Una ciocca di capelli per la libertà delle donne iraniane e di tutto il mondo

Sabato 22 ottobre a Fano flashmob di solidarietà contro la barbara uccisione di Masha Amini

Nel pomeriggio manifestazione per la pace dal Pincio a piazza XX Settembre

FANO – Proseguono le manifestazioni di protesta contro la barbara uccisione di Masha Amini, la giovane originaria del Kurdistan iraniano arrestata e uccisa dalla polizia morale a Teheran per non aver indossato correttamente il velo. 

Sabato 22 ottobre a Fano, alle 10.30, il Coordinamento Donne del sindacato pensionati Spi – Cgil e  Fnp – Cisl e Uilp, assieme alle tre Confederazioni provinciali e all’associazione Impronte Femminili organizzano un flashmob di fronte alla Mediateca Montanari, in piazza Amiani, per esprimere sostegno e solidarietà alle donne iraniane  a supporto di un impegno assolutamente condiviso per l’affermazione della democrazia,  dei diritti civili, sociali, economici e culturali universali perché la libertà delle donne è la libertà di tutti in qualsiasi parte del mondo.

Sono trascorse più di tre settimane dall’uccisione di Masha Amini e il suo nome è diventato fulcro di proteste; in tutto il mondo le donne che scendono in piazza contro questo assurdo crimine hanno scelto il gesto simbolico del taglio della ciocca dei capelli per dimostrare la loro solidarietà.

“Le nuove generazioni – si legge in una nota dei sindacati –  hanno sostenuto tali proteste con scioperi nelle università e nelle scuole in Kurdistan, con manifestazioni in Iran e anche i sindacati indipendenti iraniani hanno indetto con coraggio lo sciopero generale.”

Sempre a proposito di manifestazioni, nel pomeriggio, si svolgerà la “Camminata della Pace”, con partenza dal Pincio alle 17.30 e arrivo in piazza XX Settembre.

Fano, 20 ottobre 2022

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Venerdì 8 aprile doppio appuntamento con Mari Albanese coautrice di “Io, Felicia – conversazioni con la madre di Peppino Impastato

PESARO, 6 aprile 2022 – Lo Spi Cgil Pesaro e Urbino, venerdì 8 aprile, ripropone la lettura del libro-testimonianza “Io Felicia” (ed. Navarro), dedicato alla figura di Felicia Impastato, la madre di Peppino Impastato, assassinato a Cinisi dalla mafia che aveva sempre denunciato e combattuto.

Una morte atroce che ancora oggi scuote le coscienze sulla crudeltà della vendetta di “cosa nostra” contro chi si oppone, denuncia, si ribella.

Sulla la figura di Peppino Impastato,  Mari Albanese e Angelo Sicilia hanno raccolto la testimonianza di Felicia, la madre, una donna ribelle e coraggiosa che ha combattuto  la mafia attraverso gli occhi del figlio prima e aprendo la sua casa a tutti i giovani amici di Peppino poi e ora,  attraverso la nipote, a tutti gli studenti attenti e desiderosi di comprendere la cultura della legalità.

E Felicita ne è un esempio. Il coraggio delle donne e la loro personale lotta a “cosa nostra” è la chiave di lettura che Spi e Cgil intendono offrire agli studenti e a tutti quelli interessati ad una maggiore comprensione del fenomeno mafioso.

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Venerdìalle 9.30, alla Fattoria della Legalità di Isola Del Piano (Pu), Mari Albanese incontrerà alcune classi del Liceo Mamiani di Pesaro per parlare di legalità e capire che cos’è la mafia a trent’anni di distanza dalle stragi di Capaci e via D’Amelio dove furono massacrati il giudice Giovanni Falcone, la moglie, la scorta e Paolo Borsellino anche lui ucciso assieme alla scorta

L’appuntamento rientra nelle iniziative della Primavera della Legalità 2022.

 Alle 10, dopo i saluti di Lilli Gargamelli (segretaria della Lega Spi di Pesaro) e del sindaco Peppe Paolini, interverranno la segretaria generale dello Spi provinciale Loredana Longhin e il responsabile dei “Campi per la Legalità” del sindacato pensionati Cgil provinciale Luigi Torelli.

Alle 11 inizierà la conversazione con Mari Albanese.

A seguire, nel pomeriggio, presso i locali di PariCentro a Fano, si terrà l’iniziativa aperta al pubblico, organizzata sempre dallo Spi e dalla Cgil Pesaro e Urbino, con il patrocinio dell’assessorato comunale  alle Pari Opportunità.

Con Mari Albanese si parlerà dell’importante  ruolo delle donne nella lotta alla mafia,  non sempre riconosciuto, molto spesso sottaciuto, ma tuttavia strategico.  Alla discussione parteciperà anche Vilma Bontempo della segretaria Spi Cgil Marche.

Sarà possibile seguire l’evento in diretta Facebook sulla pagina Cgil Pesaro Urbino.

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Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Presidio a Pesaro in piazza del Popolo giovedì 25 novembre dalle 10 alle 13

LA VIOLENZA SULLE DONNE NELL’ERA DEL COVID

PESARO, 24 novembre 2021 – Se nel 2021, a livello globale, la vita e la libertà delle donne sono ancora in pericolo ci chiediamo il perché. Due anni “vissuti pericolosamente”, facendo i conti con la pandemia, hanno peggiorato le condizioni di vita, soprattutto delle donne. Anche se abbiamo avuto la sensazione che il mondo si dovesse fermare, le notizie che ci arrivano sono allarmanti. Nel 2020, con il lockdown, si è registrato un incremento delle telefonate di aiuto al 1522, quando le donne si sono ritrovate costrette in casa con gli uomini violenti. Quest’anno fino ad oggi, contiamo 103 femminicidi. Ci preoccupa anche la condizione che le donne di altri paesi stanno vivendo, in Afghanistan sono stati cancellati i diritti fondamentali delle donne, ne conosciamo la radice patriarcale che mira a cancellare la loro vita pubblica e il diritto di scelta: se studiare, lavorare, chi sposare, avere figli…, una cultura maschile che ha paura del corpo delle donne.

Assistiamo ad un preoccupante restringimento dei fondamentali diritti umani e pensiamo che non si faccia abbastanza, sia a livello di politiche nazionali che internazionali per arginare la violenza contro le donne. Chiediamo, quindi, che le politiche locali e globali pongano una maggiore attenzione a ciò che attiene alle donne, con una concreta valutazione delle ricadute sulle loro condizioni di vita. Riteniamo fondamentale costruire una convivenza civile tra i generi per realizzare un mondo sostenibile a misura di donne e uomini. Questo impegno va oltre il 25 novembre e chiediamo che entri in ogni agenda politica e personale, in modo tale che ognuno/a faccia il proprio dovere perché questa è una lotta di civiltà a cui nessuna/o deve sottrarsi. Perché quello che succede a UNA sola succede a TUTTE.

Saremo in piazza:

UDI sede di Pesaro CGIL Pesaro Urbino

Amnesty International – Pesaro Casa delle donne di Pesaro Percorso donna

Singole donne della città

Coordinamento donne SPI Cgil Pesaro e Urbino

UDI – UNIONE DONNE IN ITALIA Sede di Pesaro Via Martini, 27, 61121 e-mail udipesaro@libero.it

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“Difendiamo i diritti delle donne per costruire il futuro”

In programma il 16 giugno con Daniela Barbaresi (Cgil Marche) e Ivan Pedretti (Spi Cgil nazionale)

PESARO, 14 GIUGNO 2021Difendiamo i diritti delle donne per costruire il futuro”: è il titolo dell’iniziativa in programma mercoledì 16 giugno alle ore 14,30, che vedrà la partecipazione della Segretaria Generale Cgil Marche Daniela Barbaresi e del Segretario generale nazionale Spi CGIL Ivan Pedretti, sul sito di Collettiva.ite sulla pagina Facebook Spi CGIL Marche.

Si parlerà di come affrontare questo tema e delle eventuali azioni di contrasto  da mettere in campo.

In questi ultimi anni assistiamo ad una volontà di riportare indietro la condizione delle donne relegandole ad un ruolo marginale e subalterno, annullando lo spazio di libertà e di autodeterminazione.

Alcune amministrazioni di centro destra, sia regionali che comunali, in Abruzzo, Molise, Marche e Umbria hanno assunto provvedimenti tesi a limitare l’emancipazione e le libertà di scelta delle donne.

In particolare:

  • Nelle Marche afferma Vilma Bontempo Segretaria regionale Spi CGIL Marche: “sono state escluse le Rappresentanti di Cgil Cisl Uil dalla Commissione Regionale delle Pari Opportunità (CPO). Inoltre è stata avanzata una proposta di legge che prevede l’allargamento della CPO, con una corsia preferenziale, alle madri e/o alle disabili. Altra proposta di legge regionale è quella sulla famiglia, che fa esplicito riferimento alla famiglia tradizionale legata dal vincolo matrimoniale. Una visione fuori dal tempo che certifica le disuguaglianze di genere. Le donne pensionate respingono qualunque tentativo di limitare i diritti e le libertà conquistate con le loro lotte e saranno al fianco delle più giovani per difenderle e per segnare un avanzamento nella parità fra donne e uomini.
  • In Abruzzo e Molise, a febbraio 2021, l’assessora regionale alla Sanità, Nicoletta Verì raccomandava alle ASL regionali che la somministrazione della pillola RU 486 venisse praticata in ospedale e non nei Consultori. Nel vicino Molise, questa criticità si riscontra da diversi anni.

Il Comune di Pescara ha approvato, a marzo dello scorso anno, una mozione che impegnava il sindaco e la giunta a trovare un’area del territorio comunale dove “piantumare un albero per ogni bambino mai nato”. Nell’aprile di quest’anno, sempre a Pescara, viene presentata una mozione che prevede incentivi alle donne che decidono di non abortire.

  • In Umbria, a giugno2020, la giunta regionale ha ripristinato l’obbligo dell’ospedalizzazione di tre giorni per la somministrazione della pillola RU 486, delibera revocata a seguito della mobilitazione delle donne. Nonostante questa sconfitta, la giunta regionale ha continuato a produrre atti contro l’autodeterminazione delle donne. Ha proposto, con il sostegno dell’associazione “Pro Vita”, la modifica del Testo Unico della Sanità e Servizi Sociali nella parte relativa agli interventi per la famiglia. Inoltre ha proposto di introdurre un nuovo regolamento sul funzionamento dei centri antiviolenza che ne rende più ardua e difficoltosa la loro attività di programmazione e gestione. Il comune di Foligno, con delibera, ha istituito “la Giornata per la Santità della Vita”, su proposta della consigliera leghista Luciana Collarini.

Tutto questo accade mentre nel dibattito politico nazionale ed europeo la valorizzazione del genere è considerata una risorsa indispensabile per la ripresa e il futuro.

Quando un diritto sancito per legge viene negato, si indebolisce anche la democrazia.

Come donne e uomini dell’organizzazione SPI CGIL siamo consapevoli del pericolo che queste azioni possono rappresentare sul piano culturale e sociale, riportando indietro l’orologio del tempo   indebolendo la dignità delle donne e il valore delle loro le conquiste.

Noi donne e uomini dello SPI CGIL, siamo pronti e determinati a non farci sopraffare da questi tentativi politici reazionari. Non permetteremo che i risultati di tante lotte femministe e sindacali vengano cancellati.

Le segreterie regionali  SPI CGIL   ABRUZZO MOLISE MARCHE UMBRIA

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Il Coordinamento Donne SPI CGIL di Pesaro e Urbino, condanna la decisione della Turchia

Molte persone sono scese in piazza ad Istanbul, Smirne, Ankara per protestare contro l’uscita della Turchia dalla convenzione di Istanbul del 2011 contro la violenza delle donne, di cui era stata prima firmataria.
La Convenzione è il primo trattato internazionale che sancisce l’uguaglianza tra uomo e donna e definisce la violenza di genere come atto discriminatorio e violazione dei diritti umani, non solo gli articoli 5 e 6 obbliga gli Stati a prevenire il verificarsi della violenza anche domestica.
In Turchia si sono verificati 78 femminicidi dall’inizio del 2021 e 300 l’anno scorso.
E il 38% delle donne è stata vittima di violenza. Ebbene in tale contesto il presidente Erdogan ha rilasciato una dichiarazione nella quale si afferma che le leggi del paese sono sufficienti a difendere le donne e che la convenzione è solo il tentativo di un gruppo di persone di normalizzare l’omosessualità, cosa incompatibile con i valori sociali e familiari della Turchia. Per tutti questi motivi Siamo indignate.

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