Nel caos di passaggio di competenze tra Regione e Provincia sui servizi al lavoro e alla formazione, finiscono in mezzo i lavoratori e le lavoratrici in appalto, oltre che la funzionalità e l’operatività quotidiana dei centri per l’impiego.

Le OO.SS. di CGIL CISL UIL provinciali hanno richiesto un incontro urgente al Prefetto, chiamando alle loro responsabilità la Provincia e la Regione.
Questi i contenuti della lettera inviata a Sua Eccellenza il Prefetto Pizzi.
In assenza di risposte, la prossima settimana i lavoratori e le lavoratrici dell’azienda in appalto manifesteranno con un presidio davanti le istituzioni.

“La situazione di precarietà che dal 1° aprile sta interessando questi servizi, attiene sia all’organizzazione e al funzionamento degli stessi, sia alla condizione  lavorativa del personale dipendente della Regione sia a quella del personale dipendente di società esterne che per conto della Provincia di Pesaro e Urbino garantivano fino a qualche settimana fa alcuni servizi per i C.I.O.F. (pulizia, igienizzazione delle sedi, servizio presidio e reception, servizio di sorveglianza notturna, sostegno contro la dispersione scolastica).

Come premesso, in provincia di Pesaro e Urbino dal 1° aprile la situazione dei Centri per l’impiego, orientamento e formazione (sia servizi per il lavoro che servizi per la formazione) risulta particolarmente precaria poiché il processo di transizione delle funzioni, delle sedi e del personale non si è ancora definitivamente completato, condizione questa che ha ingenerato problemi di efficienza organizzativa che sta rendendo particolarmente difficile per gli stessi ottemperare ai normali compiti istituzionali e normativi nonché ad elementari obblighi amministrativi.

Di questo si può prendere ad esempio il fatto che molti uffici per settimane sono rimasti bloccati nella protocollazione degli atti poiché i sistemi della Regione Marche, Ente titolare delle funzioni, non erano stati ancora installati.
Oppure possiamo citare il fatto che per lungo tempo la carta intestata degli uffici non era stata messa a disposizione al personale da parte della Regione Marche e che ad oggi ci sono pervenute segnalazioni per le quali sembra vengano avanzati dubbi sulla legittimità del suo utilizzo da parte degli uffici CIOF, perché la Provincia di Pesaro e Urbino, a differenza delle altre Provincie marchigiane, non ha ancora sottoscritto la convenzione con la Regione Marche, per la gestione e l’erogazione dei servizi per il lavoro.

Dalla Regione Marche erano stati pronunciati appelli affinché la Provincia agevolasse la continuità dei servizi in questa fase di transizione.
Malgrado le buone intenzioni espresse, constatiamo invece che ad oggi la convenzione tra Regione Marche e Provincia di Pesaro e Urbino non è stata sottoscritta.
Le motivazioni per le quali non si sia ancora giunti alla sottoscrizione non si conoscono, malgrado le nostre ripetute richieste inviate sia alla Provincia che alla Regione per essere informati della situazione.

Si evidenzia inoltre il fatto che i dipendenti del servizio formazione, trasferiti alle dipendenze della Regione dal 1 aprile 2016 sono stati inabilitati all’utilizzo dei gestionali operativi per l’ordinaria gestione della continuità dei servizi dei C.I.O.F. (protocollo, acquisti, procedure di pagamento delle utenze, economato, redazione determine). Malgrado il fatto che dal gennaio 2015 secondo la normativa nazionale e regionale la Regione avrebbe dovuto farsi carico delle spese di funzionamento dei servizi relativi alle cosiddette “funzioni non fondamentali”, tra le quali vi è anche la formazione, nel bilancio provinciale il centro di costo relativo al funzionamento dei servizi per la formazione, gestiva tali attività con somme già finanziate e in grande misura già pervenute alla Provincia di Pesaro e Urbino. Le spese relative infatti risultano già determinate e impegnate.  Malgrado queste difficoltà, va segnalata il forte senso di responsabilità con cui tutto il
personale e i relativi responsabili di sede hanno a tutt’oggi affrontato questa fase di criticità, garantendo continuità dei servizi per i lavoratori (più di 250 utenti al giorno tra Pesaro Fano e Urbino) e ai servizi di formazione per allievi minori in dispersione scolastica (poco meno di 200 allievi giornalieri).

Altro elemento di forte criticità attiene al fatto che dal 2 maggio la Provincia di Pesaro e Urbino ha sospeso i servizi di pulizia e igienizzazione delle sedi dei Centri per l’impiego, orientamento e formazione, oltre che i servizi di portierato e di sorveglianza notturna.
I lavoratori impiegati in questi servizi in appalto, dipendenti della società C.M. service dal 2 maggio non stanno operando e sono fortemente preoccupati in   merito al loro futuro occupazionale, non sapendo se i contratti che legano la loro società e la Provincia di Pesaro e Urbino verranno mantenuti dalla Regione oppure se si procederà a indire una nuova gara.

Si sottolinea infine su questo punto, che attualmente gli allievi dei corsi assieme al personale dei C.I.O.F. stanno provvedono al riassetto minimo delle aule a conclusione della giornata formativa. Lo stesso personale dei C.I.O.F. sta provvedendo alle misure d’igienizzazione minima dei servizi.
Tale situazione si è già protratta ben oltre i limiti.

Pertanto per quanto sopra esposto, considerata la particolare importanza dei servizi erogati dai C.I.O.F. tanto più in una fase così delicata per il tessuto produttivo ed economico della nostra provincia, con un aumento di oltre 4000 disoccupati in un solo anno ed un contesto normativo che ha cambiato radicalmente il mercato del lavoro e l’operatività dei centri per l’impiego senza risorse aggiuntive, le scriventi OO.SS. chiedono alla S.V. di intervenire
affinché si possa risolvere al più presto la situazione, anche rendendosi promotore di un incontro con gli enti interessati, rendendoci fin d’ora disponibili a partecipare per integrare e chiarire ogni aspetto ulteriore della vicenda”.

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