Le amministrazioni comunali non possono tutelare le imprese a discapito dei diritti dei lavoratori e dei cittadini.

Continua e con maggior asprezza la protesta di sindacati e lavoratori dei trasporti pubblici locali, in seguito alla decisione condivisa dai Comuni di Pesaro, Fano, Monteciccardo, Fermignano, Petriano e Vallefoglia di affidare ad una ditta il servizio scuolabus che subentrerà ad Ami applicando un “contratto a tempo indeterminato di 10 mesi”.

Per i sindacati il contratto è illegittimo perché non corrisponde a quello indicato nei capitolati di gara, ovvero il Ccnl degli autoferrotranvieri al quale va aggiunto che nei mesi estivi i lavoratori non percepiranno alcun stipendio, con una perdita economica, fiscale e previdenziale oltre al rischio della modifica della residenza lavorativa.

Il 4 agosto, i sindacati annunciano 4 ore di sciopero aziendale dei lavoratori dell’Ami.

E’ questa la risposta dei lavoratori dell’Ami (in ottemperanza alla legge sul diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali); una risposta al fallimento dell’incontro dell’otto luglio, al quale era seguita la proclamazione dello stati di agitazione a partire dal 12 luglio.

Ma quello che il sindacati denunciano con forza è il ruolo delle amministrazioni comunali, che non possono tutelare le imprese a discapito dei lavoratori e dei diritti e, quindi, dei cittadini.
Diritti di tutti. “Il consenso dei Comuni a queste operazioni che violano palesemente tutti gli accordi contenuti nel capitolato d’appalto” è inaccettabile, scrivono.
Per questo, il 29 luglio, sindacati e lavoratori saranno sotto le finestre del palazzo Comunale di Pesaro.
Il 25 luglio, intanto è convocata l’assemblea dei lavoratori, dalla quale potrebbero uscire altre iniziative di protesta.

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