Intervento di Simona Ricci (Cgil) e Roberto Rossini (Fp Cgil) sulla situazione provinciale: servizi territoriali, liste di attesa e ospedali.

PESARO – “Terminata, almeno così si spera, la fase del ‘balletto delle nomine’, riteniamo utile sottolineare alle istituzioni della nostra provincia e alle nuove direzioni delle aziende sanitarie (Marche Nord e Area Vasta n.1) alcuni elementi di riflessione e qualche priorità in merito alla sanità provinciale e regionale che a nostro parere merita di essere affrontata.

Sappiamo che le priorità fissate dall’assessore alla Sanità nonché presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli in merito all’abbattimento dei tempi delle liste di attesa e all’applicazione della delibera sul modello organizzativo dei presidi ospedalieri, sono obiettivi ambiziosi. E’ proprio in relazione alla loro realizzazione che ci permettiamo di chiedere di procedere al più presto con il concretizzare di alcune promesse di intervento ancora non realizzate.

Nel descrivere il nuovo modello sanitario regionale, i vari dirigenti che si sono susseguiti a capo del servizio salute e i direttori delle aziende sanitarie della nostra provincia, ci hanno sempre detto che occorreva partire dalla riforma/ridefinizione del servizio di emergenza/urgenza, intendendo tale servizio nella sua accezione più ampia, ricomprendendo dunque il potenziamento dei pronti soccorso dei presidi pesaresi e fanesi del Marche Nord nonché dell’Ospedale di Urbino.

Contemporaneamente si sarebbe dovuto rivedere e potenziare in termini di mezzi e personale il servizio della Potes 118 e di tutta la rete dell’emergenza per poi rimodulare nel territorio il ruolo degli stessi punti di primo intervento. Ciò allo scopo di mantenere anche nelle zone più interne del nostro territorio un sistema efficiente di intervento che avrebbe permesso a tutti i cittadini di poter accedere in tempi utili a strutture idonea. Per questo motivo, e dopo un’estate di grande difficoltà, abbiamo accolto positivamente le parole della dottoressa Maria Capalbo in relazione all’obiettivo per Marche Nord di voler potenziare la medicina di urgenza e di istituire una unità di Osservazione breve intensiva. Erano obietti stabiliti dalla vecchia direzione, che noi abbiamo fortemente sostenuto, e ci fa piacere che vengano confermati. Speriamo che in questo senso voglia procedere anche la nuova direzione dell’Area Vasta, ma allo stesso tempo riteniamo che la regione marche contemporaneamente alla conversione dei piccoli ospedali debba procedere a potenziare tutta la rete dell’emergenza/urgenza optando per una gestione diretta dell’intero servizio. Anche alla luce dei recenti fatti di cronaca, riteniamo che le aziende sanitarie debbano occuparsi direttamente, con mezzi e personale proprio di questo delicato servizio, procedendo dunque a investire risorse per dotarsi di ambulanze moderne e tecnologicamente avanzate nonché di personale sufficiente, partendo dalla stabilizzazione del personale precario sia per quanto attiene alle figure degli autisti soccorritori, sia per quanto riguarda il personale sanitario specializzato e formato allo scopo.

Allo stesso tempo ci piacerebbe avere rassicurazioni in merito alla volontà di proseguire verso una reale integrazione nei servizi tra l’azienda marche nord e l’area vasta, troppo spesso annunciata e non sempre praticata nei fatti. Vorremmo avere rassicurazioni in merito alle programmate assunzioni di personale sanitario che avrebbe dovuto effettuare l’area vasta per poi essere utilizzate in ambito ospedaliero anche al fine di poter concretamente abbattere le liste di attesa, che prevalentemente si concentrano nei servizi di diagnostica.

Altro elemento senza il quale ben difficilmente si potrà arrivare all’applicazione del nuovo modello sanitario regionale, passa dalla implementazione dei posti letto di medicina e lungo degenza (almeno 40) che la stessa normativa regionale prevede che vengano realizzati nella nostra area vasta dei quali vorremmo sapere se, quando, dove e in quanto tempo verranno realizzati.

Infine in merito al contrasto alla mobilità passiva, piuttosto che ipotizzare “soluzioni lombarde”, a distanza di quattro anni dalla costituzione dell’azienda Marche Nord, forse sarebbe auspicabile che il nuovo Presidente della Regione decida di iniziare a costruire la nuova struttura, magari chiarendo con quali risorse finanziarie intende procedere in tal senso. Dopo anni di attesa sul punto non ci si può limitare a rimandare la responsabilità ai sindaci di Pesaro e Fano e alla loro incapacità a trovare un accordo in merito al luogo su cui costruire la nuova azienda! Non c’e’ più tempo, bensì rimane il bisogno per l’intera provincia di avere un’azienda ospedaliera moderna dotata di strutture e professionisti adeguati alle esigenze dei cittadini.

A tal proposito pensiamo sia utile ribadire la nostra posizione critica rispetto all’apertura fatta dal Presidente Ceriscioli verso il sistema della sanità privata. Non è un pregiudizio ideologico ma basato su cifre e fatti e secondo i sani principi del buon funzionamento di un servizio pubblico essenziale: non si può pensare di mettere in competizione nel servizio sanitario regionale un pubblico preventivamente e fortemente indebolito con un privato orientato al profitto, pronto ad investire nel deserto della sanità pubblica che si è volutamente scelto di preparare per questo scopo e già avvantaggiato in partenza avendo costi contrattuali e condizioni di lavoro di gran lunga lontani dal sistema pubblico. Per non parlare poi di Montefeltro Salute, la cui “mission” andava verificata, in base alle decisioni assunte dalla stessa regione, un anno fa e che, a quanto pare, visti i risultati, più che una possibile partnership pubblico privato per “sconfiggere” la mobilità passiva verso la Romagna si è rivelata la porta principale per l’ingresso dei privati nel sistema ospedaliero provinciale”.

Il Segretario Generale FP CGIL Pesaro e Urbino La Segretaria Generale CGIL Pesaro

(Roberto Rossini) (Simona Ricci)

Pesaro 24 ottobre 2015

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