Per Villa Marina soltanto un telone

 

PESARO, 20 novembre 2023 – Sulla riqualificazione di Villa Marina a Pesaro intervengono la Cgil e il sindacato pensionati Spi della provincia di Pesaro e Urbino.

“Era già stato annunciato –  scrivono – che l’Inps si sarebbe impegnato a ricoprire la facciata di Villa Marina, ma comprendere chiaramente che un edificio storico la cui destinazione d’uso dovrebbe avere una finalità sociale su cui si dovrebbe aprire una discussione sul suo riutilizzo per la comunità, non susciti grande interesse né mediatico né soprattutto politico lascia attoniti.

Abbiamo letto sui giornali che il recupero dell’edificio prevede la realizzazione di 68 appartamenti di pregio: troppo pochi, in considerazione degli impegni economici ingenti finalizzati alla ristrutturazione.

Stupisce che a seguito dell’interessante e inedita iniziativa al Comune di Pesaro, promossa dall’Inps,  ci si accontenti dell’ennesimo telone nella città capitale della cultura italiana 2024, nonostante il bilancio sociale dell’Istituto, corredato da numerosi dati demografici, statistici e previdenziali ci abbia restituito una solidità economica e territoriale dello stesso.

Come CGIL e SPI, nell’ambito delle contrattazioni territoriali sociali con le amministrazioni pubbliche, ci siamo impegnati a sostenere progetti e interventi di potenziamento e ampliamento di servizi rivolti agli anziani per la residenzialità e la semiresidenzialità.

Ciò non per mero capriccio ma a seguito di una puntuale valutazione degli indicatori demografici ed economici.

Dati demografici che ci indicano un differenziale di 2000 unità tra morti e nati nella nostra provincia, perdita non compensata e non riequilibrata dal dato migratorio che si attesta sui 1000 ingressi a fronte delle 2000 uscite.

A ciò si aggiunge che l’indice di vecchiaia proprio a causa del dato demografico è in costante aumento e questo incrementa necessariamente la spesa sociale.

 Indice di vecchiaia
                        2019202020212022
Pesaro e Urbino186,4192,2195,4201,1

Dati economici che per ora certificano un sistema previdenziale composto da entrate (versamenti) e uscite (pensioni erogate) che pongono le Marche tra le 9 regioni in equilibrio ma con 70 mila prestazioni pensionistiche, pari al 59,7% del totale, inferiori a 750 euro almese (59,4% valore regionale): dunque, 6 pensionati su 10 percepiscono un importo che non consente di superare la soglia della povertà.

La platea degli anziani ultrasessantacinquenni equivale al 25% dei residenti ed è destinata a crescere in considerazione della scarsa natalità, perciò c’è bisogno di un supplemento di pensiero: la necessità di elaborare un pensiero politico sulla vecchiaia.

L’obbiettivo è la tutela degli anziani autosufficienti e non, della loro dignità, la promozione delle condizioni di vita, una integrazione in materia di assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria.

Nella visione della CGIL e dello SPI l’attuazione di queste nuove politiche per gli anziani, di cui l’ente locale si può fare promotore, si può realizzare con il ricorso anche alla rigenerazione urbana, al riuso del patrimonio edilizio esistente attraverso nuove forme di domiciliarità, di coabitazione solidale e di coabitazione intergenerazionale.

Rendere efficienti i servizi, creare reti territoriali di protezione, sperimentare una nuova collaborazione con l’Ast, realizzare un patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza, promuovere la realizzazione di mini appartamenti, di strutture residenziali modulari e semiresidenziali, dovrebbe rappresentare l’obiettivo politico valoriale per rispondere ai bisogni di aiuto provenienti dai caregiver familiari e dagli operatori che li assistono professionalmente.

Le strutture di Villa Marina a Pesaro e Vittoria Colonna a Fano di proprietà INPS sono edifici destinati a finalità sociali, collocati urbanisticamente in spazi che favoriscono il mantenimento di una buona socialità, il sindacato chiede alle amministrazioni interventi coraggiosi per adeguare le politiche di welfare al mutamento della società. 

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Gas: fine del mercato tutelato

Le indicazioni di Federconsumatori e SPI CGIL per gestirla al meglio, al riparo da rincari e abusi.

Attualmente sono ancora molti i clienti presenti nel servizio di maggior tutela nel settore del gas. Che significa? Vuol dire avere un contratto le cui regole e il cui prezzo sono fissati da Arera, l’Autorità per l’energia.

COSA CAMBIERÀ?

Dal 10 gennaio 2024 il Servizio di maggior tutela nel settore del gas sarà riservato esclusivamente ai clienti classificati come vulnerabili.
Potrebbe scattare una proroga, come chiesto da Federconsumatori e SPI, ma al momento il Governo non ha preso alcuna decisione ufficiale in tal senso.

CHI SONO I CLIENTI VULNERABILI?

  • le persone di età superiore ai 75 anni;
  • i percettori del bonus energia;
  • i disabili ai sensi dell’art.3 l. 104/92;
  • i soggetti con utenze ubicate nelle isole minori non interconnesse;
  • i soggetti con utenze ubicate in strutture abitative di emergenza a seguito di eventi calamitosi.

I clienti vulnerabili potranno rimanere o rientrare nel Servizio di maggior tutela che dal prossimo gennaio sarà denominato Servizio di Tutela delle Vulnerabilità.

COSA SUCCEDERÀ PER TUTTI GLI ALTRI?

I clienti “non vulnerabili” attualmente in Servizio di maggior tutela, entro il 31/12/23, dovranno sottoscrivere un contratto sul libero mercato con l’attuale o con un nuovo gestore.
L’attuale gestore proporrà (in molti casi lo sta già facendo) un contratto con “l’offerta più conveniente” presente nel proprio pacchetto commerciale. Ai clienti che non eserciteranno nessuna scelta entro la fine dell’anno, il gestore applicherà un contratto “PLACET”.

COSA È UN’OFFERTA PLACET?

Un’offerta in cui:
-le condizioni economiche (il prezzo) sono liberamente decise dal venditore e rinnovate ogni 12 mesi;
-la struttura di prezzo è stabilita dall’Autorità per l’energia ed è inderogabile;
-le condizioni contrattuali (ad esempio garanzie, rateizzazione) sono stabilite dall’Autorità e sono inderogabili

IL GESTORE DELLA MIA UTENZA DEL GAS HA INVIATO UNA LETTERA, COSA DEVO FARE?

In questi giorni i clienti stanno ricevendo dal gestore della loro utenza del gas una lettera che spiega tutte le novità stabilite da Arera (con la delibera 100/2023/R/com), relativa al passaggio al mercato libero.

  • Al cliente in servizio di tutela ma non vulnerabile il gestore propone un’offerta a prezzo variabile, la cui durata può variare da 12 a 24 mesi. Il cliente non vulnerabile può accettarla (comunicandolo al gestore seguendo le indicazioni riportate nella lettera). In alternativa può rivolgersi a un diverso gestore per sottoscrivere un contratto sul libero mercato. La vera assurdità, che Federconsumatori e SPI CGIL hanno contestato, è che le date entro le quali aderire all’offerta proposta dal gestore, indicate all’interno della lettera, in molti casi sono piuttosto ravvicinate e in quasi tutti i casi sono antecedenti la data dell’abolizione ufficiale del mercato tutelato (10 gennaio 2024)
  • Per il cliente in servizio di tutela ma vulnerabile non è necessario passare al mercato libero, potrà rimanere nel Servizio di Tutela delle Vulnerabilità, oppure potrà rientrarvi se attualmente si trova sul libero mercato. Se il cliente è vulnerabile per età anagrafica o perché percettore di bonus sociale per rimanere in servizio di tutela non è necessaria alcuna comunicazione: si permane in automatico; per rientrare nel mercato tutelato va effettuata espressa richiesta. Se il cliente è vulnerabile per disabilità per rimanere in servizio di tutela deve comunicarlo allegando la documentazione che attesti la condizione di disabilità.

QUAL È LA SCELTA MIGLIORE?

Non è facile dare indicazioni in questa fase, ma proviamo a farlo invitando i cittadini, in caso di dubbi, a rivolgersi agli sportelli Federconsumatori e SPI CGIL.

Per i clienti vulnerabili la scelta più opportuna è rappresentata dalla permanenza e dal rientro nel servizio di tutela (Servizio di tutela delle vulnerabilità) per ragioni di prezzo e di cautela.

Per i clienti non vulnerabili attualmente in tutela la scelta in generale più utile è quella di accettare (ma guardarsi comunque in giro è doveroso!!) l’offerta contenuta nella lettera definita come la più conveniente. Il contratto PLACET applicato in automatico probabilmente sarà più costoso.

NOTA IMPORTANTE!

Ci sono tantissimi clienti, vulnerabili e non vulnerabili, che hanno un contratto a mercato libero a prezzo fisso. Ci sono altissime probabilità che tali clienti stiano pagando prezzi molto alti e fuori mercato. Il consiglio urgente è di fare controllare la bolletta e orientarsi verso contratti a prezzo variabile o, se ci sono le condizioni, rientrare nel servizio di tutela.

GLI SPORTELLI FEDERCONSUMATORI E LE LEGHE SPI SONO A VOSTRA DISPOSIZIONE, ANCHE PER EVENTUALE SUPPORTO NELLA CONSULTAZIONE DEL PORTALE OFFERTE ( www.ilportaleofferte.it ).

ENERGIA ELETTRICA

NON VI AFFRETTATE, NÉ LASCIATEVI CONVINCERE DA OPERATORI INSISTENTI CHE VI PROPONGONO OFFERTE SUL LIBERO MERCATO DELL’ENERGIA ELETTRICA MINACCIANDO DISTACCHI DI FORNITURA: IL PASSAGGIO EFFETTIVO AVVERRA’ AD APRILE 2024, SALVO ULTERIORI PROROGHE!

Incontro pubblico promosso dalla Federconsumatori di Pesaro e Urbino sulla fine del mercato tutelato
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Una ciocca di capelli per la libertà delle donne iraniane e di tutto il mondo

Sabato 22 ottobre a Fano flashmob di solidarietà contro la barbara uccisione di Masha Amini

Nel pomeriggio manifestazione per la pace dal Pincio a piazza XX Settembre

FANO – Proseguono le manifestazioni di protesta contro la barbara uccisione di Masha Amini, la giovane originaria del Kurdistan iraniano arrestata e uccisa dalla polizia morale a Teheran per non aver indossato correttamente il velo. 

Sabato 22 ottobre a Fano, alle 10.30, il Coordinamento Donne del sindacato pensionati Spi – Cgil e  Fnp – Cisl e Uilp, assieme alle tre Confederazioni provinciali e all’associazione Impronte Femminili organizzano un flashmob di fronte alla Mediateca Montanari, in piazza Amiani, per esprimere sostegno e solidarietà alle donne iraniane  a supporto di un impegno assolutamente condiviso per l’affermazione della democrazia,  dei diritti civili, sociali, economici e culturali universali perché la libertà delle donne è la libertà di tutti in qualsiasi parte del mondo.

Sono trascorse più di tre settimane dall’uccisione di Masha Amini e il suo nome è diventato fulcro di proteste; in tutto il mondo le donne che scendono in piazza contro questo assurdo crimine hanno scelto il gesto simbolico del taglio della ciocca dei capelli per dimostrare la loro solidarietà.

“Le nuove generazioni – si legge in una nota dei sindacati –  hanno sostenuto tali proteste con scioperi nelle università e nelle scuole in Kurdistan, con manifestazioni in Iran e anche i sindacati indipendenti iraniani hanno indetto con coraggio lo sciopero generale.”

Sempre a proposito di manifestazioni, nel pomeriggio, si svolgerà la “Camminata della Pace”, con partenza dal Pincio alle 17.30 e arrivo in piazza XX Settembre.

Fano, 20 ottobre 2022

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Piantiamo gli alberi per un futuro migliore

PESARO, 18 ottobre 2022 –  Venerdì 21 ottobre, in via San Martino, si svolgerà la seconda edizione di “Piantiamo gli alberiper un futuro migliore” con gli studenti dell’Istituto comprensivo di Villa San Martino, lo Spi Cgil, il Comune, l’Auser, il Quartiere 10 e l’Aspes.

Un gesto simbolico da associare a un’idea di futuro diversa e sostenibile, partendo proprio dalla cura e dall’attenzione per l’ambiente. Un progetto che vede la collaborazione della scuola, delle Istituzioni, del volontariato e del sindacato pensionati Cgil che hanno organizzato la piantumazione di alberi in via San Martino (lato rotatoria).

Alle 9.30, dopo i saluti del sindaco Matteo Ricci, alla presenza degli alunni dell’Istituto comprensivo Villa San Martino, interverranno: Lilli Gargamelli segretaria generale dello Spi Pesaro e Urbino, Massimo Ciabocchi, presidente provinciale dell’Auser, Luca Pieri, presidente di Aspes, Sami Tayeb presidente del quartiere 10 di Villa San Martino e Loretta Mattioli, dirigente dell’Istituto comprensivo.

“Probabilmente non tutti hanno compreso l’enormità del problema climatico – sottolinea Lilli Gargamelli – ma a noi piace pensare che anche piccoli gesti come il nostro possano contribuire a un cambiamento concreto e a rafforzare la consapevolezza che il clima è malato ma ognuno di noi può fare qualcosa anche con un piccolo gesto come quello di piantare alberi: un piccolo gesto che coinvolge generazioni diverse, studenti e pensionati.  Passato, presente e futuro”.

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Lilli Gargamelli alla guida dello Spi Cgil provinciale

Pesaro –  E’ Lilli Gargamelli la nuova segretaria generale del Sindacato pensionati della Cgil di Pesaro e Urbino.

Subentra a Loredana Longhin che attualmente ricopre l’incarico di segretaria confederale della Cgil Marche.

Giovedì mattina, a Pesaro, nella bellissima sala degli Affreschi di Villa Caprile, l’Assemblea generale dello Spi (erano presenti anche il segretario generale nazionale Ivan Pedretti, quello regionale Elio Cerri e il segretario  generale della Cgil Pesaro Urbino Roberto Rossini) ha eletto Lilli Gargamelli al vertice del sindacato pensionati della Cgil provinciale.

Lilli Gargamelli è una sindacalista di grande esperienza: è stata segretaria della Funzione Pubblica, della Flc sia in provincia che a livello regionale e fino ad oggi ha ricoperto l’incarico di segretaria della Lega Spi Cgil  di Pesaro. Una Lega che, come ha ricordato il segretario nazionale Ivan Pedretti (nella foto con la neo segretaria Lilli Gargamelli), con quasi 10 mila iscritti, rappresenta la Lega Spi più numerosa della regione e tra le prime in Italia.

Numerosi i temi che Lilli Gargamelli ha esposto nella relazione programmatica; senza dimenticare che questa elezione avviene a distanza di pochissimi giorni dal voto.

“I nostri valori – ha sottolineato – sono la pace, l’antifascismo, la solidarietà”. La contrattazione sociale è il nostro strumento principale e ci aspetta un forte impegno sul tema del welfare il cui impianto deve essere universalistico e pubblico: la sanità, la scuola, il sostegno alle categorie più fragili. “Lo Spi Cgil è anche il custode della Memoria – ha detto ricordando il lavoro svolto finora grazie al Progetto Memoria -, il contrasto alle mafie (ha ricordato l’impegno dello Spi alla Fattoria della Legalità di Isola del Piano), e il no alla legge Fornero.

Lilli Gargamelli ha inoltre sottolineato il problema del dissesto idrogeologico che si è manifestato drammaticamente colpendo la nostra regione e la nostra provincia con tutto il suo carico di morte e distruzione. L’ennesimo segnale, qualora ce ne fosse bisogno, che la battaglia contro il cambiamento climatico non si può rinviare e chiama in causa tutti”.

Chiama in causa anche il sindacato, la Cgil e lo Spi ha detto Ivan Pedretti nel suo intervento conclusivo.

Il segretario generale dello Spi infatti, in questi giorni ha incontrato le Leghe dello Spi nei luoghi più colpiti dalla alluvione come Senigallia.

L’intervento di Ivan Pedretti ha preso in esame il tema della collocazione del Sindacato pensionati della Cgil.

Un sindacato che rappresenta tutte le categorie e che, auspica il segretario generale, faccia della confederalità una delle sue bandiere. La confederalità dello Spi è una vocazione naturale ma che sempre va sostenuta e incrementata. Lo Spi e la Cgil hanno una storia e dei valori, ha ricordato, che richiamano all’antifascismo. Non possiamo essere neutrali, i nostri valori sono alternativi a quelli della destra. Un esempio su tutti: il prossimo 8 ottobre saremo a Roma un anno dopo l’aggressione neofascista alla sede della Cgil nazionale. I sondaggi indicano Fratelli d’Italia come partito vincitore delle elezioni del 25 settembre.

“I sondaggi? Torniamo nei territori – ha concluso Pedretti – non guardiamo i sondaggi ma le persone, in carne ed ossa, ascoltiamole e diamo delle risposte concrete ai loro bisogni”.    

 A Lilli Gargamelli vanno i migliori auguri di buon lavoro da tutta la Cgil Pesaro Urbino.

Pesaro, 23 settembre 2022

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Il “Polo della Longevità”, più ombre che luci

I dubbi della Cgil sulla maxi struttura per anziani a Vallefoglia

Pesaro, 10 agosto 2022 – Il mega progetto ormai prossimo all’inaugurazione all’Apsella di Vallefoglia, di una casa per anziani con 240 posti e un complesso residenziale di 23 appartamenti sempre per anziani ma autosufficienti oltre ad un’area verde e altri servizi socioculturali non convince la Cgil provinciale che esprime il proprio disappunto in una nota firmata dal Segretario generale Roberto Rossini, da Loredana Longhin (Spi) e Vania Sciumbata (Fp).

“Questo progetto – scrivono – per quello che ne sappiamo (non c’è mai stato un confronto) presenta forti elementi di criticità sotto vari profili.

Prima di tutto dal punto di vista metodologico. Dal 2017, data di inizio del progetto ad oggi, non vi è mai stata una vera interlocuzione con le organizzazioni sindacali eppure le occasioni non sono mancate perché in questi anni ci sono stati momenti di confronto sia con il Comune di Vallefoglia che con quello di Pesaro.

Come Cgil, abbiamo partecipato assieme alle altre associazioni, alla stesura del piano sociale d’ambito, ma di questo progetto non si è mai discusso.

Ci lascia stupefatti come si possa pensare di realizzare un progetto così vasto su  temi  strategici che vanno dalla sanità, ai servizi socio sanitari, all’ occupazione, al rapporto con il territorio, saltando completamente il confronto con il sindacato.

Tanti e di diversa natura sono gli interrogativi sulla nascita di questa nuova struttura sui quali ci auguriamo di ricevere presto delle risposte.

Dal punto di vista strettamente sanitario, l’intervento del privato nella gestione della sanità pubblica non ci piace. Anzi, questa operazione che mette insieme un gruppo immobiliare e una fondazione religiosa è il preludio dello smantellamento di un’idea di sanità pubblica.

Qualche giorno fa la Regione ha stabilito per legge la chiusura di Marche Nord con tutto ciò che questo comporterà e in compenso  ci si affida a privati.

Sotto il profilo sociale c’è da chiedersi: ma siamo davvero sicuri che il polo della longevità risponda ai bisogni degli anziani oppure li ghettizza, creando la città di serie A e la città di serie B?

Siamo davvero sicuri che una struttura di tale portata sia in grado di rispondere agli obbiettivi di inclusività e solidarietà di cui hanno bisogno gli anziani? Siamo sicuri che si realizzi in questo modo la coesione sociale?

Siamo davvero certi che l’istituzionalizzazione sia la soluzione migliore o abbiamo già dimenticato le immagini del 2020  su quello che accadeva nelle case di riposo durante la prima fase della pandemia?

Siamo sicuri che questo progetto sia in linea con quanto previsto dal Pnrr che nelle indicazioni parla di domiciliarità e assistenza territoriale?

E per quanto riguarda l’aspetto occupazionale, il reclutamento di 300 addetti sociosanitari e 170 assunzioni stabili, è sicuramente un dato positivo, ma sarebbe interessante sapere come si reperiscono queste professionalità vista la carenza ormai strutturale di personale sociosanitario”.

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L’Asilo del Porto – Storie da studiare e memoria da rinvigorire

L’ASILO DEL PORTO – FANO – VENERDI’ 1 LUGLIO, alle ore 21, alla TENSOSTRUTTURA DI SASSONIA.
Storie da studiare e memoria da rinvigorire.

Centocinquant’anni fa un sindaco davvero illuminato diede vita ad una dei primi “asili” della città. Era fuori della mura, nel quartiere più povero e marginale, il Porto; era aperto a tutti, ai figli delle filandaie che solo a sera erano libere di riprendersi i bambini; era aperto agli orfani o ai figli dei più poveri che non potevano certe pagare neanche la mensa.

Era un esempio di welfare di incredibile modernità, che Fano può vantare come esempio ancora oggi da imitare.

L’Asilo del Porto costruiva le fondamenta della “città dei bambini”, garantiva lo sviluppo della personalità di ognuno, poneva così le basi della futura libertà delle persone, dell’equità sociale e dello sviluppo anche economico della intera città.

Il libro è stato scritto da due bravi insegnanti in pensione, Luciana Agostinelli e Marinella Leonardi.

Lo SPI CGIL ha solo il merito di averlo “adottato”, con l’obiettivo di farlo conoscere al maggior numero di persone.

Per questo riproponiamo questo testo, di venerdì 1 luglio alle ore 21 alla Tensostruttura di Sassonia, a ridosso del mare e del Porto.

E lo accompagniamo con il coro “Canta che ti passa” e i coristi dello SPI CGIL, diretti dalla maestra Giovanna Donini e dal maestro Tomas Facchini. Il coro riproporrà l’antica cultura popolare dei nostri portolotti, canti religiosi o di lavoro, o i canti delle donne che restavano a casa sempre ansiose per mariti, padri, fratelli che erano in mare.

Interverranno, con le due autrici, il segretario SPI CGIL di Fano, Aldo Di Carlo, Tiziana Gasparini della Segreteria SPI fanese e Fausto Antonioni già Segretario CGIL Scuola di Fano.

Vogliamo infine sottolineare anche la costante sensibilità pedagogica che Fano ha sempre dimostrato, dal 1874 quando nacque l’Asilo del Porto.

Dobbiamo ricordare, la maestra Anna Marcucci Fantini e la nascita a Fano, il 4 novembre 1951, in casa della maestra stessa, del Movimento di Cooperazione Educativa. L’ispiratore del MCE era il francese Célestin Freinet, un grande pedagogista moderno, apprezzato e seguito nel mondo dell’educazione scolastica.

Fano aveva già sottolineato la straordinaria figura della maestra Fantini: le aveva intitolato una scuola a Marotta. Ma oggi, per le note vicende dei nuovi confini, la scuola è in Comune di Mondolfo.

Abbiamo pensato a quante poche vie – a Fano – portino nomi di donne; a quante statue e busti ricordino solo uomini; a quanto può essere invece piacevole ritrovare il nome di questa brava educatrice su qualche muro, piazza, via della nostra città.

Ci rivolgiamo quindi al Sindaco di Fano, raccogliendo firme e cercando sostegno, per ottenere UN SEGNO, UNA VIA, UNA SCRITTA, NELLA NOSTRA CITTA’, PER RICORDARE LA MAESTRA ANNA MARCUCCI FANTINI E LA NASCITA A FANO DEL MOVIMENTO DI COOPERAZIONE EDUCATIVA

Così racconta lo storico Rinaldo Rizzi in DARE DI SÉ IL MEGLIO – MOVIMENTO DI COOPERAZIONE EDUCATIVA. La pratica educativa di Anna Marcucci Fantini dalla scuola primaria all’università – QUADERNI DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLE MARCHE – 2001: “Fu, come detto, nella sua casa a Fano che si fecero le prime riunioni ed avvenne la formalizzazione ufficiale della CTS [Cooperativa della Tipografia a Scuola, prima denominazione del MCE-Movimento di Cooperazione Educativa], il 4 novembre dell’ormai lontano 1951. Lo Statuto sociale della “Cooperativa della Tipografia a Scuola” indicava la sua sede a Fano in viale Gramsci n. 42, dove era la sua abitazione, e sempre lo stesso recapito era riportato nei primi numeri del Bollettino della CTS.”

Giuliano Giampaoli

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Piantiamo gli alberi per costruire un futuro migliore

Le iniziative per la Giornata Mondiale dell’Ambiente

 

Lo Spi Cgil  Pesaro e Urbino, insieme agli alunni dell’Istituto comprensivo  Villa San Martino, all’Auser, all’ Aspes e al quartiere 10, in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente  (il 5 giugno), hanno organizzato  la piantumazione di alberi in via San Martino per accrescere il verde pubblico e abbellire i quartieri della città.

Mercoledì 1 giugno, appuntamento alle 10.00, in via San Martino (lato rotatoria).

Dopo i saluti del sindaco Matteo Ricci, alla presenza degli alunni dell’Istituto comprensivo Villa San Martino, interverranno: Loredana Longhin, segretaria generale Spi Pesaro e Urbino, Massimo Ciabocchi, presidente provinciale dell’Auser, Luca Pieri, presidente di Aspes, Sami Tayeb presidente del quartiere 10  Villa San Martino e Loretta Mattioli, dirigente dell’Istituto comprensivo.

“Numerosi studi scientifici – scrive lo Spi Pesaro – attestano che la presenza delle piante e degli alberi hanno effetti positivi importanti per la nostra salute, per l’ambiente, la socialità e l’apprendimento dei bambini.

Forse – prosegue la nota –  non tutti hanno compreso l’enormità del problema ambiente e dell’ecologia; il cambio del clima e il surriscaldamento del pianeta non si possono risolvere solo con la tecnologia. Crediamo che il verde, le piante e gli alberi possano realmente contribuire a un cambiamento concreto del clima ormai ‘malato’ che determina crisi, siccità e inondazioni in tutto il mondo. Basta un piccolo gesto come quello di piantare alberi, un gesto che tutti noi possiamo e dobbiamo fare”.

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Alzheimer, prendiamoci cura di chi dimentica

Appuntamento mercoledì 25 maggio alle 16.30 presso la Mediateca Montanari di Fano

Prosegue l’impegno del sindacato pensionati e della Cgil provinciale per far luce sui tanti problemi legati a una malattia terribile che colpisce sempre più persone anche nel nostro territorio: il Morbo di Alzheimer.

Mercoledì 25 maggio, lo Spi Cgil di Fano e la Cgil provinciale invitano i cittadini all’incontro in programma alle 16.30 presso la Mediateca Montanari.

L’iniziativa nasce in collaborazione con l’assessorato alle Biblioteche del Comune di Fano.

Tiziana Gasparini, segretaria Lega Spi Cgil Fano introduce e modera gli interventi.

 Il programma prevede la testimonianza di Sergio Schiaroli, già presidente della Federconsumatori provinciale che per anni si è preso cura della moglie affetta da questa malattia.

Interverranno anche: Morena Roberti, infermiera del Centro disturbi cognitivi e demenze del Distretto di Fano e il neurologo Alessandro Moretti del medesimo Centro e Distretto.

Seguiranno gli interventi di Loredana Longhin, segretaria generale Spi Cgil Pesaro Urbino, del sindaco di Fano Massimo Seri edel segretario generaledella Cgil Roberto Rossini.

Per poter partecipare è obbligatoria la prenotazione al numero: 0721. 887834 o inviando una mail all’indirizzo: memoinfo@comune.fano.pu.it. Si raccomanda l’uso della mascherina

L’incontro verrà trasmesso online sulla pagina Fb: Memo – Mediateca Montanari

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