Bonus Natale esteso anche ai genitori single.
Si allarga la platea dei beneficiari del bonus Natale di 100 euro che sarà erogato con la tredicesima. La norma che amplia la platea degli aventi diritto da poco più di un milione a oltre quattro milioni e mezzo di contribuenti, includerà anche le famiglie monogenitoriali.

“Viene di fatto eliminato il requisito di avere il coniuge a carico e dunque per avere il bonus basterà avere almeno un figlio a carico”, ha dichiarato Maurizio Leo, viceministro dell’Economia e delle Finanze.

Il Bonus Natale 2024, è un’indennità una tantum introdotta dal Decreto Omnibus per sostenere i lavoratori italiani in tempo per le festività. Destinato ai lavoratori dipendenti, questo contributo economico viene erogato con la tredicesima mensilità a favore dei lavoratori a tempo determinato o indeterminato, inclusi quelli nel settore domestico, che soddisfano determinati requisiti.

L’Agenzia delle Entrate fornisce istruzioni dettagliate su come richiedere e ottenere il Bonus Natale 2024. È fondamentale che i lavoratori presentino una dichiarazione sostitutiva al proprio datore di lavoro, attestando di possedere i requisiti richiesti. Il codice fiscale di uno dei figli a carico va indicato nella richiesta.

L’indennità ricalca come modalità di erogazione le regole già previste per altre tipologie di bonus (es. trattamento integrativo dei redditi di lavoro dipendente art. 1, D.L. n. 3/2020). In buona sostanza il datore di lavoro sostituto d’imposta eroga al lavoratore le somme per poi recuperarle mediante compensazione ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. n. 241/1997. Il bonus deve essere calcolato tenendo conto delle giornate di detrazione di lavoro dipendente spettanti ai sensi dell’art. 13 del d.P.R. n. 917/1986. Ove siano inferiori a quelle dell’intero anno, occorre procedere al riproporzionamento.

Il bonus è destinato ai lavoratori dipendenti con un reddito annuo non superiore a 28.000 euro, calcolato per l’anno fiscale 2024. Sono incluse anche le somme percepite entro il 12 gennaio 2025, in linea con il cosiddetto principio di “cassa allargata”.

Per accedere al contributo, è necessario che il lavoratore abbia:

  • reddito complessivo massimo di 28.000 euro nel 2024;
  • familiari a carico: il lavoratore deve avere almeno un figlio a carico fiscalmente ;
  • imposta lorda superiore alle detrazioni: l’imposta lorda sui redditi da lavoro dipendente deve superare la detrazione prevista dall’articolo 13 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi);
  • i lavoratori con contratti a tempo determinato, indeterminato e part-time possono beneficiare del bonus, a condizione che abbiano un reddito da lavoro dipendente. Tuttavia, non sono inclusi i lavoratori con redditi assimilati, come pensionati e collaboratori coordinati.

Inoltre va considerato che:

  • il bonus è proporzionato al periodo lavorativo del 2024;
  • i lavoratori part-time ricevono il bonus senza riduzioni;
  • non è cumulabile con più rapporti di lavoro contemporanei: i giorni con più rapporti di lavoro vengono considerati una sola volta.

Il reddito complessivo di riferimento per il diritto al bonus include, oltre al reddito da lavoro dipendente, diversi tipi di reddito aggiuntivi.
Tra questi, i redditi soggetti a cedolare secca e quelli soggetti a imposta sostitutiva, come quelli dei lavoratori forfettari e delle attività d’impresa, arti o professioni.

Importanti sono anche i redditi agevolati, che comprendono le quote esenti per ricercatori rientrati, lavoratori rimpatriati e coloro che beneficiano di regimi fiscali speciali. Inoltre, mance ricevute nel settore privato della ristorazione e degli alberghi, soggette a imposta sostitutiva, sono incluse nel calcolo.
Tuttavia, i redditi derivanti dall’abitazione principale e dalle relative pertinenze sono esclusi.

Il bonus non è accessibile a coloro che percepiscono redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, come i collaboratori, tirocinanti, e amministratori.

Il lavoratore deve effettuare apposita richiesta al datore di lavoro in cui indica di averne diritto.

L’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti con la circolare n. 19/E del 10 ottobre 2024.

Il bonus sarà erogato con la tredicesima mensilità e dovrà essere richiesto dal lavoratore al datore di lavoro tramite dichiarazione scritta. Qualora il lavoratore abbia svolto più attività di lavoro dipendente dovrà presentare le CU riferite ai precedente rapporti. I datori di lavoro, a loro volta, verificheranno l’effettiva spettanza del contributo in fase di conguaglio e potranno compensare il credito maturato.

Per i lavoratori con più contratti part-time, l’indennità sarà corrisposta dal sostituto d’imposta indicato dal lavoratore stesso, che dovrà fornire tutte le informazioni necessarie per il calcolo del bonus.

Il sostituto d’imposta, in caso di indennità non spettante, potrà recuperare l’importo indebitamente percepito. Sarà istituito un codice tributo apposito per consentire la compensazione del credito in fase di pagamento delle imposte.

Anche i lavoratori domestici (senza sostituto d’imposta) potranno recuperarlo con il 730/2025.

Qualora l’indennità non fosse stata richiesta o fosse stata erogata senza averne diritto o fosse stata erroneamente calcolata, il lavoratore potrà ottenerla oppure dovrà restituire l’importo nella dichiarazione dei redditi. Tale procedura consente una verifica finale e un eventuale ricalcolo del bonus, garantendo la conformità con la normativa vigente.

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