La Cgil inaugura la “Casa dei Diritti”

Lunedì 20 settembre, alle 16. 30, la Cgil inaugura la nuova struttura nella Galleria dei Fonditori

Il taglio del nastro è previsto per le 16. 30. Parteciperanno, tra gli altri, il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, il presidente della Provincia Giuseppe Paolini, rappresentanti di Cisl e Uil e di altre associazioni del territorio. Saranno presenti anche Daniela Barbaresi, segretaria generale della Cgil Marche e Elio Cerri per lo Spi Marche.

Di seguito verrà presentato, alla Biblioteca Bobbato, il libro “Fonderia Montecatini – Storia di una fabbrica pesarese” di Andrea Girometti e Marco Labbate (ed. Futura).

Introduce il segretario generale Roberto Rossini. Intervengono, oltre agli autori e alla professoressa dell’Università di Urbino Anna Tonelli, anche il segretario confederale nazionale Roberto Ghiselli e Mauro Soldini del Collegio di presidenza di Inca nazionale.

Un’anteprima dell’inaugurazione sarà trasmessa in diretta da Primo Comunicazione

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La Cgil inaugura la nuova “Casa dei diritti”

Il taglio del nastro lunedì 20 settembre nella Galleria dei Fonditori alle 16.30

PESARO, 16 settembre 2021-  Per l’inaugurazione della nuova “Casa dei diritti” in Galleria dei Fonditori a Pesaro, la Cgil provinciale, in collaborazione con Iscop e Biblioteca  Bobbato,  lunedì 20 settembre, verrà anche presentato il libro di Andrea Girometti e Marco Labbate, ricercatori dell’Università di Urbino e dell’Iscop, dal  titolo: “Fonderia Montecatini – Storia di una fabbrica pesarese”.

I nuovi uffici della Cgil sono già operativi da qualche mese e la scelta di aprire la nuova sede in un luogo simbolo della storia sindacale e industriale della nostra città, non è certo un caso.

All’inaugurazione (tutti possono partecipare  se muniti di “Green Pass”) che inizia alle 16.30, il segretario generale della Cgil Pesaro Urbino Roberto Rossini, presenterà il libro assieme agli autori e alla professoressa Anna Tonelli dell’Università di Urbino

La fonderia Montecatini è stata una delle aziende più significative della nostra città e affonda le sue radici nella seconda metà dell’800 quando si chiamava Fonderia Albani dal nome della famiglia proprietaria.

 Ma è nel 1917 che viene acquisita dalla Montecatini (proprietaria anche della miniera di Perticara e di Ca’ Benardi). Tra crisi e riprese, sotto la guida del direttore generale Guido Donegani il colosso industriale arriva anche a 400-500 addetti.

Maestranze con una grande professionalità riconosciuta anche a livello internazionale.

Con l’avvento del fascismo nella fabbrica c’è una cellula antifascista della quale fa parte anche Pompilio Fastiggi.

Il dopoguerra rappresenta il momento di maggior sviluppo. La Fiom è il sindacato più rappresentativo, quasi un avamposto.

Il libro racconta anche il conflitto sindacale che si apre dentro la fabbrica che negli anni ’60, con la   nascita della FLM,  si riverbera anche sulla Montcatini.

La demolizione avviene ne 1988 ma la crisi inizia nel 1966 con l’acquisizione da parte della Edison. Nasce così il colosso Montedison ma la fonderia pesarese nei piani industriali della Montedison ha un ruolo sempre più marginale.

Cominciano le lotte per evitarne la chiusura, che coinvolgono non soltanto il consiglio di fabbrica ma tutte le istituzioni locali, regionali e nazionali. Il segnale più forte della dismissione arriva con la creazione della Costruzioni Meccaniche Pesaro, a Montedison abbandona la fonderia. A questo punto l’imprenditore edile Palazzetti progetta la costruzione del primo grande centro commerciale della città: l’Ipercoop Miralfiore, e la grande fonderia cede il passo a un nuovo modello di produttività e sviluppo. La demolizione avviene nel 1988.

La Casa dei diritti della Cgil si colloca dunque  in un luogo simbolo di transizione rappresentato da un  modello di sviluppo diverso: lavoratori della grande distribuzione e della logistica oltreché luogo di recupero e trasmissione della memoria rappresentato dall’Iscop.

(Foto Macula – Centro internazionale di cultura fotografica)

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Spi Cgil Pesaro Urbino: uno sportello dedicato ai “diritti inespressi”

PESARO, 31 gennaio 2021 – Sono chiamati “diritti inespressi” ma che cosa sono? Lo Spi Cgil Pesaro e Urbino spiega che si tratta di quelle prestazioni previdenziali dell’Inps alle quali un pensionato non sa di aver diritto.
Parliamo ad esempio di maggiorazioni sociali, di assegni al nucleo familiare, della quattordicesima e delle integrazioni al minimo; sono prestazioni che i pensionati spesso non richiedono, ma alle quali hanno diritto e che l’Inps non riconosce in automatico.
Per poterne godere bisogna richiederle, ma accade che anche i pensionati non sempre ne siano a conoscenza e pertanto molte domande non vengono inoltrate.

Questi pensionati finiscono quindi per perdere un sostegno economico, magari, fondamentale per la loro vita quotidiana, soprattutto in questo momento di pandemia.
Lo Spi Cgil ha lanciato una campagna proprio per recuperare questi diritti inespressi.

“Questa è una azione civile per la quale abbiamo investito molto – spiega Loredana Longhin, segretaria generale Spi Pesaro e Urbino -, avvalendoci del prezioso contributo di operatori esperti, che opereranno in stretta collaborazione con il patronato Inca della Cgil.

Pensiamo che sia un servizio importante per tanti pensionati, a maggior ragione in un periodo difficile e incerto come questo. Sia che si tratti di richieste di riconoscimento di cifre sostanziose, o di richieste più esigue, per lo Spi Cgil sono pur sempre diritti ai quali non si dovrebbe rinunciare”.

Sarà attivato uno sportello ogni mercoledì mattina dalle ore 9.00 alle ore 12.30 presso la sede della Cgil di Pesaro in via Gagarin 179.

Per maggiori informazioni si prega di contattare preventivamente il numero diretto 0721 420234.

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