Filcams: “Stop insulti e minacce social agli ausiliari del traffico

PESARO, 28 agosto 2020 – “Apprendiamo con grande disappunto e preoccupazione che nelle scorse settimane attraverso i social media sono state lanciate pesanti minacce, nei confronti degli ausiliari del traffico della società Pesaro parcheggi, che non sono minimamente accostabili al legittimo diritto di critica, ma semplicemente il frutto del clima di odio e di mancanza di rispetto e della dignità del lavoro e dei lavoratori che svolgono le proprie mansioni nel ruolo che gli è stato attribuito. Lavoratori dunque, e prima ancora persone, donne e uomini, che svolgono una funzione pubblica di controllo, per una società di natura privatistica, alla quale l’amministrazione comunale pesarese, come hanno tra l’altro fatto altre città, ha affidato il compito di gestire quanto contenuto, negli specifici piani del traffico e della mobilità adottati dalla stessa amministrazione; tra questi rientrano le norme relative ai parcheggi, liberi, regolati con disco orario e con pagamento, nonché la loro gestione attraverso anche lavoratori che fanno rispettare regole adottate dal Comune attraverso atti del Consiglio Comunale o della Giunta. I piani del traffico e della mobilità servono ad una gestione della sosta in modo efficiente, efficace e trasparente, ad aumentare le opportunità di sosta, migliorare le condizioni di sosta disincentivando la sosta “lunga” nelle aree centrali, e non certo a “vessare” i cittadini attraverso i controlli degli ausiliari del traffico, che non possono certamente essere trasformati in capri espiatori. Secondo i dati in possesso dell’Amministrazione comunale, si può rilevare che tali decisioni relative alla gestione della sosta a pagamento dal 2003 ad oggi, avrebbero aumentato il potenziale di sosta di 3-4 volte intorno al centro storico. Anche questa volta, abbiamo assistito all’ennesimo caso, nel quale un utente di un social media, nel riferire un episodio poi rivelatosi non corrispondente alla realtà, “vomitando” parole ingiuriose e minacce di “azioni violente”, piuttosto che raccogliere commenti sdegnati, ha raccolto non solo sostegno, ma ha addirittura innescato una sorta di “gara” alla minaccia più grossa! Come Organizzazione sindacale vorremmo ricordare che gli ausiliari della sosta sono lavoratori preposti ai controlli del pagamento deciso dall’amministrazione comunale nel piano della mobilità e pertanto come gli altri lavoratori sono tenuti a eseguire il proprio lavoro e a cui tutti i cittadini sono tenuti a rispettare, in quanto tali, tralasciando il fatto ancor più significativo che nell’esercizio del proprio lavoro sono pure pubblici ufficiali. Pertanto chiediamo alla società “Pesaro parcheggi” di intervenire, denunciando alle autorità competenti tutti coloro che si sono resi protagonisti di questo ennesimo episodio e allo stesso tempo chiediamo all’amministrazione del Comune di Pesaro di intervenire attivamente i questa vicenda, anche attraverso l’autorità giudiziaria, non solo al fine di dare un segnale concreto di vicinanza a questi lavoratori, ma soprattutto affinché si richiami la cittadinanza al rispetto delle regole basilari del “vivere comune”, e al rispetto delle persone e del lavoro degli altri”

Loredana Longhin
(Filcams CGIL Pesaro e Urbino)

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Sistema Museo cambia contratto ai lavoratori: la Filcams dichiara lo stato di agitazione

Filcams scrive ai Comuni e ai i lavoratori evidenziando il senso di responsabilità e i sacrifici fatti negli anni

La Filcams Cgil apre lo stato di agitazione a livello nazionale per la cooperativa “Sistema Museo”, la cooperativa a copertura nazionale che nelle Marche gestisce vari musei e luoghi d’interesse. Città strategiche per l’economia turistica e culturale della regione come Fermo, Macerata, Pesaro, Recanati, Fano e Sant’Elpidio a Mare, in alcune delle quali sono attivati progetti molti importanti e complessi (progetti di finanza) nei quali la cooperativa è concessionaria degli spazi museali con gestioni decennali.
Il tema della protesta è la migrazione contrattuale dal contratto Turismo a quello Multiservizi, ritenuto dall’azienda più idoneo e che ha portato ad una riduzione degli stipendi per il personale impiegato oltre ad un demansionamento. Alla fine del mese di Dicembre 2019 la Cooperativa comunicava ai dipendenti l’intenzione d variare il C.C.N.L. che risulta decisamente più penalizzante dal punto di vista economico per i dipendenti oltre a svilirne la professionalità.
Nei mesi scorsi, si sono succeduti diversi incontri interlocutori fra la Cooperativa e le Segreterie nazionali di categoria di Cgil Cisl e Uil, al fine di capire quali fossero le reali motivazioni di tale decisione e quale fosse realmente lo stato di salute della Cooperativa, invitando, nel contempo la stessa di non operare variazioni proprio in virtù di un confronto sindacale ancora aperto, ma in maniera inaspettata nel periodo di blocco dovuto alla pandemia che ha visto gli stessi lavoratori messi in cassa integrazione in deroga, la cooperativa ha provveduto a sottoscrivere un accordo insieme a Cils e Uil , che traguardasse i lavoratori dal contratto collettivo del Turismo a quello del Multiservizi.
Filcams Cgil non ha ritenuto di “dover avallare questo accordo, e per questo motivo vede vanificare ogni tentativo di ulteriore accordo con i vertici della Cooperativa che, invece, proseguono sulla strada scelta applicando norme che deprivano delle loro funzioni le lavoratrici e i lavoratori, demansionati e sottopagati. Un comportamento che la Filcams Cgil non può che contrastare, proclamando una serie di iniziative di mobilitazione territoriali e ritenendo ci siano gli estremi per l’avvio di una procedura per comportamento antisindacale (ex art. 28 della L.300/70, meglio nota come Statuto dei Lavoratori) per vedere riconosciuti i pieni diritti e le tutele maturate da lavoratrici e lavoratori”.
Questa situazione va ad innestarsi su un pregresso già penalizzante per i lavoratori. La Cooperativa aveva infatti dichiarato uno stato di crisi sin dal 2013, che ha avuto come conseguenza il taglio, negli anni, della 13° e 14° mensilità, oltre ai ROL per tutti gli addetti.
“In 10 anni siamo stati costretti ad accettare sacrifici continui e decurtazioni, all’inizio lo abbiamo fatto volentieri, con spirito di sacrificio, ma ora siamo stufi “. Lo sfogo dei lavoratori iscritti alla Filcams è unanime. Diverse le problematiche, anche precedenti al nuovo contratto. “Prima ci hanno tolto la tredicesima e la quattordicesima. Poi hanno iniziato negli ultimi anni a decurtarci lo stipendio: dal 2013 al 2014 del 15%, l’anno successivo del 10% e quello dopo ancora del 5%. Nel 2017 un nuovo taglio del 13,5 % e poi del 7,5% mentre in tutti questi anni non abbiamo mai percepito ROL, i permessi retribuiti. Abbiamo lasciato alla società in questi 10 anni quasi 20mila euro a testa, un conto è togliere 200 euro a chi prende stipendi di tutto rispetto, un conto a chi come ne prende 900. Gli errori commessi nella gestione della Cooperativa non possono ripercuotersi sempre e soltanto sulla pelle dei lavoratori, anche perché è una situazione che va avanti da dieci anni, non da pochi mesi. Abbiamo deciso di non attenerci all’inquadramento previsto dal nuovo contratto solo per senso di responsabilità nei confronti dei territori e delle stazioni appaltanti. Attuare forme di protesta simili avrebbe creato non poche difficoltà ai comuni in un periodo di alta stagione ed in un momento critico come quello determinato dal COVID ma non possiamo essere lasciati soli.
In questa battaglia di civiltà, la Filcams Cgil lancia un appello alle stazioni appaltanti, ai comuni e agli enti che si avvalgono dei servizi della Cooperativa Sistema Museo perché si facciano carico di ottenere informazioni chiare sul grado di rispetto dei diritti dei lavoratori, mettendo conseguentemente in atto tutte le tutele necessarie affinché questi servizi vengano resi nel pieno rispetto delle mansioni realmente svolte e delle professionalità coinvolte, e che nessuna svalutazione contrattuale potrà cancellare.

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Il lavoro che non si è mai fermato e il dramma di chi non ha più reddito

Barbara Lucchi: altissimo il picco dei contagi tra i lavoratori del commercio, preoccupazione per il settore del turismo. La fase 2 per noi è ancora emergenza

PESARO. 15 maggio 2020 – La Filcams Cgil rappresenta gli addetti del commercio, del turismo e dei servizi; un mondo variegato, con settori differenti e caratteristiche specifiche i quali, rispetto alla crisi sanitaria hanno reagito in maniera differente l’uno dall’altro. Esordisce così Barbata Lucchi segretaria generale della categoria per spiegare che l’ingresso nella fase due per i suddetti settori mantiene un forte carattere di emergenza anche nella nostra provincia.

“Molte aziende hanno dovuto ridurre o sospendere la normale attività altre invece l’hanno vista aumentare come le imprese di pulizia in appalto presso gli ospedali e una parte delle aziende del commercio, quelle che somministrano generi alimentari e di prima necessità, che hanno invece registrato un a crescita importante delle vendite ea conseguentemente turni di lavoro più lunghi e più pesanti- scrive Barbara Lucchi-.

Gli addetti del commercio, delle farmacie, della vigilanza e del settore domestico non hanno mai smesso di lavorare nonostante il rischio contagio per garantire servizi indispensabili alla collettività, con grande senso di responsabilità, in prima linea e sprovvisti, nelle prime settimane, degli strumenti adeguati alla salvaguardia della propria salute e sicurezza. Con il timore di contagiare anche i propri familiari.

A seguito delle disposizioni varate dal decreto del Governo e del Protocollo del 14 marzo per il contrasto e il contenimento della diffusione del Coronavirus nei luoghi di lavoro, giorno dopo giorno, anche attraverso le nostre pressioni e un monitoraggio costante del rispetto delle disposizioni le condizioni di salvaguardia della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro sono gradualmente migliorate. Sono stati registrati purtroppo registrato picchi altissimi di assenze per malattia anche tra gli addetti del settore.
Con il blocco la situazione è gradualmente migliorata. Ora si apre una nuova fase ma per i settori che rappresentiamo essa non rappresenterà un cambiamento radicale; tutt’altro.
Continueranno a lavorare le aziende che già lavoravano; alcune attività ripartiranno solo dopo una fase di preparazione per la ripresa in sicurezza; alcune non saranno nelle condizioni di ripartire completamente per le a causa delle condizioni dettate dalla necessità di contenimento del contagio; tante continueranno a rimanere chiuse.

Diversa la situazione nel settore turismo che continua a scontare ancora una situazione di forte difficoltà: Molte attività continuano ad essere sospese, dalle agenzie di viaggio e i tour operator alle strutture ricettive, i pubblici esercizi e la ristorazione. Riapriranno gradualmente, dal 18 maggio, i musei e seppure in termini tutti da definire si prospetta un possibile riavvio anche per le stazioni balneari e termali. Fanno parte del settore anche le lavoratrici delle pulizie e delle mense scolastiche per le quali nutriamo grande preoccupazione per lo scenario che potrebbe prospettarsi in ordine alle riaperture delle scuole. Sono lavoratrici prevalentemente con contratti part time involontari di pochissime ore settimanali e retribuzioni molto basse a cui si somma negativamente l’impatto della cassa integrazione. Situazione simile per gli addetti delle mense aziendali.

E’ certamente fortemente compromessa la prospettiva per i lavoratori stagionali del turismo. I provvedimenti adottati dal Governo non sono sufficienti a recuperare la condizione di estrema difficoltà in cui versa una parte rilevante degli addetti del settore turismo per i quali si rendono necessari interventi specifici e immediati. Nella regione Marche lo scorso anno sono state oltre 7.800 le assunzioni stagionali, ma sappiamo che questo è un numero sottostimato in ragione delle criticità che ogni anno denunciamo come Filcams attraverso la nostra campagna di informazione e sensibilizzazione contro le irregolarità del settore.
Nel contesto attuale gli stagionali del turismo vedranno le loro opportunità di occupazione azzerate o fortemente ridotte a causa del crollo della domanda turistica anche a seguito della ridotta mobilità sociale; per l’assenza di turisti stranieri e per ciò che sarà permesso o no in termini di spostamenti interregionali.

Occorre capire meglio le disposizioni previste dal decreto “Rilancio Italia” annunciato dal Governo.
I primi interventi in materia di ammortizzatori sociali sono ormai scaduti o prossimi alla scadenza; occorre garantire continuità di reddito per tutti i lavoratori coinvolti in questa crisi senza precedenti. Nel contempo dovremo saper costruire una prospettiva di lavoro sostenibile per il futuro e la salvaguardia di un settore strategico per l’economia della nostra regione e del Paese.

L’emergenza sanitaria ha visto in prima linea anche gli addetti del settore delle pulizie, negli ospedali, nelle strutture residenziali protette e nelle case di riposo; lavoratrici e lavoratori in appalto. Nelle prime fasi dell’emergenza sanitaria il ruolo dei servizi di pulizia e sanificazione è stato centrale spesso a dover garantire il loro lavoro senza aver ricevuto strumenti adeguati; in prima linea unitamente ai medici, agli infermieri e a tutto il personale sanitario ma con trattamenti ben diversi e inaccettabili. Lavoratrici e lavoratori che in questo periodo hanno vissuto turni di lavoro maggiormente faticosi e impegnativi, in termini fisici e psicologici; chiamati ad assolvere ad un servizio assolutamente necessario ed essenziale. Un settore quello delle pulizie oggi ancora più indispensabile e strutturale per il buon andamento del servizio pubblico, ma relegato dal Pubblico al mondo degli appalti. Continueremo a tal proposito a mettere in campo tutte le azioni a difesa e tutela di queste lavoratrici e lavoratori che scontano una inaccettabile disparità di trattamento con i lavoratori diretti, sia in termini di tutele che contrattuali.

La fase due quindi è per noi ancora una fase di emergenza nella quale va mantenuta massima attenzione sul rispetto delle indicazioni sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e nelle buone norme che tutti siamo chiamati a rispettare, per il bene comune. Le aziende stanno elaborando il proprio protocollo in applicazione delle misure sulla sicurezza ai quali seguirà l’istituzione dei comitati aziendali; molti imprenditori sollecitano la politica per riaprire prima possibile la loro attività; alcune piccole realtà rischiano di non riuscire a sopravvivere e tanta preoccupazione investe le lavoratrici e i lavoratori che temono di perdere il lavoro. A questo si aggiunge la disperazione del ritardo nel pagamento della cassa integrazione; l’accordo siglato con le banche non sta funzionando e molte famiglie versano in condizioni davvero drammatiche.

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Le PEC delle Categorie della CGIL

Da oggi potete trovare le PEC della CGIL e delle Categorie confederate nell’area contatti delle loro pagine, ma per comodità ve le elenchiamo tutte anche qui:

CGIL – cdlt@pec.cgilpesaro.it

FILCAMS – filcamspesaro@pec.it

FILCTEM – filctempesaro@pec.it

FILLEA – filleapesaro@pec.it

FILT – filtcgilpesaro@pec.it

FIOM – pesaro.fiom@pec.it

FLAI – flaipesaro@pec.it

FLC – pesaro@pec.flcgil.it

FUNZIONE PUBBLICA – funzionepubblica@pec.cgilpesaro.it

NIDIL – nidilpesaro@pec.it

SLC – slcpesaro@pec.it

Ufficio Vertenze e Legali, Pesaro – pesaro.vertenze@pec.cgilpesaro.it

Ufficio Vertenze e Legali, Fano – fano.vertenze@pec.cgilpesaro.it

Ufficio Vertenze e Legali, Urbino – urbino.vertenze@pec.cgilpesaro.it

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Filcams Filctem Fisascat, buone le performance di Eden Viaggi anche grazie al contratto integrativo

Le organizzazioni sindacali di Filcams – CGIL, Fisascat – CISL e UILTuCS non possono che esprimere soddisfazione per le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dall’AD di Eden Viaggi.
In un periodo in cui il lavoro è alla ribalta delle cronache solo per parlare di crisi aziendali, di esuberi, di licenziamenti, ci fa piacere che nel nostro territorio ci siano aziende “che tengono” e che fanno performance oltremodo positive – questo è il commento di Longhin, Montillo e Bontà.

In una provincia come la nostra da sempre a vocazione manifatturiera, è lusinghiero, che ci sia un’azienda di un settore innovativo che investe in infrastrutture materiali e immateriali.
La crisi che dal 2008 ha colpito il nostro settore produttivo tradizionale, ci ha insegnato che chi in questi anni ha saputo innovare, investire, resistere, ora può vedere la luce in fondo al tunnel.
L’industria turistica è una rarità a Pesaro, ma ci suggerisce che il turismo è un settore su cui è necessario puntare sia in termini occupazionali che per l’economia e lo sviluppo della città.

Come organizzazioni sindacali tuttavia ci preme sottolineare che a maggio è stato rinnovato il contratto integrativo, (il precedente era stato sottoscritto nel 2017 con la vecchia proprietà) per tutti i dipendenti che grazie ai risultati positivi riportati dall’azienda, ha fatto scattare la fascia più alta del premio.
Un contratto integrativo davvero innovativo che oltre al premio di risultato prevede altri diritti per i lavoratori: part- time, flessibilità in entrata e in uscita, smart – working, ferie solidali; contrasto alla violenza e molestie sul lavoro, formazione per tutti i lavoratori e le lavoratrici.
Un contratto che nasce dalla volontà di risolvere le esigenze concrete di chi si impegna quotidianamente, che si candida da un lato ad aumentare i salari, e dall’altro a rendere più moderna l’organizzazione del lavoro.
Il valore aggiunto è averlo fatto con il sindacato, condividendo un obbiettivo comune.
Tutto ciò non era scontato, per questo pensiamo che le buone prassi vadano valorizzate, e fatte conoscere.
E’ chiaro che come organizzazioni sindacali non possiamo non essere orgogliosi di aver sottoscritto con l’azienda questo contratto integrativo, perché significa che laddove esistono relazioni sindacali solide è possibile migliorare le condizioni di lavoro sia in termini economici che di diritti.

Ci auguriamo pertanto che l’ottimo risultato economico raggiunto dall’azienda sia foriero di ulteriori passi in avanti nella contrattazione con il sindacato.

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Rossini Center: i sindacati contro l’apertura nel giorno di Santo Stefano

A maggioranza assoluta il comitato di gestione del centro commerciale Rossini Center, ha deciso di non accogliere l’appello delle organizzazioni sindacali di categoria e va dritto verso l’apertura nel giorno di Santo Stefano.

Fervono i preparativi alla Grande I che oggi batte bandiera Conad e che ha fortemente voluto l’apertura, per reperire le disponibilità dei lavoratori che pur potendo scegliere di non prestare la propria attività nei giorni festivi, vivono il disagio di doversi sottrarre ad una chiamata al lavoro che oggi arriva direttamente dal proprietario che ha rilevato l’attività da Finiper. Il contratto nazionale attribuisce infatti al lavoratore il diritto alla festa senza che nulla sia trattenuto decide di astenersi dalla prestazione, ma non è di certo semplice rigettare una richiesta quando forte è la paura che il diniego si tramuti in qualche ripercussione.

Per i 180 lavoratori del punto di vendita Conad e per tutti i lavoratori del centro commerciale impiegati negli oltre 30 negozi della galleria, non sarà quindi un Natale all’insegna della tradizione perché nelle Marche la tradizione prevede oltre all’albero di Natale, il presepe e il panettone, la chiusura di tutte le attività commerciali nel giorno di Natale, Santo Stefano e primo gennaio.

La scelta operata dal centro commerciale che rischia di innescare il classico “effetto a catena” tra gli operatori del settore, riapre il problema delle aperture domenicali e festive che necessitano di una regolamentazione di legge diversa. La soluzione non può che passare per l’attribuzione della materia alla potestà legislativa regionale, per l’esclusione di alcune festività dalle deroghe all’obbligo di chiusura e per il contenimento del numero di aperture complessive.

Le tante proposte di legge in materia che avevano come minimo comun denominatore l’abrogazione dell’articolo 31 del cosiddetto “decreto Salva Italia” con il quale il governo Monti ha liberalizzato gli orari commerciali, giacciono in Parlamento schiacciate forse dagli interessi della grande distribuzione organizzata che si è opposta con forza alla traduzione in legge.

Noi restiamo convinti che non è moltiplicando le occasioni di acquisto che si appianano i bilanci degli esercizi commerciali; servono strategie commerciali che puntano sul prezzo, sugli assortimenti adeguati alle esigenze della clientela locale sul servizio, e sul rispetto dei propri collaboratori che oltre ad essere “commessi” sono anche clienti affezionati alle proprie aziende.

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil regionali, invitano il centro commerciale a rivedere la propria decisione, la cittadinanza ad evitare ogni acquisto nel giorno di Santo Stefano ed i lavoratori del centro commerciale ad astenersi dalla prestazione festiva che è e resta un giorno da passare con i propri cari.
Filcams Cgil
Fisascat Cisl
Uiltucs Uil
Marche

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Cambio appalto pulizie Area Vasta1: domani presidio in piazza e incontro con il Prefetto

Filcams Cgil provinciale “E’ inaccettabile che in nome del massimo ribasso degli appalti si penalizzino i lavoratori e la qualità del servizio. Siamo pronti anche allo sciopero”

PESARO – A pochi giorni dalla proclamazione dello stato di agitazione dei lavoratori delle pulizie di ospedali e presìdi sanitari di Area vasta 1, domani giovedì 31 ottobre, dalle 9 in poi, ci sarà un presidio delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, in piazza del Popolo a Pesaro, di fronte alla Prefettura.

La Filcams Cgil Pesaro e Urbino assieme Cisl e Uil, dopo aver sollevato il caso del mancato accordo con la ditta di pulizie “Dussmann” aggiudicataria dell’appalto di ospedali e presìdi sanitari della provincia, ha chiesto e ottenuto un incontro con il Prefetto di Pesaro Urbino Vittorio Lapolla.

Una delegazione verrà infatti ricevuta per trovare un accordo che possa mantenere stabili i posti e gli orari di lavoro dopo l’aggiudicazione dell’appalto alla società in questione, la quale ha dichiarato l’esistenza di “Una ridondanza di ore contrattuali settimanali nel complesso dell’organico sia del personale già alle proprie dipendenze sia quello da acquisire”.

Il termine “ridondanza” ha fatto scattare da parte del sindacato il sospetto che si tratti dell’ennesimo appalto al massimo ribasso che inevitabilmente pagheranno i dipendenti sia in termini di ore lavorate e quindi di salario sia la collettività visto che il servizio riguarda l’igiene e la pulizia di ospedali e strutture sanitarie.

La Filcams Cgil chiederà al Prefetto di intervenire. “Il tentativo – scrive –  è quello di trovare un accordo. Non possiamo accettare che la Dussmann penalizzi i lavoratori e rifiutiamo il principio dell’appalto al massimo ribasso che giudichiamo spregiudicato e lesivo della dignità personale dei lavoratori

Se l’incontro dovesse fallire – conclude –   procederemo  con lo sciopero e con tutte le iniziative possibili per giungere a un accordo per la tutela di chi lavora e degli utenti della sanità pubblica”.

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Appalti pulizie strutture sanitarie: tagli al personale e servizi a rischio. Proclamato lo stato di agitazione

Forte preoccupazione dei sindacati  Filcams Cgil Pesaro Urbino –  Fisascat Marche e Uiltrasporti  Marche per i lavoratori dei distretti sanitari del territorio

–  Martedì 22 ottobre a Pesaro si è tenuto un incontro sindacale relativo al cambio appalto dei servizi di pulizia, sanificazione e disinfezione delle strutture Asur – Area Vasta n.1, assegnato alla “Dussmann Service srl” con decorrenza 1° novembre 2019.

L’incontro, al quale hanno partecipato le segreterie Filcams CGIL Pesaro e Urbino, Fisascat CISL Marche, Uiltrasporti Marche, ha avuto esito negativo a causa della dichiarata indisponibilità da parte di Dussmann a rilevare il personale della cooperativa uscente ”Nuovi Orizzonti” , impiegato presso i distretti di Fano,  di Pesaro, l’ospedale di Pergola, ospedale di Fossombrone;  alle stesse condizioni economiche e normative, e a causa della volontà della stessa azienda di ridurre drasticamente il numero di ore lavorate degli addetti presso gli ospedali di Urbino, Cagli, Sassocorvaro, distretti di Urbino, Rsa Galantara e la struttura ospedaliera di  Muraglia, il cui servizio è già gestito dalla Dussmann.

I sindacati di categoria Filcams Cgil Pesaro Urbino, Fisascat Cisl Marche e Uiltrasporti Marche ritengono inaccettabile ridurre così drasticamente il numero di ore impiegate a parità di superfici da gestire, sia nei confronti dei lavoratori attualmente impiegati nella società uscente, sia, a maggior ragione, nei confronti dei lavoratori che da anni sono impiegati presso i distretti già serviti da Dussmann.

I sindacati esprimono forte preoccupazione perché un taglio delle ore di tale portata da un lato ricadrebbe inevitabilmente su una non corretta distribuzione dei carichi di lavoro dei singoli addetti, dall’altro andrebbe a peggiorare la qualità del servizio di pulizie di spazi estremamente importanti per l’intera comunità, quali sono i presidi ospedalieri tutti, e all’interno dei quali ogni singolo cittadino si aspetta di trovare massima cura e igiene.

Non convincono affatto le dichiarazioni della Dussmann in merito al:“rilevare un significativo margine di ridondanza di ore contrattuali settimanali nel complesso dell’organico sia del personale già alle proprie dipendenze sia quello da acquisire”.

“Il ribasso, grazie al quale Dussmann – commentano i sindacati –  si è aggiudicata la gara, non può e non deve ricadere sui lavoratori, i quali non possono accollarsi quello che è il rischio d’impresa. Le organizzazioni sindacali hanno stigmatizzato le affermazioni della Società ribadendo l’obbligo contrattuale di assumere le persone coinvolte nell’appalto alle stesse condizioni economiche, di orario di lavoro e normative in essere, e pertanto diffidano Dussmann da qualsiasi azione volta a forzare i singoli lavoratori a modificare il proprio orario di lavoro contrattuale. Per questi motivi Filcams CGIL Pesaro e Urbino, Fisascat CISL Marche, Uiltrasporti  Marche, hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione di tutte le maestranze coinvolte e dichiarato  la volontà  di mettere in atto tutte le azioni necessarie volte alla salvaguardia e al mantenimento delle condizioni di lavoro degli addetti.

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Appalti pulizie Poste Italiane: sciopero 30 luglio nelle province di Pesaro Urbino e di Ancona

L’azienda non paga gli stipendi da maggio 2019: lavoratori in condizioni di grave disagio economico

Le segreterie regionali FIlcams, Fisascat e Uiltucs annunciano lo sciopero dei lavoratori degli appalti delle pulizia degli uffici postali nella provincia di Pesaro Urbino e di Ancona.

Sciopero per l’intera giornata quindi, domani martedì 30 luglio, dei lavoratori degli appalti delle pulizie degli uffici postali delle province di Ancona e Pesaro e Urbino: un centinaio di addetti nel complesso. (altro…)

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Filcams: un bollino etico per le imprese che applicano il Ccnl

Nota della Segretaria Generale provinciale Filcams Cgil Barbara Lucchi

PESARO – Nonostante il tentativo comprensibile, da parte delle associazioni di categoria, di far apparire la nostra provincia virtuosa in termini di regolarità contrattuale nel settore del turismo,  purtroppo i dati che ogni anno riscontriamo raccontano reiterati abusi in relazione alla corretta e piena applicazione dei CCNL di riferimento; contratti che troppo spesso, attraverso una mancata o parziale applicazione, anche della parte normativa, nascondono lavoro sommerso e illegalità, a cominciare dalle ore lavorate. (altro…)

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