La CGIL nella nostra provincia si conferma il primo sindacato nella Pubblica amministrazione. Confermata la fiducia dei dipendenti pubblici verso il sindacato confederale.

Dal 17 al 19 aprile si sono svolte le elezioni con le quali i dipendenti della Pubbliche Amministrazioni, della Scuola e delle Università e degli Enti di Ricerca sono andati ad eleggere i propri rappresentanti sindacali nei posti di lavoro.

Anche quest’anno l’appuntamento si è rivelato un grande momento di democrazia sindacale nei luoghi di lavoro pubblici, che ha coinvolto oltre due milioni e mezzo di lavoratori in tutto il paese, di cui oltre 10.000 nel nostro territorio provinciale, con un’affluenza media al voto di oltre il 75 % degli aventi diritto.

Anche in questa occasione la FP CGIL si è confermata il primo sindacato nella Pubblica Amministrazione della nostra provincia, nei principali comparti. Primo sindacato nel comparto sanità sia all’Area Vasta n.1 sia all’Azienda Ospedaliera Marche Nord, qui recuperando la flessione del 2015.
Allo stesso modo la FP CGIL ha confermato il suo primato nel comparto delle autonomie locali riuscendo ad accrescere il proprio consenso nei principali comuni della provincia, crescendo sia in termini di voti assoluti che di candidati eletti nel Comune di Pesaro, in quello di Fano, Urbino, Cagli, Vallefoglia, nonché diventando il sindacato più votato al Comune di Pergola. In Provincia di Pesaro inoltre la FP CGIL riporta un risultato che potremmo ritenere storico riportando il 73,4% di consensi. Ottimo risultato che vede confermare la FP CGIL come prima forza sindacale alla Camera di Commercio di Pesaro, malgrado la complessa fase relativa alla riorganizzazione del modello camerale che i lavoratori hanno dovuto affrontare negli ultimi anni.
La FP CGIL inoltre tiene e si consolida in molte realtà del comparto delle funzioni centrali, dove si attesta prima forza sindacale all’INAIL, si conferma eleggendo propri rappresentanti nel resto dei comparti delle Funzioni centrali, resistendo in alcune realtà malgrado una virulenta campagna elettorale di alcuni sindacati autonomi contro il sindacato confederale.

Nel comparto Scuola, Università e Ricerca, la FLC CGIL non solo è riuscita a mantenere nella maggior parte delle istituzioni il dato della precedente tornata elettorale, ma si è assistito ad una notevole cresciuto, in particolar modo all’Università di Urbino dove la FLC CGIL ha registrato un aumento del 7,3% rispetto al 2015. In alcuni istituti la CGIL ha raggiunto il 50% dei consensi, con una punta massima del 74% presso l’istituto superiore Santa Marta Branca di Pesaro. L’ottimo risultato denota la consapevolezza del fatto che nei luoghi di lavoro in cui è presente la FLC CGIL, la differenza si sente, stata riconosciuta la coerenza, la professionalità, la correttezza che ci contraddistinguono.

Nel complesso la CGIL nella nostra provincia, si conferma il primo sindacato nella Pubblica amministrazione, ma ancora più importante queste elezioni confermano la fiducia dei dipendenti pubblici verso il sindacato confederale, verso il lavoro svolto delle sigle firmatarie dei contratti collettivi nella difficile partita dei rinnovi dei contratti collettivi nazionali di lavoro, che dopo quasi 10 anni di blocco siamo riusciti a ricontrattare. Questo è l’ottavo grande appuntamento elettorale dopo quelli del 1998, del 2001 del 2004, 2007, 2012 e del 2015. Un appuntamento che si è svolto in un momento complicato per la Pubblica Amministrazione nel nostro Paese. Dopo anni di blocchi del turn-over del personale, dopo anni in cui le esternalizzazioni dei servizi pubblici l’hanno fatta da padrone, anni in cui ipotesi di riorganizzazione avanzate da diversi governi, piuttosto che migliorare il sistema e i servizi pubblici hanno prodotto più spese e disorganizzazione, questa tornata elettorale ha visto premiare lo sforzo di democrazie e di partecipazione, dei lavoratori pubblici, che ovviamente ringraziamo per averci nuovamente riconosciuto, coerenza di azione, professionalità, e correttezza , accordatoci per questo la loro fiducia e il loro consenso.


RSU 2018: lo speciale di Rassegna Sindacale 

Facebooktwitter