Telemarketing: estesa anche ai cellulari la possibilità di bloccare le chiamate a scopo promozionale

Da mercoledì 27 luglio diventa operativo il nuovo registro delle opposizioni

Dopo anni di attesa il 27 luglio diventa operativo il nuovo registro delle opposizioni che consente agli utenti di bloccare le chiamate a scopo promozionale non più solo sulle linee telefoniche fisse ma anche per le numerazioni non inserite negli elenchi telefonici pubblici, sui numeri di cellulare nonché l’estensione della normativa alle chiamate effettuate con sistemi automatizzati (quindi senza operatore).

L’iscrizione al nuovo Registro consentirà di negare il consenso a comunicazioni pubblicitarie o di vendita diretta, ricerche di mercato o di comunicazione commerciale effettuate tramite operatore o con sistemi automatizzati o posta cartacea.

Sono esclusi dall’applicazione i trattamenti per finalità statistiche degli enti ed uffici di statistica appartenenti al Sistema statistico nazionale ed i consensi prestati nell’ambito di specifici rapporti contrattuali in essere, ovvero cessati da non più di trenta giorni, aventi ad oggetto la fornitura di beni o servizi, per i quali è comunque assicurata, con procedure semplificate, la facoltà di revoca.

L’iscrizione gratuita al registro potrà essere effettuata ex novo, rinnovata e revocata in qualsiasi momento, mentre le numerazioni già presenti nell’attuale registro verranno automaticamente iscritte nel nuovo.

Gli utenti si potranno iscrivere attraverso: un modulo elettronico sul sito web www.registrodelleopposizioni.it; chiamando il  numero verde 800 265 265 dalla linea telefonica corrispondente a quella per cui si chiede l’iscrizione; inviando una mail all’indirizzo iscrizione@registrodelleopposizioni.it cui allegare il modulo compilato, oppure trasmettendo il modulo con raccomandata A/R indirizzando la comunicazione a GESTORE DEL REGISTRO PUBBLICO DELLE OPPOSIZIONI – ABBONATI – UFFICIO ROMA NOMENTANO – CASELLA POSTALE 7211 00162 ROMA RM)

Le iscrizioni saranno valide entro il giorno lavorativo successivo alla ricezione della richiesta.

Gli “sportelli” di Federconsumatori Pesaro Urbino sono a disposizione dei cittadini su appuntamento per ulteriori informazioni ed assistenza chiamando il numero 0721.4201.

Facebooktwitter

Giuseppe Lograno è il nuovo segretario generale della Fillea Cgil Marche

Giuseppe Lograno è il nuovo segretario generale della Fillea Cgil Marche, la categoria che si occupa dell’edilizia e del legno. E’ stato eletto questa mattina dall’assemblea generale della Fillea, riunita ad Ancona.

Sostituisce Daniele Boccetti che ha ricoperto questo incarico negli ultimi 6 anni.

Giuseppe Lograno, classe 1977, residente a Fano, è entrato in Cgil nel 2005 e dal 2007 è alla  FILLEA CGIL di Pesaro Urbino dove, dal 2016, ricopre il ruolo di segretario generale della categoria provinciale.

“La priorità sarà seguire le grandi opere in programma nella regione – dichiara  il neo segretario –, ma occorre ancora fare i conti con la ricostruzione post sisma e con l’esplosione dell’edilizia residenziale legata ai bonus governativi”.

Facebooktwitter

Nidil: Saltamartini sbaglia i conti e ci rimettono i lavoratori

Bordata contro l’assessore regionale alla Sanità per il quale o lavoratori in somministrazione sarebbero soltanto 7

PESARO, 19 luglio 2022 – “Durante l’ultimo Consiglio regionale l’assessore Saltamartini ha ribadito erroneamente che i lavoratori in somministrazione nel comparto sanità dell’intera Regione sono solo 7.

E’ d’obbligo evidenziare che i lavoratori interessati solo nella provincia pesarese sono almeno 34.

A causa dell’errore, avendo la Regione comunicato i dati al Ministero, i lavoratori non hanno ancora percepito la cosiddetta “premialità covid” per il comparto sanità (Decreto 30 novembre 2021 del Ministero della Salute). Le risorse stanziate dal livello nazionale, a seguito di informazioni errate, sono ora insufficienti a liquidare quanto previsto dalla normativa e cioè un premio di circa 791 euro a lavoratore.

E’ assurdo che ancora una volta i lavoratori somministrati siano considerati lavoratori di serie B, non solo perché questa Regione non ha ancora “reinternalizzato” questi lavoratori e i servizi che seguono, ma anche perché la cattiva amministrazione non permette di ricevere questa premialità.

La Regione deve subito effettuare le dovute verifiche, coinvolgendo e interloquendo, questa volta, con gli uffici del personale delle Aree Vaste e trovare una soluzione concreta di concerto con il Ministero.

Riteniamo la Regione Marche responsabile di tale situazione ed è per questo che saremo pronti a mobilitarci ulteriormente e a chiedere le risorse necessarie per la liquidazione dell’istituto per tutti i lavoratori in somministrazione aventi diritto, che ribadiamo essere almeno 34 (in forza al 1 maggio 2021) presso Asur- Area Vasta 1, alla stessa Regione.

In questo quadro si inserisce anche l’imminente progetto di riorganizzazione della sanità marchigiana da parte di questa Giunta: come sarà possibile – ci chiediamo –  gestire un processo tanto articolato senza avere  neanche una reale cognizione del personale interessato?”

Valentina D’Addario

Segretaria generale Nidil Cgil Pesaro Urbino

Facebooktwitter

Federconsumatori: contrazione vendite nel settore alimentare

I dati diffusi ieri dall’Istat sull’andamento del commercio rivelano una situazione di forte incertezza.

Pesaro, 12 luglio 2022 – Per Federconsumatori da un lato diminuiscono i consumi nel settore alimentare: su base tendenziale a maggio si registra una diminuzione in volume del -2,8% con una crescita in valore, invece, del +4,5% che rivela a pieno l’impatto della spinta inflattiva su tali beni. Aumentano, dall’altro lato, le vendite dei beni non alimentari, sempre in termini tendenziali, del +6,8%, con un impatto notevole, in valore, del +9,1%. Crescono i consumi soprattutto nel settore delle calzature e degli articoli da viaggio, dell’abbigliamento, ma anche degli elettrodomestici, della gioielleria/orologeria, dei profumi e della cura della persona, beni non essenziali che riguardano segmenti di mercato con un target di clientela dal reddito medio-alto.

Non bisogna commettere l’errore di scambiare la crescita delle vendite in tali settori come un segnale di evidente ripresa. Si tratta, infatti, di una crescita che giunge dopo la vera e propria débâcle avvenuta nel II trimestre del 2020, con una contrazione delle vendite nel settore non alimentare del -25,6% (in valori tendenziali).

I fattori che potrebbero contribuire all’aumento dei consumi in tali comparti, oggi, sono diversi e di svariata natura. Da un lato vi è il periodo, quello di maggio, in cui le famiglie, spenti definitivamente i riscaldamenti, speravano di essersi lasciate alle spalle la stagione dei maggiori rincari del gas e si sono potute concedere qualche spesa in più. Dall’altro lato vi potrebbe essere un importante fattore psicologico: in situazioni di crisi, aggravate in questa fase dalla guerra e dalla pandemia in corso, crescono i consumi consolatori. Non è un caso che a crescere siano le vendite in settori come quello delle calzature, della gioielleria o della profumeria.

A conferma del fatto che non siamo di fronte ad una ripresa si aggiungono i primi dati sull’andamento dei saldi in corso, che rilevano un rallentamento della spesa pro-capite.

Il vero freno e il vero segnale di allarme sulla situazione che le famiglie stanno vivendo è la contrazione, per il quinto mese consecutivo, del volume di vendite nel settore alimentare.

Ecco perché è necessario analizzare i dati con prudenza, senza cadere nella tentazione di evocare riprese inesistenti, che possono divenire l’alibi per non mettere in atto operazioni fondamentali ed urgenti per il Paese: a partire dai sostegni a favore delle famiglie in difficoltà e da una tassazione più equa, con una lotta determinata all’evasione fiscale, fino all’adozione di efficaci misure di contrasto alle intollerabili speculazioni a cui stiamo assistendo. Per questo, tra le proposte presentate al Governo insieme alle altre Associazioni dei Consumatori, abbiamo chiesto di rafforzare i compiti di sorveglianza e i poteri sanzionatori delle Autorità indipendenti e di Mr. Prezzi, oltre all’attivazione, presso le prefetture, di comitati territoriali di sorveglianza sui prezzi, per monitorarne l’andamento e contrastare fenomeni speculativi in sinergia, appunto, con Mr. Prezzi.

Facebooktwitter

Lavoro stagionale, perchè domanda e offerta non si incrociano

Incontro pubblico organizzato dalla Filcams CGIL provinciale giovedì 14 luglio alle 16.30

Pesaro, 12 luglio 2022 – In questa estate rovente non solo dal punto di vista climatico, si riaccende il dibattito sul lavoro stagionale. Numerosi imprenditori del settore lamentano la mancanza di manodopera e, talvolta, l’impossibilità di proseguire l’attività.

I ‘lavoratori stagionali’ replicano sostenendo che i salari sono troppo bassi, ai limiti dello sfruttamento.

Un tema che la Filcams Cgil Pesaro Urbino ben conosce e che ha deciso di approfondire in un incontro pubblico dal titolo: “Il lavoro nel turismo: diritti, salari e prospettive di sviluppo nella provincia di Pesaro e Urbino”, in programma giovedì 14 luglio, alle 16.30, nel cortile di Palazzo Gradari (Grà) a Pesaro in via Rossini 24.

Un focus sulla situazione del settore anche in considerazione delle polemiche legate al reddito di cittadinanza che per alcuni sarebbe la causa principale delle difficoltà nella ricerca di lavoratori e lavoratrici.

Con questo incontro la a Filcams Cgil Pesaro e Urbino inaugura la prima di una serie di iniziative sul tema che coinvolgeranno anche altre province.

La Filcams, categoria Cgil che si occupa del terziario, infatti, si confronterà sui temi legati al comparto del turismo: dagli stagionali ai precari alle potenzialità di uno dei settori più strategici per l’economia del Paese; dal mancato rispetto delle norme contrattuali all’importanza di formazione continua per lavoratori e imprese; dall’emersione del sommerso alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; dallo sviluppare una sensibilità comune per dare ossigeno al settore alle politiche attive per il lavoro.

All’incontro di giovedì 14 luglio l’introduzione è di Barbara Lucchi, segretaria generale Filcams Cgil provinciale e Cgil Marche.

 La tavola rotonda, coordinata dal giornalista Luigi Benelli, vedrà la partecipazione del sindaco di Pesaro Matteo Ricci e di Roberto Rossini, segretario generale Cgil Pesaro e Urbino. 

Partecipano anche: Amerigo Varotti, direttore generale di Confcommercio Marche Nord, Federico Scaramucci, presidente Assoviaggi di Confesercenti Pesaro e Urbino, Stefano Landi, presidente SL& Turismo e Territorio Roma e di Fabrizio Russo, segretario Filcams Cgil nazionale.

E’ un incontro aperto a lavoratrici, lavoratori e la cittadinanza tutta.

Facebooktwitter

La Regione avvii una programmazione sociale e sanitaria integrata

L’intervento del segretario generale Cgil Pesaro e Urbino Roberto Rossini

Pesaro, 4 luglio 2022 – “E’ dal ‘secolo scorso’ che assistiamo a svariati tentativi di riorganizzare la sanità nella regione Marche e continuiamo a prendere atto del ripetersi di errori clamorosi.

 Nonostante linee di indirizzo nazionali (Legge 328 del 2000), atti regionali conseguenti e la logica del buonsenso, la programmazione territoriale della sanità viene svolta in maniera del tutto separata da quella sociale.

Tutto ciò impedisce di realizzare l’integrazione sociale e sanitaria in tutti i suoi livelli: istituzionali, gestionali e professionali. Quello che in altre regioni è stato un punto di partenza di programmazione, nella nostra regione non è neppure un punto di arrivo. Sono pertanto necessari un rapido ripensamento e l’avvio di un percorso integrato che veda il territorio al centro dell’attenzione del legislatore.

Se aree vaste e distretti dovranno restare andrebbe organizzato un tavolo tecnico che progetti una programmazione integrata; per questo si segua la logica dell’integrazione con strumenti simili a quelli messi in campo dal sociale e gli Ats.

Come Cgil riteniamo fondamentali rivalutare il ruolo del distretto sanitario e interlocutore privilegiato dell’Ats, progettare e avviare una pianificazione sociale e sanitaria territoriale, integrata tra questi due strumenti, riorganizzare il territorio superando antiche rivalità e ingiustificabili campanilismi.

A nostro avviso 13 distretti e 13 ambiti territoriali sociali, nella regione Marche, sono la soluzione ottimale per non spendere denaro pubblico inutilmente (aumentare i distretti sanitari ha un costo elevato) e per razionalizzare il sociale 23 Ats, per la nostra piccola regione, sono troppi.

Soltanto riorganizzandoli si potranno superare le attuali difficoltà organizzative e gestionali.”

Roberto Rossini

Segretario generale Cgil Pesaro Urbino

Facebooktwitter

Fp Cgil e Cisl Fp: le nostre richieste al ministro Franceschini

Pesaro, 4 luglio 2022 – La giornata odierna segna l’inizio di una mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori del ministero della Cultura contro l’inammissibile situazione di degrado organizzativo di tutti i cicli lavorativi interni al dicastero.

“Nel nostro Paese – scrivono Vania Sciumbata, Fp Cgil e Francesco Todaro, Cisl Fp  Pesaro Urbino – famoso in tutto il  mondo proprio per il suo immenso patrimonio artistico e culturale non possiamo più tollerare l’indifferenza con la quale il governo e il ministro Dario Franceschini stanno affrontando i nodi strutturali del declino del lavoro all’interno del ministero e dei servizi alla cultura; non possiamo più tollerare la mancata programmazione delle assunzioni e dei fabbisogni cui si aggiunge la totale assenza di tutele per i lavoratori esternalizzati.

Nel 2024 che vedrà la città di Pesaro protagonista quale ‘Capitale italiana della Cultura’ va colta l’opportunità che un tale riconoscimento produce in termini di visibilità e di investimenti  per l’intero territorio provinciale e quindi non c’è più tempo da perdere: in numerose strutture, infatti,  la carenza di organico degli addetti alla vigilanza e accoglienza sfiora il 33 per cento rispetto alla dotazione.

E’ pertanto necessario procedere con un piano straordinario di assunzioni anche attraverso l’immediato assorbimento di tutta la graduatoria del concorso AFAV, comprensiva degli idonei, con l’avvio immediato dei concorsi autorizzati, con la previsione di riserve per il personale interno e per i contratti flessibili nonché l’ampliamento delle previsioni numeriche a copertura delle attuali carenze.

Chiediamo inoltre l’avvio di un confronto che impegni l’Amministrazione in un piano di investimenti straordinario per la digitalizzazione delle prassi amministrative interne e una adeguata e coerente regolamentazione delle forme di lavoro da remoto.

Allo stesso tempo vogliamo un impegno concreto per la piena applicazione di tutti i nuovi istituti contrattuali (ordinamento professionale, attuazione delle progressioni economiche e di quelle giuridiche tra le aree del personale).

Questi sono alcuni dei punti chiave della vertenza nazionale su cui chiediamo di aprire un confronto reale e costruttivo con il ministro Franceschini e certamente, qualora non dovessimo ricevere risposte, avvieremo una massiccia mobilitazione, portando all’attenzione dell’opinione pubblica la gravità della attuale situazione.”

Vania Sciumbata (Fp Cgil) Francesco Todaro (Cisl Fp)

Facebooktwitter