In ricordo di Daniele Tagliolini

Il cordoglio della Cgil Pesaro Urbino e del segretario generale Roberto Rossini

Pesaro – La notizia della morte di Daniele Tagliolini ci ha colto all’improvviso e ha provocato in tutti noi un profondo sconcerto e una sincera commozione.

 Molti di noi nella nostra attività sindacale hanno conosciuto Daniele e ne hanno apprezzato la sincera capacità di relazionarsi e di affrontare concretamente i problemi che gli venivano portati all’attenzione.

Ho conosciuto Daniele personalmente durante i suoi mandati da presidente della Provincia, quando ricoprivo l’incarico di segretario della FP Cgil e ne ho potuto apprezzare la correttezza, l’impegno a ragionare insieme e a trovare soluzioni, tanto più in quegli anni difficili nei quali le riforme istituzionali sbagliate e i tagli economici e finanziari avevano reso praticamente impossibile per quell’Ente svolgere concretamente le proprie funzioni.

Daniele era una persona corretta, aperta al dialogo, capace di ascoltare e di argomentare ogni posizione anche quando queste divergevano da quelle sindacali. Per questo è per il suo spirito sempre propositivo lo ricorderemo con affetto e profondo rispetto.

Alla moglie ai figli e a tutti suoi cari vanno le condoglianze e la vicinanza delle compagne e dei compagni della Cgil di Pesaro e Urbino.

Roberto Rossini

(Segretario Generale Cgil Pesaro e Urbino)

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Calo occupazione: donne e giovani sotto i 30 anni più penalizzati

Dati Inps elaborati da Ires Cgil Marche. Silvia Cascioli segretaria confederale Cgil Pesaro: serve ripensare le politiche del lavoro, fiscali, di sostegno al reddito e contrattuali

Pesaro, 5 gennaio 2022 – L’Ires Cgil Marche ha elaborato i dati Inps su come si è caratterizzato il lavoro dipendente nel 2020 , anno della drammatica crisi sanitaria economica e sociale causata dalla crisi pandemica da Covid19, che ha prodotto gravi ripercussioni sulla situazione occupazionale e salariale.

Nel 2020 nella provincia di Pesaro e Urbino risulta occupato un totale di 105 mila lavoratori dipendenti privati, con una riduzione di circa il 2% rispetto all’anno precedente : tale decremento è causato dagli effetti della pandemia anche se questi sono stati sicuramente mitigati dal massiccio intervento di ore di Cassa integrazione.

Andando ad analizzare I dati più specifici della tipologia contrattuale si evince che, nonostante siano cresciuti complessivamente i lavoratori a tempo indeterminato, un lavoratore su tre ha un rapporto di lavoro part-time ed è aumentato il numero dei lavoratori stagionali; si evince anche un numeto importante di lavoratori dipendenti con contratti di somministrazione e contratti intermittenti, anche se in diminuzione rispetto al 2019, sicuramente dovuto a una contrazione degli addetti in particolare nel settore del turismo e del terziario in generale dove vi è un uso frequente di questi contratti precari.

Quello che però viene purtroppo confermato dalla analisi dei dati è che sono le donne che hanno pagato maggiormente il calo dell’occupazione (nel 2020 risulta il 2,4 % di lavoratrici in meno e l’1,7 % di lavoratori in meno)e gli occupati under 30 ( il crollo maggiore rispetto alle altre fasce di età) che sono lavorarori dipendenti prevalentemente precari e con orario parziale .

Anche per quanto che riguarda le retribuzioni medie lorde annue percepite nella provincia di Pesaro e Urbino registriamo un decremento rispetto all’anno 2019 del 7% : dentro questo dato negativo delle retribuzioni generali si registra purtroppo una forte differenza retributiva di genere: le lavoratrici percepiscono in media il 35 % in meno dei loro colleghi maschi, differenza dovuta ovviamente anche dal maggior utilizzo per le lavoratrici del part-time o dei contratti a termine. Ma anche nei rapporti di lavoro a tempo pieno e indeterminato le lavoratrici percepiscono il 16,4 % in meno dei colleghi maschi.

Oltre alla differenza di genere si registra anche dal lato retribuzioni una perdita di reddito importante nela fascia dei giovani lavoratori con meno di 30 anni , I quali sono esposti a lavori precari discontinui o part time involontari .

“Ancora una volta quindi – sottolinea Silvia Cascioli, segretaria confederale CGIL Pesaro Urbino -, a rischio di povertà sono soprattutto le donne e i giovani.

I dati complessivi rivelano che c’è una questione salariale complessiva da affrontare con urgenza, perchè la scarsità retributiva incide inevitabilmente sul futuro pensionistico delle persone, che rischia di essere sempre più incerto e povero ; bassi livelli retributivi implicano anche un ripensamento delle politiche del lavoro, delle politiche fiscali, di sostegno al reddito e delle politiche contrattuali”.

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Cgil e Uil: ecco perché il 16 dicembre è sciopero generale

Nota dei segretari Cgil Pesaro Urbino Roberto Rossini e Paolo Rossini Uil regionale

PESARO, 13 dicembre 2021 – “Insieme per la giustizia” èlo slogan scelto per lo sciopero generale del 16 dicembre proclamato da CGIL e Uil. I contenuti della prossima legge di Bilancio lasciano insoddisfatte le organizzazioni sindacali impegnate a chiedere risposte effettive ed efficaci per i lavoratori e per i pensionati di questo paese.

 In materia previdenziale e sulla riforma del fisco siamo molto critici rispetto alle decisioni assunte così come sulle tanto promesse ma mai  concretizzate in tema di contrasto alla precarietà che colpisce prevalentemente i giovani e le donne; non ci hanno convinto sul contrasto al fenomeno delle delocalizzazioni d’impresa e alla legge sulla non autosufficienza.

 Lo sciopero del 16 è stato proclamato a sostegno delle richieste sindacali, molte delle quali le abbiamo consegnate al governo oltre un anno fa.  Adesso siamo  proprio nella fase in cui il parlamento è chiamato a emanare la legge di Bilancio e auspichiamo che il dibattito parlamentare possa recuperare le distorsioni contenute nella proposta elaborata dal governo. 

In tema di pensioni riteniamo non più rinviabile la predisposizione di una pensione di garanzia per le nuove generazioni che con il sistema attualmente in vigore saranno destinate ad avere pensioni insufficienti a garantire una vita dignitosa da anziani. Non è accettabile condannare i giovani ad andare in pensione a 71 anni di età ripristinando senza alcun intervento migliorativo la legge Fornero. Riteniamo necessario allargare la platea dei lavori gravosi e usuranti sia per l’Ape sociale che per i “lavoratori precoci” così come va abbassato il requisito contributivo per accedere all’Ape sociale per le attività gravose dai 36 ai 30 anni, a partire dall’edilizia e dall’agricoltura. Va riconosciuto ai disoccupati di lunga durata la possibilità di accedere all’Ape sociale e alla norma sui Precoci. Va consentito alle donne di accedere alle prestazioni con requisiti più favorevoli e che riconoscano il lavoro di cura e la maternità.

In materia fiscale la manovra va resa più equa e solidale verso chi ha di meno e verso chi contribuisce concretamente alle entrate fiscali del paese cioè i lavoratori dipendenti e i pensionati. Per questo riteniamo sbagliata la rimodulazione dell’IRPEF proposta dal Governo, proprio perché non soddisfa i bisogni dell’85% dei lavoratori e dei pensionati con redditi inferiori ai 35.000 euro lordi all’anno e che con la rideterminazione delle aliquote, beneficeranno di molto poco a differenza di chi ha redditi più alti.

E’ inoltre incomprensibile e totalmente inaccettabile l’ulteriore taglio dell’IRAP alle imprese perché è una misura che nuovamente penalizza la sanità regionale, tanto più in una fase nella quale dopo gli effetti della pandemia avremmo dovuto scegliere di dedicare tutte le risorse disponibili (l’incremento del fondo sanitario nazionale non è sufficiente) a sostenere e strutturare meglio l’assistenza sanitaria territoriale, per ridurre liste di attesa e garantire un vero diritto alla salute. 

Insufficienti sono state inoltre le risposte che il governo ha dato in tema di politiche industriali e di sviluppo, senza le quali difficilmente riusciremo a garantire una ripresa economica e produttiva stabile nel tempo in grado di frenare i processi di delocalizzazione e di deindustrializzazione del Paese.  Insufficienti o, per meglio dire: assenti le risposte in tema di impiego di investimenti dedicati ad affrontare la transizione ambientale e quella energetica. Gravi lacune anche in materia di digitalizzazione, di politiche per la tutela del lavoro e per contrastare la precarietà. Queste, in sintesi, le ragioni per le quali, come CGIL e UIL, invitiamo i lavoratori, esclusi quelli impiegati a garantire i servizi pubblici essenziali, ad astenersi dal lavoro il 16 dicembre.

 E’ prevista una manifestazione a Roma.  CGIL e UIL della provincia di Pesaro e Urbino hanno messo a disposizione dei pullman. Per prenotare i posti si può telefonare al numero: 0721.4201 della CGIL Pesaro oppure alla UIL al numero: 340.1777780”.

Roberto Rossini – Segretario generale CGIL Pesaro Urbino

Paolo Rossini – Segretario Uil regionale

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Maria Gambarara la nostra Stella al merito del Lavoro

Ieri in Prefettura la cerimonia per il conferimento del titolo di “Maestro del Lavoro”

PESARO, 3 dicembre 2021 – Nella vita può capitare di battere un record, positivo o negativo che sia.

Maria Gambarara ne ha battuti due: prima donna a ricoprire un incarico politico come componente della segreteria provinciale dello Spi e prima sindacalista della nostra regione ad essere insignita della “Stella al Merito del Lavoro”. Ieri la cerimonia di conferimento nel Salone Metaurense della Prefettura di Pesaro e Urbino.

 La candidatura di Maria Gambarara è stata voluta dalla segreteria della Cgil Pesaro e Urbino che ha avviato l’iter insieme alla Federazione  Maestri del  Lavoro – Consolato Pesaro Urbino.

Maria Gambarara a 16 anni inizia la sua attività sindacale alla Camera mandamentale del lavoro (così si chiamava nel 1956) di Cagli.

“Ricordo bene quegli anni.  Era la Casa dei lavoratori e in quel periodo era affollata di iscritti alla Federmezzadri.  C’era un gran fermento per il varo della legge che istituiva la pensione per questi lavoratori.  Infatti entrò in vigore il 1° gennaio del 1957. Ma quel luogo rappresentava davvero la casa di tutti. Ricordo che era sempre aperta, domenica compresa. Alcuni andavano a messa e poi venivano al sindacato, anche solo per parlare perché c’era sempre qualcuno pronto ad ascoltarli”.

 Nel 1973 si trasferisce a Fano dove lavora al patronato Inca fino al 1991 anno in cui entra nella segreteria provinciale dello Spi. Il primo record, si diceva. “Con me c’era anche Bruno Tranquilli che ricordo con tanto affetto”, sottolinea.

Poi entra nella segreteria  dello Spi Marche dove rimane fino al 2001 e di seguito all’Auser fino al 2018. Poi ho detto stop, dice sorridendo.

“Non mi aspettavo questo riconoscimento anche se a luglio ho ricevuto un telegramma del ministro del Lavoro Orlando che mi comunicava che la mia candidatura era stata approvata. Non è facile descrivere  quello che ho provato ieri.   Solo per un momento ho avuto una sorta di flashback: mi si sono passate nella mente tantissimi ricordi legati alla Cgil e a tutte le battaglie che abbiamo fatto, a volte vincendo altre volte no.

Io ringrazio tutti: il sindaco di Fano, il Prefetto, il Console e tutte le illustri personalità presenti. Ma l’emozione più grande è stata la presenza al mio fianco di Roberto Rossini (nella foto)perché mi ha sempre incoraggiata  ed averlo vicino durante la cerimonia  mi  ha fatta sentire  ancora parte della nostra grande Cgil”.

Una vita nel sindacato, una vita al servizio dei lavoratori. Congratulazioni Maria, quella stella te la sei davvero meritata.

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Sanità: cosa chiediamo alla Regione

CGIL CISL UIL Marche vogliono porre l’attenzione sulle gravi condizioni della sanità nelle Marche, anche dopo le pesanti ripercussioni della crisi pandemica, per ribadire che il diritto alla salute deve essere assicurato a tutti, garantendo la centralità del servizio pubblico e l’universalità delle prestazioni. Per questo chiedono alla Giunta regionale che si apra subito un confronto concreto ed efficace, che finora non c’è stato, fatto salvo un recente incontro.

A livello regionale, i problemi aperti, numerosi e urgenti, riguardano: tempi di attesa, Pronto soccorso e rete dell’emergenza-urgenza, servizi territoriali e integrazione socio-sanitaria, prevenzione, rete ospedaliera, Case della Salute e cure primarie e intermedie, mobilità sanitaria, organici insufficienti e precariato, progressiva privatizzazione della sanità.

Pertanto, per rispondere al meglio ai bisogni dei cittadini chiediamo:

  • Un forte potenziamento delle attività e interventi efficaci di riduzione dei tempi di attesa.
  • Il rafforzamento della sanità sul territorio, come previsto anche dal PNRR: riorganizzazione e sviluppo delle cure primarie, delle cure intermedie, potenziamento delle strutture socio-sanitarie e dell’assistenza domiciliare, Piano della cronicità e interventi per la non autosufficienza.
  • Un progetto condiviso e trasparente sulla dislocazione, il potenziamento e l’operatività delle Case della Salute/Case e Ospedali di Comunità, anche in attuazione del PNRR, orientando i MMG ad operare all’interno delle Case della Salute/di Comunità.
  • Riqualificare le funzioni dei Distretti sanitari e avviare un percorso per renderli coincidenti con gli Ambiti territoriali sociali, ed i Servizi per il Lavoro, a garanzia dell’integrazione socio sanitaria e dello sviluppo di percorsi di inclusione sociale, lavorativa e di contrasto alla povertà.
  • L’aumento delle risorse per la Prevenzione, con particolare attenzione alla salute e sicurezza negli ambienti di lavoro, superando il forte sottofinanziamento. Definire subito il Piano Mirato e i Piani Tematici di Prevenzione.
  • Una rete dell’emergenza – urgenza capillare ed efficace, capace di integrare l’attività dei Pronto Soccorso ospedalieri con quella del Sistema 118, della continuità assistenziale, delle postazioni territoriali di emergenza, dei mezzi sanitari e dei Punti di Assistenza Territoriale attivati negli Ospedali di Comunità.
  • Attenzione alla Medicina di Genere, potenziamento dei Consultori familiari e piena applicazione della

legge 194 del 1978.

  • Chiarezza sugli assetti istituzionali della sanità marchigiana: competenze e rapporti tra Servizio Sanità, ASUR, ARS, INRCA, Aziende Ospedaliere, Aree Vaste e Distretti Sanitari; qualificazione e sviluppo delle reti ospedaliere: la funzionalità delle strutture periferiche (ospedaliere e territoriali) è cruciale per consentire agli ospedali di I e II livello di svolgere al meglio l’attività di elevata intensità assistenziale. Completare e realizzare i nuovi e moderni ospedali ricorrendo all’appalto, nel rispetto del DL 77/2021.
  • In tema di personale, è necessario un consistente adeguamento e un rafforzamento delle dotazioni organiche con un massiccio piano di assunzioni. Vanno completati i percorsi di stabilizzazione e data piena e corretta attuazione agli istituti contrattuali (compresa premialità Covid) così da salvaguardare la dignità professionale del personale.
  • Fermare la progressiva privatizzazione della sanità e garantire il governo dei soggetti privati accreditati. Il Servizio Pubblico deve esercitare una forte funzione di committenza e di controllo, sia dei servizi erogati che delle condizioni contrattuali, economiche e normative, dei loro dipendenti con un impegno concreto per la parificazione dei trattamenti tra lavoratori pubblici e privati.
  • Adeguata partecipazione a livello regionale e territoriale, sia sulle politiche occupazionali che sull’assetto e l’operatività dei servizi, a partire dall’applicazione dell’art. 3 comma 3 della legge 13 del 2003.

Avviare subito un confronto sullo sviluppo progettuale e attuazione nelle Marche degli interventi previsti dalla

Missione 6 – Salute del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR):

  • Casa della Comunità e presa in carico della persona” quali luoghi delle cure primarie (32 Case della Comunità da attivare nelle Marche entro il 2026);
  • Casa come primo luogo di cura e telemedicina”: potenziare l’assistenza domiciliare fino a prendere in carico anziani, malati cronici e/o non autosufficienti (più di 38.000 prese in carico) e attivazione delle Centrali Operative Territoriali (COT);
  • Rafforzamento dell’assistenza territoriale intermedia e delle sue strutture” con l’obbiettivo di attivare a livello nazionale 381 Ospedali di Comunità;
  • Interventi per innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario.

La SALUTE è un diritto. CGIL CISL UIL Marche si mobilitano per promuoverlo

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La CGIL presenta il libro: “Bruno Trentin e l’eclisse della sinistra”


Giovedì 28 gennaio alle ore 15:00 in diretta sulla pagina facebook e su Primo Comunicazione

PESARO, 21 gennaio 2021 – Dopo il grande interesse suscitato dalla pubblicazione, nel 2017, dei Diari di Bruno Trentin (Ediesse), che vanno dal 1988 al 1994, a novembre dello scorso anno è uscito il libro “Bruno Trentin e l’eclisse della sinistra – dai diari 1995-2006”, a cura di Ilaria Romeo e Andrea Ranieri (ed. Castelvecchi).

La Cgil Pesaro Urbino presenterà il volume, in diretta, sulla propria pagina facebook e su Primo Comunicazione, giovedì 28 gennaio, alle ore 15.

Ne discuteranno Roberto Rossini, segretario generale della Cgil Pesaro Urbino, l’onorevole ed ex sindaco di Pesaro Oriano Giovanelli, la responsabile dell’archivio storico della Cgil nazionale Ilaria Romeo e l’onorevole Andrea Ranieri, direttore della rivista Luoghi Comuni.

Bruno Trentin, che ha guidato la Cgil dal 1988 al 1994, scrive nei sui taccuini pensieri e analisi di grande attualità, sui temi del lavoro e della politica.

In questo volume, in particolare, profetizza il declino della sinistra, esaminando, attraverso una rigorosa analisi, le cause che l’hanno provocata ed il difficile destino che l’attende.

Gli orizzonti di Bruno Trentin sono vastissimi e la sua figura è quella di uno dei maggiori intellettuali del ‘900.

Per la Cgil, in questa fase incerta e difficile, è un faro di idee per la costruzione di un nuovo modello di politica e di società che Trentin, con coscienza lucida, senza risparmiare critiche ai dirigenti della sinistra politica del suo tempo, aveva perfettamente delineato.

“Leggere i diari di Bruno Trentin è come andare sulle montagne russe – scrive Marco Cianca su Il Diario del Lavoro -. Picchi di grande progettualità e di irraggiungibili analisi seguiti da vertiginose discese verso quello che lui stesso definisce ‘un pessimismo quasi cosmico’. Il dentro e il fuori. La voglia di fare, di lottare, di cambiare e lo sconcerto per la spregiudicata pochezza di tanti interlocutori, in una sinistra affetta da provincialismo e dall’ossessione mimetica tipica dei ‘parvenus’ e in un sindacato che rinuncia al ruolo ineludibile di soggetto politico e non riesce a superare il limite ‘difensivo e corporativo’”.

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Conclusa VII edizione di “Coltivare i frutti della Legalità

Si è conclusa domenica 4 agosto la settima edizione del campo antimafia “Coltivare i Frutti della Legalità”, dopo una settimana di attività presso un bene confiscato nel Comune di Isola del Piano (PU), denominato Fattoria della Legalità. L’iniziativa si inserisce all’interno del progetto nazionale “Estate in Campo”, promosso da varie associazioni fra le quali Arci, SPI Cgil e CGIL, Rete degli Studenti Medi e Unione degli Universitari, con l’intento di valorizzare positivamente i beni confiscati alla criminalità organizzata, restituendoli alla comunità come luoghi di difesa della democrazia, della legalità, della giustizia sociale, del diritto al lavoro. (altro…)

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CGIL Pesaro e Urbino: eletta la nuova segreteria confederale

Si è svolta ieri, 28/01/2019, a Pesaro l’Assemblea Generale della Camera del lavoro di Pesaro che tra gli argomenti all’ordine del giorno prevedeva l’elezione della nuova segreteria confederale.

La proposta del Segretario generale provinciale Roberto Rossini è stata accolta a larga maggioranza: 66 voti a favore, 1 contrario e 3 astenuti.

I componenti sono Claudio Morganti ed Alessandro Sguazza, due riconferme, e Laura Aiudi e Silvia Cascioli, alla loro prima esperienza confederale.

“Una soluzione – dichiara Roberto Rossini – che vuole garantire continuità per il raggiungimento di importati obiettivi strategici, già avviati dalla precedente segreteria, ma che allo stesso tempo porta in se un percorso di rinnovamento, anagrafico e di genere”.

Al Congresso Nazionale della CGIL conclusosi a Bari il 25/01/2019 sono stati eletti per la Camera del Lavoro di Pesaro all’Assemblea Generale Nazionale della CGIL Piero Arduini (FILLEA) e Caterina Campolucci (FILCAMS) che si aggiungono ai pesaresi, Roberto Ghiselli, riconfermato in segreteria nazionale, nonché Daniela Barbaresi, Segretaria generale regionale della CGIL Marche, Elio Cerri, Segretario SPI Marche e Gianni Venturi che ricopre un importante ruolo nella FIOM nazionale.

“Per quanto riguarda il territorio di Pesaro – afferma Rossini – possiamo dire che la nostra Camera del Lavoro ha saputo esprimere un gruppo dirigente in grado di ricoprire incarichi di vertice anche in CGIL Nazionale”.

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