Come cambiano le pensioni dopo il verbale condiviso tra Governo e sindacati del 28 settembre 2016.


Il 28 settembre 2016 Governo e sindacati hanno firmato un verbale condiviso (scarica il documento in pdf) sul sistema pensionistico.

“È stata affrontata una parte dei problemi. Molte più cose e risorse sarebbero state necessarie e perciò la piattaforma di Cgil, Cisl e Uil continua a vivere”.
Sono state queste le prime parole della segretaria generale della Cgil Susanna Camusso. “È iniziato un buon lavoro che però deve proseguire. Ciò che la Cgil non condivide – continua Camusso – è lo strumento dell’Ape”, cioè il prestito pensionistico.

riformasocialpensioniIl segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti, all’indomani della firma del verbale, ha spiegato i punti sull’intesa raggiunta in video pubblicato su You Tube.

La sintesi del verbale condiviso realizzata dallo Spi Cgil Nazionale.

PENSIONI, COSA PORTIAMO A CASA

Per i pensionati

NIENTE TASSE. Chi ha un reddito fino a 8.125 euro l’anno non le pagherà più, né quelle nazionali né quelle locali. In questo modo la cosiddetta “no tax area” viene definitivamente equiparata a quella dei lavoratori dipendenti.

PIÙ SOLDI ALLE 14ESIME. Saranno aumentate del 30% per chi ha un reddito mensile fino a 750 euro. Sono interessati circa 2,1 milioni di pensionati. Le riceveranno per la prima volta anche tutti quelli che hanno un reddito mensile fino a 1.000 euro. In questo caso gli interessati sono circa 1,2 milioni di pensionati.

PENSIONI RIVALUTATE. Dal 2019 si ritorna al meccanismo di rivalutazione delle pensioni antecedente a quello Monti-Fornero che consente una maggiore tutela del potere d’acquisto. C’è inoltre l’impegno ad aumentare la base di calcolo della pensione.

Per i pensionandi

RICONGIUNZIONI GRATUITE. Non si pagherà più la riunificazione dei contributi versati in diverse gestioni previdenziali.

LAVORATORI PRECOCI. Cancellate le penalizzazioni per l’accesso alla pensione prima dei 62 anni. I lavoratori che hanno 12 mesi di contributi anche non continuativi prima del compimento dei 19 anni che sono disoccupati senza ammortizzatori sociali, in condizione di salute che determinano una disabilità e occupati in alcune attività particolarmente gravose potranno inoltre andare in pensione con 41 anni di contributi.

LAVORI USURANTI. Cambia la legge vigente. Ci saranno meno vincoli per l’accesso alla pensione e l’eliminazione della finestra mobile e dell’attesa di vita.

APE SOCIALE. Con l’anticipo pensionistico agevolato chi ha 63 anni potrà andare in pensione 3 anni e 7 mesi prima. I costi saranno coperti dallo Stato attraverso specifiche detrazioni fiscali.

APE VOLONTARIA. Ha invece costi molti alti per i lavoratori ed è per questo che su questo punto il nostro giudizio è negativo.

Link e documenti utili
Lo speciale “pensioni” dal sito dello SPI Nazionale (leggi)
Welfare e previdenza di Rassegna.it (leggi)
Il video dal sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali (guarda)
Verbale condiviso sul sistema pensionistico (scarica) 

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