Indennità Covid in favore dei lavoratori somministrati del comparto sanità

Roma, 24 febbraio 2022
Protocollo: 306/LU/UILTemp/2022

Alle strutture FeLSA CISL NIdiL CGIL UILTemp

Nella giornata di mercoledì è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto interministeriale che definisce l’importo e le modalità di erogazione dell’indennità prevista dall’art. 18-bis del decreto- legge n.41 del 2021.

Ricordiamo infatti che il decreto dispone che ai lavoratori in somministrazione del comparto sanità, in servizio alla data del 1° maggio 2021 è riconosciuta un’indennità connessa all’emergenza covid. Dopo diversi mesi e dopo diverse sollecitazioni da parte nostra, finalmente il decreto interministeriale è stato pubblicato.

Nel testo della norma viene indicato che il valore dell’indennità è pari a 791,76 euro pro capite. Inoltre, si prevede che siano le Agenzie per il Lavoro, dopo aver ricevuto le risorse economiche dalle Aziende e gli Enti del SSR (gli utilizzatori), a procedere al riconoscimento degli importi ai lavoratori. Il giudizio politico non può che essere positivo, in quanto otteniamo il risultato che ci eravamo prefissati anche dopo lo sciopero generale nazionale di tutti i lavoratori somministrati del comparto sanità del 24 luglio 2020.

Riteniamo allo stesso tempo che ci siano alcuni elementi da verificare e attenzionare, tra cui: il numero dei lavoratori somministrati suddivisi per regione ci sembra ad una prima analisi troppo limitato, soprattutto se si contano i lavoratori somministrati impegnati nel “piano nazionale vaccini”, tra l’altro citati in premessa del decreto interministeriale; verificare quindi che tutti i lavoratori in possesso del requisito di lavoro al 1 maggio 2021 percepiscano l’indennità, compresi coloro che successivamente a tale data, hanno cessato il contratto di somministrazione; identificare puntualmente il perimetro delle imprese utilizzatrici, ovvero delle “Aziende” e gli “Enti del Servizio Sanitario Regionale”.

Nelle prossime giornate avvieremo gli approfondimenti necessari, al fine di chiarire puntualmente l’applicazione e l’esercizio del diritto di questa importante indennità.

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Variante Omicron, servono le mascherine FFp2 per tutti i lavoratori e le lavoratrici

L’appello della FIOM Cgil Pesaro Urbino: rivedere i protocolli di contrasto al virus a cominciare dalla distribuzione delle mascherine FFP2

Pesaro, 14 gennaio 2022 – Con oltre 30 mila persone in quarantena nelle Marche e un numero importante di positivi giornalieri, oltre 2000, a fronte dell’alta contagiosità della “variante Omicron” si apre una nuova fase pandemica che presuppone anche un cambio di passo nelle procedure di contrasto al virus anche nei luoghi di lavoro e nelle fabbriche metalmeccaniche.

Purtroppo questo cambio di passo non sta avvenendo nella maggioranza delle fabbriche nel territorio: ci giungono troppe segnalazioni dai luoghi di lavoro che lamentano la mancata dotazione di FFp2 e tale carenza, oltre a generare incertezza, timore e apprensione, mette seriamente a rischio la salute e la sicurezza delle maestranze.

La FIOM di Pesaro Urbino ritiene indispensabile riconvocare tutti i comitati Covid al fine di rialzare l’attenzione rivedendo i protocolli e le procedure di contrasto al virus a cominciare dalla distribuzione ai lavoratori e alle lavoratrici delle mascherine FFp2 al posto delle chirurgiche in tutte quelle aziende dove ancora non è stato fatto.

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Indennità CoViD – 1.600 € – Somministrati – Scadenza 30 settembre 2021

Al via le domande per l’indennità Covid di 1.600 euro prevista dal Decreto Sostegni Bis per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori che tra il 1 gennaio 2019 e il 26 maggio 2021 hanno avuto un contratto di somministrazione con un’agenzia per il lavoro in un settore diverso da turismo e stabilimenti termali.

Chi aveva già fatto la domanda per i 2.400 euro non deve presentarla di nuovo, l’erogazione dei successivi 1.600 euro è automatica

REQUISITI

  • Rapporto di lavoro cessato tra il 1° gennaio 2019 e il 26 maggio 2021
  • Almeno 30 giorni di lavoro tra il 1° gennaio 2019 e il 26 maggio 2021
  • Alla data di presentazione della domanda, NON essere titolari di:
    • pensione diretta
    • rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato
    • Reddito di Emergenza
    • indennità per lavoratori sportivi.

L’indennità È compatibile con la NASpi e con eventuale rapporto di lavoro subordinato a termine in essere

CONTATTACI

Se sei già iscritto, o iscrivendoti, puoi verificare i requisiti contattandoci:
Valentina D’Addario – NIdiL CGIL Pesaro e Urbino
Cellulare: 344 274 75 35 (usare whatsapp per una risposta più rapida)
E-Mail: v.daddario@marche.cgil.it

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Indennità CoViD – 2400 € – Somministrati – Scadenza 31 maggio 2021

Tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori che tra il 1 gennaio 2019 e il 23 marzo 2021 hanno avuto un contratto di somministrazione con un’agenzia per il lavoro in un settore diverso da turismo e stabilimenti termali, possono richiedere l’indennità omnicomprensiva di 2.400 euro, prevista dal Decreto Sostegni.

REQUISITI

  • Rapporto di lavoro cessato tra il 1° gennaio 2019 e il 23 marzo 2021
  • Almeno 30 giorni di lavoro tra il 1° gennaio 2019 e il 23 marzo 2021
  • Alla data di presentazione della domanda, NON essere titolari di:
    • pensione diretta
    • rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato
    • Reddito di Emergenza
    • indennità per lavoratori sportivi.

L’indennità è compatibile con la NASpi e con eventuale rapporto di lavoro subordinato a termine in essere

CONTATTACI

Se sei già iscritto, o iscrivendoti, puoi verificare i requisiti contattandoci:
Valentina D’Addario – NIdiL CGIL Pesaro e Urbino
Cellulare: 344 274 75 35
E-Mail: v.daddario@marche.cgil.it

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Sicurezza Covid 19, per i metalmeccanici è necessario un cambio di passo

PESARO, 5 marzo 2021 – FIM FIOM UILM Pesaro e Urbino, stamani, hanno inviato una lettera a tutte le aziende metalmeccaniche del territorio (vedi allegato) per chiedere di non abbassare il livello di attenzione sulla pandemia.

Se da un lato i dati provinciali epidemiologici e regionali esprimono numeri in forte incremento, dall’altro riscontriamo esattamente come un anno fa, casi di positività nelle aziende metalmeccaniche della provincia in aumento.

Al fine di prevenire eventuali focolai nelle aziende, la chiusura delle stesse, l’intasamento delle strutture sanitarie pubbliche e tutto quello che si è verificato lo scorso anno durante il lockdown è necessario intervenire subito innalzando i livelli di attenzione e prevenzione e potenziando tutte le misure intraprese da un anno a questa parte.

Serve una strategia comune e condivisa con tutte le aziende, associazioni, istituzioni e organismi preposti per fronteggiare il nuovo scenario, mutato a causa della diffusione delle varianti del virus.

Purtroppo non riscontriamo attenzione e sensibilità da parte della nuova Giunta regionale in quanto ad oggi non ha posto l’attenzione verso i lavoratori delle categorie da noi rappresentate, alla quale chiediamo di attivarsi al fine di programmare controlli sistematici e costanti delle norme anti-covid nelle aziende metalmeccaniche, e di predisporre un piano di vaccinazione per gli stessi lavoratori metalmeccanici che furono considerati indispensabili durante il lockdown e che hanno lavorato insieme ai servizi essenziali. Questi metalmeccanici erano indispensabili allora e lo sono anche adesso.

Abbiamo appreso dagli organi di informazione che il presidente di Confindustria Pesaro Urbino si è reso disponibile tramite l’organizzazione che rappresenta a mettere a disposizione un camper per la vaccinazione dei lavoratori.

Vista la situazione non possiamo permetterci slogan ma dobbiamo agire subito e invitiamo il presidente di Confindustria Pesaro e Urbino a sensibilizzare i propri associati in merito alla questione salute e sicurezza valorizzando il lavoro dei comitati e i protocolli, prendendo le distanze da quegli suoi associati, anche importanti, che ostinatamente rifiutano di condividere con le parti sociali la costituzione dei comitati e i protocolli aziendali .

Oggi più che mai riteniamo fondamentale dar seguito alle funzioni svolte dalla cabina di regia con Prefetto e Ispettorato del lavoro al fine di controllare tutte quelle situazioni in cui non vengono rispettate le norme anti Covid per evitare che i luoghi di lavoro diventino focolai di trasmissione del virus.

Vogliamo segnalare con forza anche il problema legato alla chiusura delle scuole o della messa in quarantena degli studenti, in quanto ancora non sono stati predisposti i congedi “Covid” per i genitori che lavorano.

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Appello dei sindacati pensionati Cgil Cisl e Uil: non dimenticate le persone fragili

PESARO, 3 marzo 2021 – La programmazione vaccinale contro il Covid non tiene conto delle fasce più fragili della popolazione che sono le vittime più numerose di questa tragica situazione.

Il sindacato dei pensionati Spi-Cgil – Fnp-Cisl – Uilp-Uil – ribadisce che bisogna fare presto e fare bene altrimenti continueremo a piangere altre vittime di questa pandemia.

Il piano vaccinale ha molte carenze. In primo luogo la logistica sta evidenziando tutte le criticità a partire dal fatto che i tre punti di vaccinazione sono insufficienti per il territorio pesarese nei quali si riversano gli anziani di tanti comuni limitrofi. I disagi che si stanno verificando erano prevedibili, ma all’oggi ancora non si riesce a trovare una soluzione che garantisca la sicurezza delle persone.

Ma ciò che ci preoccupa è l’assenza totale di un piano vaccinazione a domicilio che ricade su coloro che non possono recarsi autonomamente, né accompagnati ai centri vaccinazione.

Siamo allibiti e preoccupati del fatto che ancora non ci sia una risposta chiara e certa su questi soggetti che dovrebbero essere i primi a ricevere il vaccino. Sappiamo le difficoltà legate alla carenza e al rallentamento dei vaccini, ma non per questo debbono ancora essere i più fragili a pagare il prezzo più alto.

Ci si è dimenticati completamente delle persone anziane che non possono camminare e di quelle fragili.

Siamo inoltre stupefatti dalle polemiche sul continuo rimpallo delle responsabilità e di una discussione sterile sui costi dell’operazione vaccinale, senza la minima preoccupazione in merito alle difficoltà di queste persone.

Più volte abbiamo chiesto di iniziare la vaccinazione dagli anziani e dai più fragili cioè da coloro che sono la memoria storica di questo paese e che con la loro pensione aiutano tutti i giorni a far quadrare il bilancio familiare.

Il fatto che non riescono a deambulare, o che rientrano tra le fasce cosiddette “fragili”, non significa che non abbiano interessi, che non abbiano voglia di vivere e che siano marginalizzati dalla società.

Abbiamo l’impressione che alcune categorie a rischio, siano sacrificabili, e questo è inaccettabile. Chiediamo pertanto chiarezza per dare speranza e conforto a tutte le persone che in questo momento si sentono abbandonate, e che vogliono essere vaccinate.

Per le organizzazioni sindacali vaccinarsi è un atto di civiltà rispetto al quale le minacce dei negazionisti e dei no – vax vanno rispedite al mittente.

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Lavoratori fragili – Novità Legge di Bilancio 2021

Dal 1 gennaio 2021 torna la tutela per i lavoratori fragili grazie a un emendamento approvato dalla Commissione Bilancio della Camera al disegno di legge di Bilancio 2021 .

Si recupera così un vuoto normativo grave nell’ambito della salvaguardia dei lavoratori per l’emergenza sanitaria da Covid-19, perché ha riguardato i lavoratori più deboli di questa pandemia, ossia i lavoratori affetti da disabilità o quelli in condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti di patologie oncologiche.

COSA E’ SUCCESSO

L’art.26 comma 2 del Dl 18/2020 prevede che il periodo di assenza dal lavoro sia equiparato a ricovero ospedaliero per i lavoratori dipendenti privati e pubblici in possesso di certificazione rilasciata dagli organi medico-legali , attestante una condizione di fragilità:questo valeva fino al 15 ottobre.

Dal 16 ottobre e fino al 31 dicembre i lavoratori fragili svolgono di norma la prestazione lavorativa in modalità agile, anche attraverso la collocazione a mansione diversa o area di inquadramento ; tuttavia sono tante le attività che non possono essere svolte in maniera agile con la conseguenza che molti sono costretti a usufruire della aspettativa non retribuita con grave perdita dello stipendio.

Con la legge di Bilancio fortunatamente si rimedia al vuoto normativo, approvando l’emendamento secondo cui “le disposizioni dell’art.26 commi 2 e 2 bis, del decreto legge 17 marzo 2020 n. 18, convertito con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020 n. 27 , si applicano nel periodo dal 1 gennaio al 28 febbraio 2021”.

Questo significa che dal 1 gennaio i lavoratori fragili che potranno lavorare da casa avranno diritto ad usufruire dello smart working, mentre coloro che svolgono una mansione incompatibile con lo smart working potranno richiedere la tutela della malattia.

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Come richiedere al Fondo Altea la diaria CoViD19

Per gli iscritti (iscritto principale, NON familiari) contagiati da Coronavirus, Fondo Altea prevede dal 1 gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 (salvo proroghe) l’erogazione di una diaria giornaliera di Euro 40 sia in caso di ricovero che per l’isolamento domiciliare.

In caso di ricovero in strutture pubbliche individuate dal Ministero la garanzia ha validità per 50 giorni l’anno.

Modalità: modulo di richiesta di rimborso per garanzia Covid-19 compilato e firmato insieme alla lettera di dimissione ospedaliera dalla quale risulti positività Coronavirus (referto tampone delle Autorità competenti).

In caso di isolamento domiciliare (anche senza ricovero) la garanzia ha validità per 14 giorni l’anno.

Modalità: modulo di richiesta di rimborso per garanzia Covid-19 compilato e firmato insieme al referto del tampone che attesti positività al Coronavirus rilasciato dalle Autorità competenti.

Modulo di richiesta di rimborso garanzia Covid-19 scaricabile clicca il link qui sotto:

https://www.fondoaltea.it/wp-content/uploads/2020/04/Modulo-denuncia-sx-covid.pdf

la documentazione può essere inviata per email a:

rimborsocovid19@unisalute.it

o per posta in formato cartaceo a :

UniSalute S.p.A. Spese Sanitarie Clienti
C/O CMP BO
via Zanardi 30
40131 Bologna (BO).

Contattaci per qualsiasi chiarimento

Giuseppe Lograno
348 3701670

Cinzia Massetti
349 8613267

Gianluca di Sante
349 1501584

Francesco Perlini
340 6735911

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Lavoratori somministrati del Comparto Sanità: il Governo dia risposte su parità di trattamento e accesso ai concorsi

Lavoratori somministrati del Comparto Sanità: il Governo dia risposte su parità di trattamento e accesso ai concorsi In queste settimane ai lavoratori in somministrazione del comparto sanitario stanno puntualmente giungendo le chiamate in servizio nei reparti Covid. Nel cuore di una nuova emergenza sanitaria, le legittime richieste, per la stabilità lavorativa e la parità economica di trattamento, rispetto alle quali FeLSA CISL, NIdiL CGIL, UILTemp hanno chiamato i lavoratori alla mobilitazione e allo sciopero lo scorso 24 luglio sono rimaste senza risposta.

In quella giornata, che ha visto anche realizzarsi presìdi in diverse città e un’elevatissima partecipazione dei lavoratori, le delegazioni sindacali, ricevute dal Ministero della Salute, avevano ricevuto rassicurazioni sulla sensibilità del Governo a porre rimedio ad alcune inspiegabili situazioni di disparità che vedevano coinvolti i lavoratori somministrati del comparto sanità:

  • eliminare l’esclusione degli oltre 12.000 lavoratori somministrati impegnati nella sanità pubblica dall’accesso ai concorsi riservati dalla c.d. Legge Madia valorizzando l’anzianità di servizio svolta in somministrazione dei lavoratori. Si tratta infatti di lavoratori che svolgono le stesse mansioni dei lavoratori temporanei assunti direttamente dalle aziende sanitarie e ospedaliere e sostengono, ormai da anni, l’operatività del servizio sanitario nazionale pur non essendone dipendenti.
  • riconoscere anche ai lavoratori somministrati impiegati nel comparto sanitario, impegnati nella lotta al Covid19, il giusto riconoscimento economico previsto per i dipendenti diretti. I lavoratori somministrati infatti non hanno ricevuto le indennità e maggiorazioni che a vario titolo le Regioni hanno corrisposto, giustamente, al personale diretto impegnato nell’emergenza sanitaria.

Pur in assenza di risposte da parte del Governo i lavoratori e le lavoratrici stanno continuando a svolgere il proprio lavoro al servizio di tutti i cittadini, anche ora che la situazione si è aggravata nuovamente.

FeLSA, NIdiL, UILTemp chiedono che il Governo nei prossimi provvedimenti contro la pandemia ponga rimedio a questa ingiustificata e ingiustificabile disparità di trattamento e mantenga la promessa di interessamento fatta ai lavoratori solo qualche mese fa, sia sul versante del riconoscimento delle indennità sia su quello dell’accesso alla quota riservata nei concorsi con riconoscimento dell’anzianità.

CHIEDIAMO RISPETTO DELLA DIGNITA’ DI UOMINI E DONNE CHE STANNO LAVORANDO IN PRIMA LINEA PER FRONTEGGIARE LA PANDEMIA

NIdiL-CGIL        Via Dei Frentani 4/a – Roma tel. 06/44340310
FeLSA-CISL        Via dei Mille 56 – Roma tel.06/8840867
UILTemp        Via Lucullo 6 – Roma tel. 06/4753381

Scarica la missiva inviata al Ministro della Salute – Roberto Speranza

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Fondo SAN.ARTI. – misure Straordinarie COVID-19, nuove coperture e proroga della loro durata

Le Misure Straordinarie già adottate dal Fondo sono state integrate e prorogate nella durata.

Si tratta di una risposta concreta a sostegno di lavoratori ed imprese in un momento di difficoltà senza precedenti rispetto al quale il Fondo si è attivato per offrire sempre più strumenti.

In merito alle coperture per la diagnosi del COVID-19 è stata integrata la garanzia in essere portando a due il numero di test sierologici per la ricerca degli anticorpi IgM e IgG anti SARSCoV-2 fruibili l’anno ed aggiungendo anche quella per l’esecuzione di due tamponi molecolari per la ricerca RNA virale, con costi interamente sostenuti da SAN.ARTI..

Le prestazioni, erogate da UniSalute per conto del Fondo, saranno fruibili dal 1.11.2020 fino al 31.12.2020.

Inoltre il Fondo ha deliberato di prorogare la durata della copertura delle indennità per ricovero e/o isolamento domiciliare a seguito di contagio dal COVID-19 che potranno quindi essere richieste in caso di positività al virus avvenuta fino al 31 dicembre 2020 e la prestazione di rimborso delle franchigie versate per accertamenti diagnostici e visite specialistiche effettuate presso la rete di strutture convenzionate UniSalute fino al 31 dicembre 2020. Per fornire informazioni dettagliate sulle prestazioni sono state aggiornate le Istruzioni reperibili sul sito (clicca qui per scaricarle)

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