E’ la denuncia dello Spi Cgil sulla base del valore Istat definitivo rispetto a quello programmato

Catia Rossetti: “Ennesima dimostrazione dell’indifferenza di questo governo verso i pensionati ammortizzatori sociali delle famiglie”.
A gennaio le pensioni saranno più basse. E’ quanto annuncia lo Spi Cgil provinciale, a causa del conguaglio negativo delle pensioni 2014.

Infatti il valore Istat programmato a dicembre 2013 per l’anno 2014 era pari a 1, 2 % mentre quello definitivo è pari a 1,1%.
Tradotto con degli esempi: una pensione minima lorda che a dicembre 2014 era di 501,30 euro a gennaio sarà di 495,90 euro con una perdita di 5,40 euro. Una pensione che a dicembre era di 1.002,80 lorde a gennaio sarà di 991,90 euro con untaglio pari a 10, 90 euro. Ultimo esempio, se una pensione a dicembre era di 1504,10 euro lordi, subirà una decurtazione di 16,30 euro e sarà quindi pari a 1.487,80 euro.

“Anche nel 2014, a causa della mancata crescita del Pil, il tasso di inflazione definitivo – spiega la segretaria generale provinciale dello Spi Cgil Catia Rossetti – era inferiore a quello programmato, tuttavia la legge si Stabilità 2014 aveva evitato di procedere a trattenere la differenza tra i due valori.
Quest’anno, con la legge di Stabilità non sarà cosi, e le pensioni subiranno i tagli elencati.
Per Catia Rossetti : “Anche se si tratta di valori che non cambiano in sé stessi il tenore di vita delle persone, il provvedimento è ugualmente grave. In tre anni, infatti, l’incremento delle pensioni è passato dal 3% del 2013, allo 0,3 % del 2015, su pensioni che, ricordiamo, non superano, nel 70 per cento dei casi, i 700 euro lordi mensili.

Il valore delle pensioni già basso, quindi è diminuito sensibilmente rispetto al costo della vita, anche a causa dell’aumento delle imposte locali che non vengono considerate dall’indice Istat che calcola il modo in cui le pensioni devono crescere”.

“Si tratta – conclude Catia Rossetti – dell’ennesima dimostrazione di insensibilità nei confronti dei pensionati (che, non dimentichiamo, sono gli ammortizzatori sociali di molte famiglie), che non hanno avuto alcun beneficio dagli ultimi interventi di legge, a partire dagli 80 euro dai quali sono stati esclusi anche per il 2015”.

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