L’Asilo del Porto, un modello di welfare che nasceva dal basso

La presentazione mercoledì 17 novembre alle 16 nella chiesa di Santa Maria del Gonfalone a Fano

FANO, 16 novembre 2021 –  Mercoledì 17 novembre, nella chiesa di Santa Maria del Gonfalone, in via Rinalducci, alle ore 16, Cgil e Spi, in collaborazione con il Comune di Fano, presentano, assieme alle autrici Luciana Agostinelli e Mariella Leonardi la ricerca dal titolo “L’asilo del Porto”.

“Noi della CGIL e dello SPI abbiamo incontrato le due ricercatrici (che autonomamente hanno deciso di condurre la ricerca) perché stavamo lavorando sulla storia e memoria del porto fanese, degli uomini e delle donne che – in mare e sulla terra ferma – hanno duramente lavorato per mantenere la famiglia e far crescere i figli – spiegano Cgil e Spi -.

Conoscere le due ricercatrici e il loro lavoro di ricerca è stato davvero una fortuna: a fianco del mare, della pesca, delle reti da riparare, della filanda e delle filandaie abbiamo potuto considerare anche un esempio importante e antico di welfare.

 Già alla fine dell’ 800 i bambini della zona più marginale della città, il  porto, potevano frequentare una scuola; un “Asilo” che era su misura anche delle mamme filandaie, dei loro  orari di lavoro; un “Asilo” per tutti, che non lasciava a casa chi non riusciva a pagare la retta, un “Asilo” dove i pasti consumati a scuola erano preziosi non solo per i bambini delle famiglie più povere; un “Asilo” che costruiva in ognuno, partendo al momento giusto, la capacità di stare insieme agli altri con la propria identità personale.

Noi, oggi, stiamo attraversando una fase terribile, dove anche il mare è oppresso dal nostro modo di vivere; dove il nostro modo di vivere sociale è improvvisamente negato da altri organismi viventi. Abbiamo bisogno di produrre cultura nuova, visioni condivise, forme di cooperazione solidale. L’Asilo   del Porto che nasce dal basso, come tipico esempio di welfare locale, ci aiuta senz’altro a cercare e trovare soluzioni nuove. Ci aiuta a riconoscere i limiti del welfare esistente indagando con accuratezza i bisogni reali degli uomini e delle donne che vivono nelle comunità locali.

Se oggi Luciana Agostinelli e Marinella Leonardi – tra eventi, turismo, food, beach e yacht – trovano interessante ricostruire la storia dell’”Asilo del Porto”, allora possiamo tirare un respiro di sollievo:       siamo sulla strada giusta. Percorriamola con gli atti della iniziativa sociale (la solidarietà praticata)    e politica (l’Asilo del Porto” sembra la prima materializzazione di “Fano città dei bambini”); ci porterà   lavoro e sviluppo corretto e, con essi, convivenza di qualità, libertà e giustizia. La nostra solidità anche economica sarà – come sempre – intimamente legata alle qualità sociali che sapremo costruire”.

All’iniziativa, che verrà tramessa in diretta streaming sulla pagina Fb della Cgil Pesaro e Urbino, interverrà per un saluto il sindaco di Fano Massimo Seri, per l’introduzione la segretaria generale Spi Cgil provinciale Loredana Longhin, le autrici del volume Luciana Agostinelli e Marinella Leonardi, Fausto Antonioni del Movimento di cooperazione educativa, Angela Genova ricercatrice dell’Università di Urbino, l’esperto di politiche sociali Giovanni Santarelli e per le conclusioni la parola a Daniela Barbaresi, segretaria generale della Cgil Marche.

Silvia Cascioli, segretaria confederale della Cgil provinciale modera il dibattito.

Durante l’incontro ci saranno anche i cori di “Canta che ti passa” dello Spi, diretto dai maestri Giovanna Donini e Tomas Facchini.

E’ richiesto il Green Pass

Facebooktwitter

12 euro per l’attivazione dello Spid alle Poste: la protesta dello Spi

Nota di Loredana Longhin segretaria generale del sindacato pensionati Cgil Pesaro Urbino

PESARO, 13 novembre 2021 – Già dallo scorso anno il sindacato pensionati della Cgil, ha iniziato ad offrire ai propri iscritti il servizio di attivazione dello Spid.

Lo Spid (SISTEMA PUBBLICO DI IDENTITA’ DIGITALE) è diventato sempre più necessario per svolgere le azioni della nostra attività quotidiana.

Un servizio che si è dimostrato davvero utile e che ha aiutato molti anziani a superare la diffidenza verso l’utilizzo della tecnologia

Questo nuovo servizio offerto dai pensionati della Cgil vuole venire incontro ai nuovi bisogni e fare i conti con una realtà del vivere quotidiano che la pandemia ha nei fatti già cambiato.

Per il Sindacato è importante che anche i pensionati possano beneficiare dei vantaggi offerti dalla tecnologia, per questo abbiamo pensato a questo servizio, per dare una tutela complessiva alle esigenze degli anziani, per non lasciare indietro nessuno a partire dalle persone più deboli.

Tuttavia abbiamo appreso con molta amarezza che dal 1° Novembre a Poste Italiane il servizio costa 12 euro.

In un momento in cui assistiamo ad un rincaro costante di tutti i beni di prima necessità: luce, gas, pane, la scelta di Poste Italiane non è un’idea brillante.

Se per alcune fasce di reddito 12 euro sono una spesa irrisoria, per i pensionati, i disoccupati, i lavoratori precari, che hanno pensioni e stipendi minimi anche i 12 euro fanno la differenza.

Inoltre in un momento in cui si vuole spingere il Paese, la società, verso la digitalizzazione e il superamento del digital divide, questo costo, potrebbe diventare un deterrente.

Avevamo imboccato la strada giusta, rallentare questo percorso con il rischio di bloccare la via della modernità tecnologica, sembra miope e poco strategico.

Era davvero così urgente per Poste Italiane, rendere oneroso questo servizio?

Probabilmente sì perché il profitto non si cura certamente di aiutare la parte debole della società”.

Facebooktwitter

Cgil, l’ultimo saluto a Rino Bonini e Angelo Cecchini

Una giornata di lutto, di ricordi e di dolore. La Cgil di Pesaro e Urbino, la Flc e il sindacato pensionati piangono la scomparsa dei compagni Rino Bonini, fanese, e Angelo Cecchini, storica colonna del sindacato scuola.

Rino Bonini (nella foto)era un compagno molto riservato, un po’ schivo, ma sempre disponibile ad aiutare e a collaborare con il sindacato fino a quando le forze glielo hanno consentito. Era molto attivo soprattutto nella cura del Progetto Memoria dello Spi Cgil.

“Ho conosciuto Rino tanto tempo fa – ha ricordato Loredana Longhin, segretaria Spi – ero appena entrata alla Cgil e benchè mi sembrasse molto introverso, ho scoperto che era una persona molto genrosa, forse introversa, ma disponibile. Lo voglio ringraziare e salutare a nome dello Spi e della Cgil”.

Rino Bonini riposa al Cimitero dell’Ulivo dove questa mattina si è svolto il funerale civile.

La Flc Cgil e la Cgil si uniscono al cordoglio per la scomparsa di Angelo Cecchini, insegnante di storia e italiano, amatissimo dai suoi studenti.

“Angelo – ricorda Tuscia Sonzini segretaria della Flc – ha posto le basi del sindacato scuola a Pesaro promuovendo innumerevoli progetti, tra i quali: “Adotta un monumento”. Era un divulgatore di cultura che ha sempre agito con altissima professionalità, correttezza, trasparenza e passione nei valori della Cgil che aveva voluto rappresentare all’interno dell’Istituto ‘Dante Alighieri”

“Oggi ci uniamo per l’ultimo saluto a Rino e ad Angelo, due compagni che hanno sempre creduto nei valori della Cgil, ha detto il segretario generale Cgil Roberto Rossini– che non dimenticheremo perchè quei valori ci hanno unito e ci uniranno per per sempre”.

Alle famiglie di Rino Bonini e Angelo Cecchini esprimiamo le nostre più sentite condoglianze

Pesaro, 23 ottobre 2021

Facebooktwitter

Spazi urbani e nuovo sviluppo sociale

,

Tavola rotonda Fillea e Spi Cgil a Villa Fastiggi – martedì 5 ottobre – ore  15.30

Pesaro, 2 ottobre 2021 – La Fillea e lo Spi CGIL hanno organizzato una tavola rotonda, martedì 5 ottobre, al circolo Arci di Villa Fastiggi, alle 15.30, per discutere insieme dei lavori presentati in base al progetto PINQUA.(Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare)

L’obiettivo principale di questo bando è di sostenere finanziariamente progetti di rigenerazione del tessuto urbano, dell’accessibilità, sicurezza urbana, servizi, infrastrutture, di rigenerazione di spazi costruiti. Lo scopo è quello di migliorare la qualità ambientale e la resilienza ai cambiamenti climatici, di identificazione ed impiego di modelli di inclusione sociale e welfare urbano, nonché promuovere processi partecipativi che coinvolgono anche il sindacato.

Il Covid ha segnato uno spartiacque, e ha accelerato alcuni cambiamenti già in atto, ora spetta noi governarli per arginare quelle disuguaglianze che la pandemia ha svelato così duramente, per evitare le lacerazioni sociali, e attuare fin da subito politiche inclusive.

Per il sindacato parlare di spazi urbani, nelle nostre città, nelle aree interne della nostra provincia, è un modo per affrontare il tema di un nuovo sviluppo sociale capace di dare risposta ai vecchi e nuovi bisogni dei cittadini. Come si riqualifica il patrimonio edile, sia esso pubblico o privato, implica di per sé quale idea si ha della società, di modello sociale e produttivo che si vuole costruire per il futuro.

Se davvero vogliamo affrontare i cambiamenti che sono sotto i nostri occhi,è necessario partire dalla riqualificazione urbana e delle aree interne, che sono i luoghi in cui si declineranno le nostre politiche, la nostra contrattazione territoriale che dovrà dare risposte alle persone e limitare le disuguaglianze.

Serve un progetto complessivo di rigenerazione delle città e dei territori, dove si mescolano insieme la necessità di piantare più alberi che è molto importante, ma anche sviluppare il costruire sostenibile; serve la manutenzione delle scuole, e quella dei fiumi.

Serve ripensare all’idea di welfare che riguarda sia le persone  che il territorio.

Ma è importante anche discutere del modo in cui si realizzano politiche abitative innovative.

Serve infatti mettere in atto una contrattazione d’anticipo che vede come protagonisti il sindacato e gli enti locali, per realizzare protocolli capaci di fornire garanzie che impediscano il lavoro irregolare, che comprende sia il mancato rispetto del CCNL sia la retribuzione, ma  riguarda anche  la sicurezza sul lavoro  e l’infiltrazione della criminalità organizzata come accaduto per i lavori di costruzione della terza corsia sull’ A14”.

La discussione sarà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook della Cgil Pesaro e Urbino.

Fillea Cgil Pesaro Urbino                                                             Spi Cgil Pesaro Urbino

Facebooktwitter

Fausto Vertenzi eletto nella segreteria dello Spi Cgil Pesaro Urbino

Un sindacalista di lungo corso per anni alla guida della Fiom e della Fillea provinciali

PESARO, 9 luglio 2021 – L’Assemblea generale del sindacato pensionati Cgil riunita ieri mattina ha eletto Fausto Vertenzi componente della segreteria provinciale. Un ritorno all’impegno sindacale che Fausto Vertenzi aveva abbandonato per un periodo di congedo. Molto conosciuto, Vertenzi ha guidato per anni la Fiom e la Fillea. La segreteria dello Spi è quindi composta da Loredana Longhin (segretaria generale), Maurizia Ragonesi, Carmen Ghidotti e Fausto Vertenzi.

All’Assemblea generale è intervenuto anche il segretario generale Spi Cgil Marche Elio Cerri (nella foto assieme a Carmen Ghidotti, Fausto Vertenzi, Loreedana Longhin e Maurizia Ragonesi.

A Fausto e a tutta la segreteria Spi Cgil i migliori auguri di buon lavoro dalla Cgil Pesaro Urbino.

Facebooktwitter

“Difendiamo i diritti delle donne per costruire il futuro”

In programma il 16 giugno con Daniela Barbaresi (Cgil Marche) e Ivan Pedretti (Spi Cgil nazionale)

PESARO, 14 GIUGNO 2021Difendiamo i diritti delle donne per costruire il futuro”: è il titolo dell’iniziativa in programma mercoledì 16 giugno alle ore 14,30, che vedrà la partecipazione della Segretaria Generale Cgil Marche Daniela Barbaresi e del Segretario generale nazionale Spi CGIL Ivan Pedretti, sul sito di Collettiva.ite sulla pagina Facebook Spi CGIL Marche.

Si parlerà di come affrontare questo tema e delle eventuali azioni di contrasto  da mettere in campo.

In questi ultimi anni assistiamo ad una volontà di riportare indietro la condizione delle donne relegandole ad un ruolo marginale e subalterno, annullando lo spazio di libertà e di autodeterminazione.

Alcune amministrazioni di centro destra, sia regionali che comunali, in Abruzzo, Molise, Marche e Umbria hanno assunto provvedimenti tesi a limitare l’emancipazione e le libertà di scelta delle donne.

In particolare:

  • Nelle Marche afferma Vilma Bontempo Segretaria regionale Spi CGIL Marche: “sono state escluse le Rappresentanti di Cgil Cisl Uil dalla Commissione Regionale delle Pari Opportunità (CPO). Inoltre è stata avanzata una proposta di legge che prevede l’allargamento della CPO, con una corsia preferenziale, alle madri e/o alle disabili. Altra proposta di legge regionale è quella sulla famiglia, che fa esplicito riferimento alla famiglia tradizionale legata dal vincolo matrimoniale. Una visione fuori dal tempo che certifica le disuguaglianze di genere. Le donne pensionate respingono qualunque tentativo di limitare i diritti e le libertà conquistate con le loro lotte e saranno al fianco delle più giovani per difenderle e per segnare un avanzamento nella parità fra donne e uomini.
  • In Abruzzo e Molise, a febbraio 2021, l’assessora regionale alla Sanità, Nicoletta Verì raccomandava alle ASL regionali che la somministrazione della pillola RU 486 venisse praticata in ospedale e non nei Consultori. Nel vicino Molise, questa criticità si riscontra da diversi anni.

Il Comune di Pescara ha approvato, a marzo dello scorso anno, una mozione che impegnava il sindaco e la giunta a trovare un’area del territorio comunale dove “piantumare un albero per ogni bambino mai nato”. Nell’aprile di quest’anno, sempre a Pescara, viene presentata una mozione che prevede incentivi alle donne che decidono di non abortire.

  • In Umbria, a giugno2020, la giunta regionale ha ripristinato l’obbligo dell’ospedalizzazione di tre giorni per la somministrazione della pillola RU 486, delibera revocata a seguito della mobilitazione delle donne. Nonostante questa sconfitta, la giunta regionale ha continuato a produrre atti contro l’autodeterminazione delle donne. Ha proposto, con il sostegno dell’associazione “Pro Vita”, la modifica del Testo Unico della Sanità e Servizi Sociali nella parte relativa agli interventi per la famiglia. Inoltre ha proposto di introdurre un nuovo regolamento sul funzionamento dei centri antiviolenza che ne rende più ardua e difficoltosa la loro attività di programmazione e gestione. Il comune di Foligno, con delibera, ha istituito “la Giornata per la Santità della Vita”, su proposta della consigliera leghista Luciana Collarini.

Tutto questo accade mentre nel dibattito politico nazionale ed europeo la valorizzazione del genere è considerata una risorsa indispensabile per la ripresa e il futuro.

Quando un diritto sancito per legge viene negato, si indebolisce anche la democrazia.

Come donne e uomini dell’organizzazione SPI CGIL siamo consapevoli del pericolo che queste azioni possono rappresentare sul piano culturale e sociale, riportando indietro l’orologio del tempo   indebolendo la dignità delle donne e il valore delle loro le conquiste.

Noi donne e uomini dello SPI CGIL, siamo pronti e determinati a non farci sopraffare da questi tentativi politici reazionari. Non permetteremo che i risultati di tante lotte femministe e sindacali vengano cancellati.

Le segreterie regionali  SPI CGIL   ABRUZZO MOLISE MARCHE UMBRIA

Facebooktwitter

Progetto Bussola 2021: a giugno incontri pubblici su salute, consumi e invecchiamento attivo

Nell’ambito del Progetto Bussola 2021 finanziato dalla Regione Marche, lo Spi Cgil, insieme a Federconsumatori e Asur (Dipartimento Nutrizione), hanno organizzato, per il mese di giugno, una serie di incontri per discutere con le persone e dare risposte concrete sui temi inerenti l’alimentazione, le dipendenze patologiche, la tutela dei consumatori, la consulenza sulle problematiche dei pensionati e sull’invecchiamento attivo.

Dopo più di un anno in cui siamo stati obbligati all’isolamento per arginare l’emergenza sanitaria, e dopo un periodo altrettanto lungo in cui abbiamo imparato a convivere con il virus, grazie al vaccino stiamo pian piano ritornando alla normalità.

Finalmente è arrivata l’ora di incontrare le persone, ascoltarle, capire i loro bisogni e dare loro risposte certe ed efficaci.

E’ fondamentale che lo spazio entro cui dobbiamo agire è il territorio, là dove si svolge la vita sociale collettiva di una comunità.

La pandemia ci ha insegnato a guardare con occhi nuovi: la nostra funzione è quella di essere dei punti di riferimento per i tanti cittadini e pensionati che guardano oggi più che mai il territorio come fattore di cambiamento.

Il ciclo di incontri si svolgerà in forma di Infopoint durante il mese di giugno nelle seguenti località:

  • Gabicce, 15 giugno dalle 16 alle 19 presso il piazzale Davanti il Conad – Zona Tavollo;
  • Urbino, 22 giugno dalle 16 alle 19 in pizza della Repubblica
  • Fossombrone, 21 giugno dalle 9 alle 12 presso largo Caio Sempronio Gracco (Porta Fano)
  • Mondolfo, 28 giugno dalle 9 alle 12 in via Cavour 7.

I collaboratori di Spi, Federconsumatori, e Asur saranno presenti, nei giorni prestabiliti, distribuendo materiale informativo, per fornire informazioni e riposte sui temi delle insidie per i contratti di gas, acqua, e telefonia e sui corretti stili di vita e alimentazione.

Facebooktwitter

Contrattazione sociale, accordi aprile – maggio

Comune di Cagli – Intesa sulle linee di bilancio 2021

Comune di Fano – Linee di confronto per la contrattazione sociale

Comune di Mondolfo – Intesa sulle linee di bilancio 2021

Comune di Piandimeleto – Intesa sulle linee di bilancio 2021

Comune di San Lorenzo in Campo – Intesa sulle linee di bilancio 2021

Comune di Sassocorvaro Auditore – Intesa sulle linee di bilancio 2021

Comune di Terre Roveresche – Intesa sulle linee di bilancio 2021

Facebooktwitter

La retorica identitaria di Ciccioli non piace allo Spi Cgil

Loredana Longhin, segretaria generale Spi  Pesaro Urbino risponde al capogruppo Fdl in Consiglio regionale

PESARO, 12 maggio 2021 – Come segretaria del sindacato pensionati della CGIL di Pesaro e Urbino, non posso tacere di fronte alla tracotanza con cui l’esponente politico di FdI nell’intervista di domenica 9 maggio sul Corriere Adriatico, afferma l’importanza dell’identità, ergendosi a paladino del cambiamento della società.

A dire il vero le sue sono parole che fanno tremare le vene e i polsi, perché non possiamo non avvertire dietro quelle parole apparentemente così semplici e scontate l’eco sordo della retorica identitaria che ci riporta inevitabilmente ad un nazionalismo latente.

Il capogruppo sembra che sia alla affannosa ricerca di un’identità, perché più volte nelle sue precedenti dichiarazioni ha parlato di un’etnia che rischia di essere sostituita da quella straniera.

Questo atteggiamento dimostra da parte sua un’ossessiva reazione di chiusura e rifiuto, alla ricerca di una mitica “identità naturale”.

I termini identità, etnicità, utilizzati da Ciccioli, servono solo a distinguere e a dividere, l’esatto contrario di quella che è la visione inclusiva del sindacato.

Fabbricare l’identità serve solo ad alzare barriere e muri contro chi è diverso da noi. Ma sta proprio in questo l’errore: non si perde la propria identità se si impara da chi è diverso da noi, si sbaglia alla grande se si utilizza la diversità per definire la propria identità, perché le identità non sono dei monoliti, ma mutano, cambiano si trasformano, è la storia stessa che ce lo insegna.

A Ciccioli consigliamo  la lettura dell’ultimo libro di Guido Alpa che scrive: “L’identità non può essere discriminatoria, ma presuppone la lotta alle discriminazioni”.

Dopo l’ennesima boutade, siamo convinti che tra noi del sindacato pensionati della Cgil, che abbiano nel nostro Dna la cultura dei diritti, il valore della differenza, la tutela dei più deboli, e l’identità millantata da Ciccioli, ci sia un’incompatibilità ontologica insanabile, perché noi non vogliamo costituire né identità, né etnie, ma una società fondata sui valori della Costituzione, dove tutte le diversità siano considerate un valore e non un pretesto per alzare muri”.

Loredana Longhin

Segretaria generale Spi Cgil Pesaro Urbino

Facebooktwitter

Anziani nelle strutture: i sindacati pensionati chiedono l’applicazione dell’ordinanza del ministero della Salute

PESARO, 11 maggio 2021 –  I sindacati dei pensionati SPI Cgil, FNP Cisl e UILP Uil di Pesaro e Urbino chiedono la possibilità, per i parenti degli ospiti delle strutture residenziali per anziani, di poter visitare i propri cari.

L’ordinanza del ministero della Salute, che, appunto, riapre le strutture alle visite dei famigliari, rappresenta da un lato un gesto di buonsenso, ma sancisce anche un diritto di civiltà al quale va data piena applicazione.

Al provvedimento ora va data applicazione da parte delle Aziende sanitarie locali e dalle Direzioni sanitarie delle singole strutture, che dovranno valutare il contesto epidemiologico di riferimento.

In particolare, queste dovranno dare indicazioni per assicurare che le visite avvengano in sicurezza, disponendo l’eventuale sospensione solo in caso di focolai non gestibili o di zona rossa.

Dal momento che circa l’80 per cento degli ospiti delle strutture hanno ricevuto la prima dose di vaccino, chiediamo che all’ordinanza venga data immediata attuazione.

Ad un anno e mezzo dall’inizio della pandemia, la necessità di prevenire nuovi contagi va modulata con quella di valorizzare e promuovere le relazioni sociali, interpersonali e familiari degli anziani ricoverati, per i quali l’isolamento vissuto in questo mese ha rappresentano causa di gravissime sofferenze, portando ansia, depressione e conseguente decadimento fisico.

Come sindacati dei pensionati siamo fin da ora disponibili ad un incontro per discutere le modalità delle riaperture alle visite, in relazione alla situazione attuale al loro interno.

Allo stesso tempo riteniamo necessario che venga aperto un confronto con la Regione Marche e l’ASUR per ripensare ad un modello di assistenza residenziale per le persone non autosufficienti (rette in capo agli utenti, minuti di assistenza garantiti, requisiti strutturali minimi, numero di posti per stanza e altro)  che la pandemia ha dimostrato essere profondamente sbagliato e pericoloso, in quanto basato solo su aspetti gestionali ed organizzativi che non tengono conto della sfera relazionale degli ospiti.

I Responsabili di SPI – FNP – UILP Pesaro Urbino

Loredana Longhin (Spi) Vittorio Calisini (Fnp) Paolo Sacchi (Uilp)

Facebooktwitter