calisini (Cisl pensionati) e Paolo Sacchi per i pensionati Uil.

“Nonostante si affermi continuamente il contrario, i numeri dicono che i pensionati italiani sono una categoria sociale ormai prossima alla povertà. Nelle Marche, l’importo medio di una pensione INPS di vecchiaia è di 953,12 euro mensili lordi. Quasi l’80% delle pensioni di anzianità, vecchiaia e superstiti hanno un importo inferiore a 1.500 euro mensili lordi”, aggiungono.

Queste le richieste: il ripristino di un sistema di rivalutazione delle pensioni più equo e capace di conservare il potere d’acquisto dei trattamenti,la ricostituzione del montante contributivo come base di calcolo per chi ha subito il blocco della rivalutazione negli anni precedenti, l’allargamento della platea dei destinatari della 14ma mensilità, l’adozione di un paniere ISTAT più adeguato ai consumi reali dei pensionati,
riduzione della pressione fiscale sui pensionati italiani, che oggi “subiscono” un fisco tra i più pesanti di tutta l’UE e contrasto forte e severo dell’evasione e dell’elusione fiscale.

A questi si aggiungono la completa inadeguatezza delle istituzioni nei confronti della legge sulla non autosufficienza.
I sindacati chiedono da tempo una legge a favore della non autosufficienza che riguarda 3 milioni di persone, la maggior parte delle quali sono anziane. “Una vera e propria emergenza nazionale”, sottolineano.
“Chiediamo che venga approvata una legge nazionale che definisca livelli essenziali di prestazioni sociali e socio sanitarie alle quali abbiano diritto tutte le persone in condizione di non autosufficienza. Prestazioni da finanziare attraverso un Fondo nazionale di consistenza ben diversa da quella attuale, che ammonta a circa 500 milioni di euro l’anno”.

E poi il Servizio sanitario nazionale che deve realmente garantire a tutti il diritto alla salute come stabilito dalla Costituzione.
“Per questo chiediamo l’abolizione almeno del super ticket regionale –concludono- e la riduzione effettiva dei tempi di attesa per visite, prestazioni e ricoveri in modo che a tutti i cittadini italiani siano garantiti i livelli essenziali di assistenza sanitaria, è inoltre necessario potenziare la medicina del territorio, le cure intermedie e l’assistenza domiciliare”.
Mercoledì prossimo in piazzale Collenuccio continuerà la raccolta delle firme per la legge sulla non autosufficienza.

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