Per Villa Marina soltanto un telone

 

PESARO, 20 novembre 2023 – Sulla riqualificazione di Villa Marina a Pesaro intervengono la Cgil e il sindacato pensionati Spi della provincia di Pesaro e Urbino.

“Era già stato annunciato –  scrivono – che l’Inps si sarebbe impegnato a ricoprire la facciata di Villa Marina, ma comprendere chiaramente che un edificio storico la cui destinazione d’uso dovrebbe avere una finalità sociale su cui si dovrebbe aprire una discussione sul suo riutilizzo per la comunità, non susciti grande interesse né mediatico né soprattutto politico lascia attoniti.

Abbiamo letto sui giornali che il recupero dell’edificio prevede la realizzazione di 68 appartamenti di pregio: troppo pochi, in considerazione degli impegni economici ingenti finalizzati alla ristrutturazione.

Stupisce che a seguito dell’interessante e inedita iniziativa al Comune di Pesaro, promossa dall’Inps,  ci si accontenti dell’ennesimo telone nella città capitale della cultura italiana 2024, nonostante il bilancio sociale dell’Istituto, corredato da numerosi dati demografici, statistici e previdenziali ci abbia restituito una solidità economica e territoriale dello stesso.

Come CGIL e SPI, nell’ambito delle contrattazioni territoriali sociali con le amministrazioni pubbliche, ci siamo impegnati a sostenere progetti e interventi di potenziamento e ampliamento di servizi rivolti agli anziani per la residenzialità e la semiresidenzialità.

Ciò non per mero capriccio ma a seguito di una puntuale valutazione degli indicatori demografici ed economici.

Dati demografici che ci indicano un differenziale di 2000 unità tra morti e nati nella nostra provincia, perdita non compensata e non riequilibrata dal dato migratorio che si attesta sui 1000 ingressi a fronte delle 2000 uscite.

A ciò si aggiunge che l’indice di vecchiaia proprio a causa del dato demografico è in costante aumento e questo incrementa necessariamente la spesa sociale.

 Indice di vecchiaia
                        2019202020212022
Pesaro e Urbino186,4192,2195,4201,1

Dati economici che per ora certificano un sistema previdenziale composto da entrate (versamenti) e uscite (pensioni erogate) che pongono le Marche tra le 9 regioni in equilibrio ma con 70 mila prestazioni pensionistiche, pari al 59,7% del totale, inferiori a 750 euro almese (59,4% valore regionale): dunque, 6 pensionati su 10 percepiscono un importo che non consente di superare la soglia della povertà.

La platea degli anziani ultrasessantacinquenni equivale al 25% dei residenti ed è destinata a crescere in considerazione della scarsa natalità, perciò c’è bisogno di un supplemento di pensiero: la necessità di elaborare un pensiero politico sulla vecchiaia.

L’obbiettivo è la tutela degli anziani autosufficienti e non, della loro dignità, la promozione delle condizioni di vita, una integrazione in materia di assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria.

Nella visione della CGIL e dello SPI l’attuazione di queste nuove politiche per gli anziani, di cui l’ente locale si può fare promotore, si può realizzare con il ricorso anche alla rigenerazione urbana, al riuso del patrimonio edilizio esistente attraverso nuove forme di domiciliarità, di coabitazione solidale e di coabitazione intergenerazionale.

Rendere efficienti i servizi, creare reti territoriali di protezione, sperimentare una nuova collaborazione con l’Ast, realizzare un patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza, promuovere la realizzazione di mini appartamenti, di strutture residenziali modulari e semiresidenziali, dovrebbe rappresentare l’obiettivo politico valoriale per rispondere ai bisogni di aiuto provenienti dai caregiver familiari e dagli operatori che li assistono professionalmente.

Le strutture di Villa Marina a Pesaro e Vittoria Colonna a Fano di proprietà INPS sono edifici destinati a finalità sociali, collocati urbanisticamente in spazi che favoriscono il mantenimento di una buona socialità, il sindacato chiede alle amministrazioni interventi coraggiosi per adeguare le politiche di welfare al mutamento della società. 

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Sciopero generale, Cgil e Uil in piazza Lazzarini

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 “E’ molto importante aderire allo sciopero generale di venerdì prossimo perché la manovra di Bilancio del governo, ancora in discussione in Parlamento, non risponde alle esigenza dei lavoratori e dei pensionati”.  Queste le parole del segretario generale della Cgil Pesaro Roberto Rossini e  Maria Grazia Tiritiello della Uil a commento della giornata di protesta indetta dai due sindacati confederali venerdì 17 novembre.

 A Pesaro per quel giorno è stata organizzata una manifestazione, alle 10.00, in piazza Lazzarini, decisa per contrastare la direzione della politica economica molto lontana dal mondo del lavoro dipendente e dei pensionati delle fasce più deboli.

“Adesso basta!” è lo slogan simbolo della giornata di lotta.

Nella manovra non ci sono risposte concrete sulle emergenze di questo paese che i sindacati hanno spesso evidenziato.

 Preoccupa la condizione di lavoratori e lavoratrici con salari bassi, il cosiddetto lavoro povero, una delle grandi ingiustizie del presente. Chi lavora non riesce ad arrivare alla fine

del mese mentre le disuguaglianze crescono giorno dopo giorno.

“Non c’è alcuna risposta all’emergenza salariale, sostengono CGIL e UIL, il governo ha annunciato 100 euro in più nelle buste paga ma si limita a confermare quelle in essere, già falcidiate dall’inflazione, in media al 17 per cento, dovuta a profitti e speculazione”.

Sulla sanità i sindacati ricordano che, a parole, il governo aveva dichiarato l’intenzione di aumentare la spesa sanitaria. Nei fatti però il sistema sanitario nazionale risulta sempre più indebolito a vantaggio della sanità privata.

La riforma fiscale invece di colpire i grandi patrimoni e i redditi alti o altissimi, a parità di reddito, colpisce maggiormente salari e pensioni.

Il lavoro stabile è un’altra illusione visto che vengono reintrodotti i voucher e la liberalizzazione del lavoro a termine.

Misure inaccettabili per Cgil e Uil che hanno proclamato lo sciopero: un diritto garantito dalla Costituzione.

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Cinzia Massetti eletta segretaria generale SLC Cgil

Pesaro, 14 settembre 2023 – L’assemblea generale del Sindacato lavoratori della comunicazione Cgil (SLC) mercoledì pomeriggio ha eletto all’unanimità Cinzia Massetti segretaria generale della categoria.

Cinzia Massetti, già segretaria della Fillea provinciale, ha iniziato il suo lavoro in Cgil nel 2005 come responsabile dell’Ufficio Nuovi Diritti, a tutela di tutte le discriminazioni sul lavoro, dove attualmente è responsabile regionale.

 In passato è stata anche componente della segreteria provinciale Fiom e membro del comitato centrale del sindacato dei metalmeccanici nazionale.

“Metterò al servizio di questa categoria la mia esperienza nei diritti civili e del lavoro che sempre di più vanno difesi in questa epoca di grandi e veloci cambiamenti tecnologici che deve riporre al centro la persona e la sua dignità”, ha detto la neo eletta segretaria e componente del coordinamento Slc Marche.

A Cinzia Massetti le congratulazioni e gli auguri di buon lavoro dalla Cgil di Pesaro e Urbino.

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Cgil: preoccupa la conflittualità nel CDA Marche Multiservizi

Approvato un ordine del giorno dall’assemblea generale riunita a Pesaro il 17 luglio

L’Assemblea generale della Cgil di Pesaro e Urbino che si è svolta il 17 luglio, ha approvato un ordine del giorno in cui esprime forte preoccupazione per la situazione di conclamata conflittualità   all’interno del CDA di Marche Multiservizi.

“Le continue schermaglie tra socio pubblico e socio privato, sulla stampa, evidenziano come il CDA dell’azienda è spaccato sulla messa a terra del piano industriale presentato solo un mese fa. Tale immobilismo è alla base della lettera, corredata da più di 400 firme, dei dipendenti fortemente preoccupati del destino di un’azienda che garantisce il sostentamento a più di 600 dipendenti senza contare i lavoratori in appalto.

Contrariamente a quanto riportato da alcuni quotidiani locali, la CGIL di Pesaro non ha mai espresso un giudizio di approvazione sulla discarica di Riceci, che difficilmente verrà autorizzata vista l’unanime contrarietà degli amministratori locali provinciali, e con l’ordine del giorno chiede alla parte pubblica e alla parte privata di superare quanto prima l’immobilismo delle ultime settimane.

La Cgil provinciale intende anche ricordare e ribadire quale deve essere il ruolo di un’azienda municipalizzata ovvero conciliare l’interesse al profitto, necessario per gli investimenti, con la necessità di garantire l’interesse collettivo alla fruizione dei servizi di pubblica utilità affidati alla gestione dell’azienda. In altre parole recuperare quella finalità pubblica e collettiva che in questi giorni sembra essere stata dimenticata.

La Cgil ribadisce che il ciclo dei rifiuti va chiuso e completato auspicabilmente all’interno del territorio regionale nel rispetto del principio che ogni comunità che produce propri rifiuti si accolla anche la responsabilità di gestire i processi di raccolta, recupero, riciclo e smaltimento del residuo non recuperabile.

La Cgil infine ricorda che la Giunta regionale delle Marche, nonostante le sollecitazioni avanzate dai sindacati di livello regionale e dai rappresentanti delle associazioni delle imprese, ancora non ha emanato il piano regionale dei rifiuti”.

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Team System, necessario un cambio di passo o da settembre sarà mobilitazione

Il comunicato congiunto di Fiom nazionale e Uilm Ancona al termine dell’assemblea del 17 luglio

“Decisamente negativo il giudizio sulle posizioni aziendali espresso dalle lavoratrici e dai lavoratori Team System riuniti lunedì in assemblea sindacale.

Il 13 luglio scorso si era infatti tenuto l’incontro con le organizzazioni sindacali aziendali, territoriali e nazionali per chiedere all’azienda di non assorbire gli aumenti previsti dal contratto nazionale, per innalzare i buoni pasto e retrocedere dalla discriminazione tra personale part-time e full-time sulla concessione delle percentuali di smart working.

L’azienda in quell’occasione ha sostanzialmente ribadito le proprie posizioni, aprendo solamente alla rivisitazione dei buoni pasto ma a partire dal 2024.

Se mai fosse possibile parlare di apertura, il giudizio condiviso da rappresentanza sindacale e forza lavoro è di forte delusione.

Un gruppo che occupa circa 1.800 addetti, che continua a far muro ad ogni tentativo di contrattazione di secondo livello e che considera i rapporti regolati soltanto da regolamenti unilaterali, si colloca senza dubbio dalla parte sbagliata.

Le lavoratrici e i lavoratori pertanto hanno dato mandato alle organizzazioni sindacali di predisporre una piattaforma rivendicativa che porti miglioramenti effettivi alla condizione lavorativa, ad ampio spettro, partendo dal sanare la differenziazione che si è venuta a creare tra chi ha aderito alla cosiddetta ‘settimana corta’ (Light Friday) e chi no, passando ai trattamenti economici in questo momento insufficienti per molti lavoratori e lavoratrici. Tutto questo può essere possibile solo se ci sarà un cambio sostanziale nelle relazioni sindacali che fino ad ora sono state solo di facciata.

Come Fiom riteniamo doveroso che l’azienda rifletta sulla richiesta, sempre più diffusa e coordinata, di impegnarsi al tavolo delle trattative e ascoltare le esigenze dei propri dipendenti, la responsabilità infatti della scelta tra conflitto e confronto è tutta nelle loro mani.

L’Assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori è stata chiara nel mandato e nella disponibilità a sostenere con forza il percorso attraverso tutte le iniziative di mobilitazione necessarie.”

Lo dichiarano in una nota congiunta Valentina Orazzini, coordinatrice del Gruppo per la Fiom-Cgil nazionale e Vincenzo Gentilucci, segretario generale Uilm Ancona.

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“Mettiamo il turismo sottosopra”

Tornano i banchetti informativi della Filcams: gli appuntamenti di luglio e agosto

Pesaro, 4 luglio 2023 – La Filcams Cgil Pesaro Urbino anche per questa estate 2023 organizza banchetti informativi per le lavoratrici e i lavoratori del settore turismo allo scopo di tutelare al meglio le migliaia di addetti in un settore strategico per l’economia (costituisce il 13% circa del PIL nazionale) dove però si registrano tassi altissimi di irregolarità e sfruttamento.

“Nel turismo – spiega la Filcams –  il 70 per cento di lavoro è irregolare, il 40 per cento di lavoro è precario e con retribuzioni notevolmente più basse rispetto a qualsiasi altro settore economico. L’80 per cento degli addetti non è correttamente inquadrato oppure è al di sotto di quanto previsto dalla contrattazione nazionale”.

Mercoledì 5 luglio la Filcams sarà a Pesaro, in via Branca, dalle 17:00 alle 20.00 e Giovedì 13 a Fano, all’Anfiteatro Randstad  (dalle 18.00 alle 21.00).

Si tratta di un servizio di informazioni sulla correttezza delle retribuzioni, la verifica dei dati riportati nelle buste paga e sulla disoccupazione (Naspi).

“Come ogni anno – aggiunge la Filcams Pesaro e Urbino – siamo a fianco degli addetti dell’intero comparto  (lavoratori stagionali, somministrati, intermittenti, esternalizzati e in appalto), per offrire loro tutta l’assistenza necessaria.

Giovedì 3 agosto altro appuntamento a Pesaro in via Branca dalle 17.00 alle 20.00.

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Venerdì 21 aprile sciopero del settore legno per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro

A Pesaro corteo e manifestazione in piazza del Popolo

Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil hanno proclamato uno sciopero di 8 ore per la giornata di venerdì 21 aprile. La decisione di incrociare le braccia è stata presa dai sindacati nazionali dopo che si sono interrotte le trattative con Federlegno per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto lo scorso 31 dicembre.

I sindacati chiedono aumenti retributivi per tutelare il potere d’acquisto, meno ore di lavoro a parità di retribuzione, maggiore formazione per operai e impiegati di uno dei settori cardine dell’export italiano.

A Pesaro si svolgerà una manifestazione interregionale delle lavoratrici e dei lavoratori del settore legno, alle 9.00 un corteo partirà da piazzale della Libertà fino a piazza del Popolo dove si terrà il comizio conclusivo.

 “La Federlegno ha abbandonato il tavolo delle trattative rifiutandosi di riconfermare il modello contrattuale consolidato dal 2016 che consente di recuperare in maniera efficace il potere d’acquisto degli stipendi calcolando gli aumenti con l’indice inflattivo complessivo – si legge in una nota congiunta di Giuseppe Lograno – Fillea Cgil Marche, Luca Tassi –  Filca Cisl Marche e Christian Fioretti –  Feneal Uil Marche. É inaccettabile che, in un settore dove le imprese italiane hanno realizzato un fatturato di 55 miliardi di euro nel 2022, Federlegno faccia carta straccia di regole ormai assodate nel nostro settore con un meccanismo di riequilibrio del potere d’acquisto che, secondo l’Istat, ha fatto recuperare nel 2021 l’inflazione reale ai lavoratori, ancor di più lo fa nel momento in cui il problema salariale è un problema centrale nella vita di tutti, per cui il rinnovo del contratto nazionale è la condizioni principale per alzare gli stipendi, creare condizioni che   facciano uscire i lavoratori dal rischio di povertà.

Il 21 aprile non è una data scelta a caso perché proprio in quei giorni a Milano si svolge il Salone del Mobile, un appuntamento importante per tutto il settore e per questo si è  deciso di mettere in luce non solo  i prodotti del lavoro ‘Made in Italy’  ma anche le condizioni di chi quei prodotti li costruisce partendo dal contratto nazionale.

Pesaro, città simbolo del settore che rappresenta uno dei distretti industriali del mobile più importanti a livello nazionale sia per qualità dei marchi che per quantità degli addetti, si svolgerà una delle 5 manifestazioni organizzate da Fillea, Filca e Feneal con la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori delle Marche, dell’Umbria, dell’Abruzzo e del Molise”.

Al comizio in piazza del Popolo oltre alle testimonianze di lavoratrici e lavoratori interverranno anche i segretari nazionali delle tre categorie e Claudio Sottile, segretario nazionale Filca Cisl, per le conclusioni.

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Il nuovo Codice degli appalti è un salto indietro di 30 anni

Giuseppe Lograno segretario generale Fillea: “chiediamo un confronto coi sindaci del territorio

PESARO, 11 aprile 2023 –  Sul nuovo Codice degli appalti, in vigore dal 1° aprile, interviene Giuseppe Lograno, segretario generale della Fillea CGIL  Pesaro Urbino.

“Probabilmente, chi pensa che il subappalto ‘a cascata’, una delle modifiche inserite nel Codice degli appalti pubblici, non pregiudicherà le condizioni dei lavoratori, non farà aumentare le ore di lavoro ‘non dichiarate’, non farà aumentare il rischio di incidenti, non metterà in condizioni le aziende di risparmiare sui materiali utilizzati, chi pensa queste cose non ha mai messo piede in un cantiere edile.

“E’ ’certo che, se ogni appaltatore deve guadagnare sull’appalto, chiunque realizzi il lavoro dovrà farlo ad un prezzo così basso da pregiudicarne la regolarità: la sicurezza sarebbe solo un costo da ridurre, la formazione non servirebbe affatto, il contratto edile costerebbe troppo e si cercherà di applicare un contratto nazionale meno costoso registrando meno ore di lavoro di quelle reali. Questa situazione, o situazioni simili, pongono un problema che sia i committenti pubblici che le parti sociali, non possono sottovalutare.

Anzi, dobbiamo pensare a come migliorare le condizioni di chi lavora nel settore in cui si registrano più infortuni mortali, pensare a come si costruiscono le opere pubbliche che poi utilizziamo come cittadini e che vorremo tutti essere costruite a regola d’arte, con materiali di qualità.

Non può andarci tutto bene in nome della semplificazione!

Inoltre aumentare ad oltre 5.000.000 di euro il tetto per gli affidamenti diretti dei lavori mette nelle mani di pochi un potere enorme. Chi decide e con quali idee? Secondo noi con queste modifiche si torna indietro di 30 anni. Qualcuno ha dimenticato ‘tangentopoli’? E la criminalità organizzata?

Semplificare non vuol dire questo ma significa usare piattaforme tecnologiche innovative, aiutare le pubbliche amministrazioni anche dei comuni più piccoli, trovare forme di supporto per agevolare i lavori pubblici necessari. Tutto questo si può fare cercando soluzioni condivise con le parti sociali (non è stato organizzato nessun confronto sul tema), soluzioni anche complesse nell’ottica, condivisa, di migliorare le normative senza però penalizzare le aziende corrette e i lavoratori.

Per queste ragioni vorremmo un confronto con i sindaci dei nostri comuni, anche e soprattutto con  quelli che non la pensano come noi, perché c’è bisogno di migliorare le nostre città, di innovarle, di renderle sempre più vicine alle esigenze di chi ci vive dando il giusto valore al lavoro: dalla progettazione alla realizzazione; non pensando solo a quante opere bisognerebbe iniziare, ma a come verrebbero costruite, a come verrebbero trattati i lavoratori e che le stesse si concludano nel rispetto dei tempi stabiliti”.

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Rsu Ferretti: la FILLEA E’ IL PRIMO SINDACATO

Mercoledì 29 marzo si sono tenute le elezioni per il rinnovo della RSU aziendale presso lo stabilimento Ferretti di Mondolfo.

 I risultati della consultazione confermano la Fillea-CGIL come primo sindacato con 59 voti mentre  Filca -CISL e Feneal-UIL hanno ottenuto, entrambe,  40 voti.

“Al di là dei risultati – afferma Gianluca Di Sante, funzionario Fillea – mi preme sottolineare la grande affluenza al voto che garantisce democrazia e partecipazione nella scelta da parte dei lavoratori dei propri rappresentanti.

“Naturalmente siamo molto soddisfatti per il risultato ottenuto – aggiunge- e vorrei ringraziare i componenti della RSU uscente per il lavoro svolto e augurare alla neo eletta RSU un buon lavoro,  in particolare ai 2 RSU eletti:  Diego Caprini  e Luigi Moscatelli.

Sappiamo che il settore della nautica è uno dei comparti che sta andando meglio in Italia, anche il gruppo Ferretti è interessato da questa crescita e nel cantiere di Mondolfo gli ordini di barche sono raddoppiati rispetto allo scorso anno.

Dal punto di vista dell’occupazione, al momento, come Fillea siamo tranquilli ma ci sono delle problematiche che nei prossimi mesi dovremo affrontare con l’azienda sia a livello locale che nazionale. In particolare, dovremo discutere di internalizzazione di alcune fasi lavorative e di sicurezza sul lavoro che con l’aumento dei carichi non vorremmo che fosse lasciata in secondo piano.

Pertanto, insieme a Filca e Feneal, nelle prossime settimane affronteremo questi argomenti tenendo alta l’attenzione sul livello nazionale che ci vedrà impegnati nello sciopero del settore legno proclamato per il 21 di aprile e sulla manifestazione nazionale che si svolgerà proprio a Pesaro”.

Pesaro, 30 marzo 2023

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Inflazione: con il tasso a questo livello le ricadute per le famiglie saranno di 2.741,60 euro annui

Federconsumatori: “a sostenere il peso maggiore sono le famiglie meno abbienti”

Ulteriori segnali di miglioramento sul fronte dei prezzi: il tasso di inflazione a febbraio si attesta al +9,2% su base annua, +0,3% su base mensile.

Un rallentamento della crescita dei prezzi determinato dalla frenata dei costi energetici (i regolamentati passano da -12% a -16,7%, i non regolamentati dal +59,3% al +40,8%), ma sostenuto dall’accelerazione sul fronte dei beni alimentari (i lavorati salgono al +16,2% e i non lavorati al +8,4%). Proprio quest’ultimo dato relativo alla crescita dei prezzi nel settore alimentare desta particolare preoccupazione e avvalora il nostro appello a non cedere a facili ottimismi: con l’inflazione a questo livello, le ricadute calcolate dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori per ogni famiglia sono di 2.741,60 euro annui.

Non bisogna dimenticare, però, che tali aumenti pesano in misura maggiore proprio sulle spalle delle famiglie meno abbienti, aumentando così le disuguaglianze, le ingiustizie e le difficoltà nel nostro Paese. per questo bisogna non abbassare l’attenzione su questo tema: il Governo è chiamato ad avviare serie politiche di contrasto alle disuguaglianze e di sostegno alle famiglie.

Secondo le rilevazioni dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori crescono di giorno in giorno le rinunce a cui sono costrette le famiglie:

  • riduzione dei consumi di carne e pesce pari al -16,9% (settori in cui si nota anche uno spostamento verso il consumo di tagli e qualità meno costosi e meno pregiati);
  • riduzione del consumo di frutta e verdura (che riguarda il 12,9% dei cittadini);
  • ricerca sempre più assidua di offerte, sconti, acquisti di prodotti prossimi alla scadenza (abitudine adottata dal 47% dei cittadini);
  • crescita degli acquisti presso i discount (+11%);
  • rinuncia all’utilizzo dei mezzi propri, per ricorrere ai mezzi pubblici +8,9% (fattore che determina ricadute su negative un servizio, in molte realtà, ancora estremamente carente).

A queste difficoltà e a queste rinunce è giunto il momento di dare risposta, con interventi mirati al sostegno dei redditi e del potere di acquisto delle famiglie, soprattutto quelle con minore capacità di spesa.

Inoltre, seppure i prezzi nel settore dell’energia siano in calo rispetto ai picchi registrati negli scorsi mesi, è necessario tenere presente che si trovano ancora molto al di sopra di quelli dello scorso anno: per questa ragione è urgente prendere provvedimenti, sospendendo i distacchi per morosità, disponendo una garanzia per la rateizzazione lunga delle bollette, costituendo un Fondo contro la povertà energetica, prolungando la sterilizzazione degli oneri di sistema che dovranno essere in ogni caso riformati, nonché adottando misure per contenere il costo dei carburanti, che incide fortemente sulla determinazione dei prezzi di beni e servizi.

Le risorse necessarie per queste, fondamentali, operazioni possono essere reperite attraverso il potenziamento della lotta ai fenomeni speculativi, all’evasione e all’elusione fiscale, prevedendo al contempo un aumento della tassazione su extraprofitti (non solo in campo energetico) e rendite finanziarie.

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