“Per fermare la privatizzazione di Poste Italiane. Per difendere il nostro futuro”


Le Organizzazioni Sindacali di Pesaro e Urbino SLC-CGIL, SLP-CISL, FAILP-CISAL, CONFSAL.COM comunicano che è stato proclamato lo sciopero generale in Poste Italiane Spa per l’intera giornata del 4 novembre 2016 ed una manifestazione che si terrà sotto la sede di Poste Italiane a Bologna.

La decisione del Consiglio dei Ministri di quotare in Borsa un ulteriore 29,7% e del conferimento a Cassa Depositi e Prestiti del rimanente 35% del capitale, con l’uscita definitiva del Ministero dell’Economia dall’azionariato di Poste Italiane, MUTA completamente gli assetti societari e il controllo pubblico in Poste Italiane. Le OO.SS. inoltre ritengono estremamente grave e, peraltro, antieconomica, l’intera operazione di dismissione da parte dello stato, in considerazione che dal 2002 ad oggi Poste Italiane ha sempre avuto bilanci positivi e ha versato consistenti dividendi al Ministero del Tesoro, azionista di riferimento.

Una privatizzazione che ha quindi il solo fine fare cassa e recuperare qualche miliardo di euro per incidere in quantità insignificante sul debito pubblico, ma che non tiene in considerazione il ruolo sociale svolto da Poste Italiane sull’intero territorio. Anche nella nostra provincia negli anni abbiamo riscontrato reiterati interventi di chiusura degli Uffici Postali nelle zone più disagiate e, a partire dai primi mesi del 2017, al recapito della corrispondenza a giorni alterni, scelta contestata recentemente dal Parlamento Europeo, compromettendo qualità del servizio offerto e la garanzia del servizio universale.

RITENIAMO GRAVE A MAGGIOR RAGIONE PER IL RUOLO INFRASTRUTTURALE STRATEGICO DI POSTE ITALIANE, CHE SOLO IL GOVERNO PUBBLICO PUÒ SFRUTTARE A VANTAGGIO DEL SISTEMA ECONOMICO DEL PAESE CON I DOVUTI E NECESSARI INVESTIMENTI.

La capillarità della rete postale, i servizi di prossimità , le potenzialità di innovazione e sviluppo del segmento logistico, necessitano senza dubbio di investimenti finalizzati al consolidamento di asset portanti per il Paese. Dunque spetterebbe proprio al Governo determinare l’utilizzo di risorse economiche per i necessari investimenti.

A questa situazione si aggiungono le problematiche locali aziendali: da una parte il segmento degli Uffici Postali e commerciali dove la finanziarizzazione sempre più spinta dell’azienda, l’applicazione monca del piano industriale, la carenze di addetti nella sportelleria comporta continue trasferte, trasferimenti coatti ed interrotte pressioni commerciali; da un altro lato, quello del recapito con il suo indotto dove si vuole evitare la riorganizzazione del settore, prevista per i primi mesi del 2017, che nelle regioni in cui è stata già avviata ha prodotto solo disservizi alla clientela e tagli di personale per la mancata applicazione dell’accordo firmato a Settembre scorso da parte dell’azienda

La mancanza di investimenti per il rilancio della logistica, ed una privatizzazione totale di Poste italiane mettono in discussione non solo anni di sacrificio e di lavoro dei dipendenti profusi per darle una dimensione d’impresa tra le più importanti in Italia, ma anche il futuro svolgimento del servizio universale, il carattere sociale, l’unitarietà dell’Azienda e tanti posti di lavoro.

Le OO.SS di Pesaro Urbino.

SLC-CGIL SLP-CISL FAILP-CISAL CONFSAL.COM

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