Filcams Cgil: “Gravissimo comportamento antisindacale. Così aggirano le leggi e ledono la dignità di chi lavora”
Alla mensa Saipem 12 addetti chiamati dalla Compass per “sostitutire” i colleghi in sciopero.


Alle 12 i lavoratori Saipem usciranno dallo stabilimento in segno di solidarietà con le lavoratrici e i lavoratori del servizio mensa.

Questa mattina, durante lo sciopero e il presidio dei dipendenti della Compass Group che a ottobre 2015 si è aggiudicata l’appalto per il servizio ristorazione della Saipem, sono entrate alla spicciolata 12 persone, tra la rabbia di chi sta scioperando e manifestando davanti ai cancelli della sede di Bellocchi, in via Toniolo.

“Il servizio mensa funzionerà, spiega Roberto Fiscaletti della Ficlams Cgil – perché queste persone sono stati chiamate a sostituire i colleghi sia da altri siti della Multinazionale, sia da una agenzia interinale”.

Uno schiaffo al diritto di sciopero. “Un comportamento assurdo” dicono le lavoratrici e i rappresentanti sindacali Filcams Cgil e Uiltucs Uil fuori dallo stabilimento fanese della Saipem.

Noi siamo davanti ai cancelli – continua Roberto Fiscaletti – ma ci risulta che 12 persone sono al lavoro per garantire il servizio mensa.
Siamo indignati – perché il comportamento della Compass è gravissimo in quanto viola il diritto di sciopero e dimostra il totale disinteresse nei confronti dei lavoratori e della loro dignità”.

Compass_CgilPU2

“Conosciamo bene quanto forti possano essere le pressioni esercitate dall’azienda sulla parte più debole, il lavoratore, in una situazione di incertezza e con la paura di essere licenziato.
Questo non ci esime – conclude – dallo stigmatizzare il comportamento antisindacale della Compass, che si fa beffe della dignità dei lavoratori e delle leggi che regolano il diritto allo sciopero”.

Ricordiamo che la Compass si è aggiudicata ad ottobre il servizio mensa all’interno della Saipem. Questa mattina però gli addetti sono in sciopero perché l’azienda ha già prospettato la riduzione dell’orario di lavoro e trasferimenti senza alcun confronto con i sindacati. Il motivo? “La riduzione del numero dei pasti”.

Per noi il problema vero è sempre quello degli appalti al massimo ribasso: chi paga il conto sono sempre i lavoratori e la qualità dei servizi.

Da qui la dichiarazione dello stato di agitazione e due giornate di sciopero, oggi e il 30 marzo proclamati da Filcams e Uiltucs.

Nel frattempo si è appreso che molto probabilmente a mezzogiorno i dipendenti della Saipem usciranno per manifestare la propria solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori della mensa in sciopero.

Facebooktwitter