La replica della CGIL  alle dichiarazioni di Daniele Tagliolini, Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino.

Siamo rimasti sbalorditi leggendo le ultime dichiarazioni del Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, Daniele Tagliolini, che nella conferenza stampa di ieri ha dichiarato riferendosi ai Sindacati: “Ritengo incomprensibile e inaccettabile l’atteggiamento deleterio per l’ente e per i suoi dipendenti da parte di chi dovrebbe invece tutelarli piuttosto che creare allarme. Se vogliono dialogare con noi come abbiamo fatto in passato devono cambiare obiettivo e soggetto destinatario delle loro rivendicazioni”.

Nel contestare radicalmente quanto espresso dal Presidente, riteniamo opportuno fare alcune doverose precisazioni.

Sarebbe stato ben strano che di fronte ad un datore di lavoro, la Provincia di Pesaro e Urbino, che dichiara in un incontro ufficiale, che smetterà di erogare dal mese di giugno parte delle retribuzioni a un centinaio di lavoratori, le organizzazioni sindacali piuttosto che prendersela con chi ha assunto tale decisione, rivolgessero le loro critiche esclusivamente ad un altro soggetto, in questo caso la Regione Marche.

Oltre tutto, nella richiesta di incontro urgente, inviata immediatamente dopo l’annuncio della sospensione del pagamento del salario variabile, abbiamo ben indirizzato anche e soprattutto nei confronti della stessa Regione le nostre critiche e rivendicazioni.

Quello che appare invece incomprensibile ed inaccettabile che a fronte di un conflitto senza precedenti fra livelli istituzionali, Provincia e Regione, siano i lavoratori a farne le spese negando loro una quota della retribuzione. Per non parlare, poi, della mobilitazione di tutti i lavoratori dei centri per l’impiego marchigiani a fronte delle carenze, incertezze e della precarietà in cui versano questi servizi, ora affidati alla Regione.
Dopo tutto questo anche la beffa di non vedersi pagato parte del salario.

Certamente i toni usati dal Presidente Tagliolini e le risposte a questo date dalla Regione non contribuiscono ad accrescere la credibilità dei cittadini nelle istituzioni, soprattutto se si pensa di risolvere i problemi attraverso carte bollate e decreti ingiuntivi e non attraverso il rispetto degli accordi sottoscritti tra le stesse istituzioni.

Memoria corta quella del Presidente che si è già dimenticato la battaglia condotta dalla CGIL a fianco dell’Unione Province Italiane a contrasto di una riforma, quella delle Province, contraddittoria e confusa che avevamo denunciato per tempo rispetto alle ricadute negative nei servizi ai cittadini.

La CGIL contro il taglio delle risorse alle Province non si è limitata ad esprimere dissenso ma ha agito concretamente anche ricorrendo alla piazza con manifestazioni che hanno visto la partecipazione in tutta Italia di migliaia di lavoratori. Siamo scesi in piazza ben prima del Presidente Tagliolini. Ora tutti i nodi vengono al pettine anche se non è consolatorio affermare lo “avevamo previsto”.

Il Presidente Tagliolini rivolga le sue critiche a chi ha voluto ostinatamente questa riforma, a chi si rifiuta di pagare l’Ente Provincia per le funzioni svolte dal personale ora dipendente dalla Regione stessa e soprattutto a chi avendo responsabilità di Governo continua a sottrarre risorse finanziarie alle Province mettendole in condizione di non poter operare.

Quello cui stiamo tutti assistendo, lavoratori e cittadini, è decisamente un brutto spettacolo.

Simona Ricci (Seg. Gen. CGIL Pesaro Urbino)
Alessandro Pertoldi (Seg. Gen. FP CGIL Marche)
Roberto Rossini (Seg. Gen. FP CGIL Pesaro e Urbino)

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