Inps: per migliorare i servizi ai cittadini e valorizzare il ruolo sociale nel territorio

Tavola rotonda lunedì 27 febbraio, dalle 9.30 alle 12.30, sala W. Pierangeli della Provincia

Pesaro, 22 febbraio 2023 – Il ruolo sociale dell’Inps nel territorio provinciale è il tema della tavola rotonda promossa da Cgil, Cisl e Uil di Pesaro – Urbino, in programma lunedì 27 febbraio, alle 9.30, nella sala W. Pierangeli della Provincia.

Al centro del dibattito la richiesta di nuovi e diversi servizi in risposta a nuovi e diversi bisogni.

Il progressivo invecchiamento della popolazione e il calo demografico sono fenomeni ormai noti a tutti, mancano però servizi adeguati.

 L’Inps rappresenta una istituzione fondamentale che i sindacati vorrebbero rilanciare per una maggiore offerta di servizi, il mantenimento delle sedi sul territorio provinciale (emblematico il caso di Urbino città capoluogo) oltre al recupero e alla riqualificazione del patrimonio immobiliare di carattere sociale.

Introduce il dibattito Maurizio Andreolini, responsabile territoriale della Cisl Pesaro e Urbino.

Partecipano il direttore generale dell’Inps Vincenzo Caridi, il presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza Inps Roberto Ghiselli, il presidente del Comitato provinciale Inps e segretario Uil Marche Paolo Rossini.

Modera il dibattito Vania Sciumbata, segretaria confederale della Cgil Pesaro Urbino.

Intervengono anche il presidente della Provincia Giuseppe Paolini e i sindaci di Pesaro, Urbino e Fano: Matteo Ricci, Maurizio Gambini, Massimo Seri e la direttrice dell’Inps Marche Emanuela Zambataro.

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Al via la campagna di assemblee su salute e sicurezza nel lavoro

Dal 21 febbraio e per una settimana i sindacati tratteranno il tema della sicurezza

PESARO, 17 febbraio 2022 – Anche nella nostra provincia dal 21 febbraio e per una settimana CGIL, CISL e UIL e le rispettive organizzazioni di categoria organizzeranno assemblee sindacali in modo capillare e diffuso, per discutere di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

“Purtroppo, malgrado le tante iniziative di sensibilizzazione – si legge in una nota unitaria –  che ciclicamente come sindacato abbiamo organizzato e continueremo ad organizzare, il tema della salute e sicurezza nel lavoro, nel nostro Paese non viene affrontato come meriterebbe dalle Istituzioni e dal sistema delle imprese. Gli infortuni, mortali e non, si susseguono quotidianamente e sui giornali se ne parla ma sembra non essere sufficiente affinché si investa di più in termini di controlli, dispositivi di sicurezza, processi produttivi e formazione dei lavoratori. Aggiungiamo anche la lotta alla precarietà e alle forme di sfruttamento che riguardano sovente i giovani, le donne e i cittadini extracomunitari.

La tutela del lavoro, della salute e sicurezza è cruciale, ma ad oggi non è adeguatamente garantita.

I recenti infortuni mortali che purtroppo hanno visto coinvolti due ragazzi che, in forme diverse quali: stage e tirocinio in alternanza scuola lavoro, hanno riportato all’attenzione di tutti il tema di quali condizioni di lavoro trovano i giovani lavoratori o i giovani in formazione nel loro primo contatto con il mondo del lavoro. In altri casi la reiterazione di forme di stage (che troppo spesso appaiono come uniche opportunità per inserirsi nel lavoro), vengono svolti in condizioni non idonee in termini di sicurezza sul e nel lavoro. Per questa ragione le assemblee che abbiamo deciso di indire nelle aziende, saranno l’occasione per concentrare l’attenzione dei lavoratori in relazione e in rapporto dialettico con stagisti e tirocinanti, affinché si possa diffondere sempre di più una cultura della sicurezza che a partire dai lavoratori, possa diventare patrimonio comune di tutta la cittadinanza.

 Segreterie CGIL CISL e UIL provinciali

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I sindacati contro il Presidente dell’Ats 6: perché abbiamo abbandonato il tavolo

Dura replica di Cgil Cisl e Uil “La ricostruzione della vicenda è incomprensibile e fantasiosa”

FANO, 10 febbraio 2022 – In merito a quanto dicharato dal Presidente dell’Ats n.6 e assessore del Comune di Fano Dimitri Tinti, nostro malgrado siamo costretti a tornare su questa vicenda a distanza di qualche settimana,  soprattutto per chiarire le ragioni di Cgil Cisl e Uil.

La ricostruzione della vicenda espressa da Tinti appare incompleta incomprensibile e a tratti fantasiosa. 

Infatti, durante l’incontro con l’Ats 6 di martedì scorso, le organizzazioni sindacali Cgil Cisl e Uil hanno deciso di esprimere, tramite una dichiarazione da mettere a verbale, la loro posizione in merito alla decisione assunta dall’Ats 6  e dall’assessore Tinti  rispetto al ruolo e al coinvolgimento delle confederazioni sindacali  nella costruzione e nella elaborazione  del Piano di Ambito.

In tempi non sospetti abbiamo criticato aspramente il  fatto che l’Ats 6  abbia scelto di relegare la discussione con le organizzazioni sindacali al solo tema del modello organizzativo che l’Ats dovrà assumere nel prossimo futuro, escludendo però  il sindacato generale e confederale dai tavoli delle politiche settoriali come: inclusione sociale, nuove povertà, giovani, disabili e anziani.

La modalità adottata  dal Presidente di Ats 6 è diversa da quella dagli altri Ambiti territoriali sociali  della nostra provincia per i quali  il sindacato generale e confederale viene coinvolto su tutti i tavoli per discutere anche delle politiche di settore .

Riteniamo che questa sia una scelta estremamente grave e per questo motivo, nell’incontro di martedì, abbiamo comunicato all’Assessore Tinti che, a queste condizioni, non saremmo stati più interessati a partecipare all’unico tavolo al quale l’Ats 6 vorrebbe sedessero i sindacati.

Come già detto, il tavolo è quello sul modello organizzativo, pertanto limitativo rispetto all’insieme dei temi e degli obiettivi che devono essere contenuti nel nuovo piano di Ambito. La discussione che è emersa in questo unico contesto risultata incompleta, parziale e inefficace rispetto alla discussione generale.

Per questo abbiamo deciso di esprimere  il nostro dissenso attraverso  una nota a verbale che è stata illustrata direttamente al tavolo.

Spiace constatare che anche nella ricostruzione dei fatti la scelta dell’Ats 6  sia quella di perseverare in una scelta politica che riteniamo estremamente grave seppur legittima. Come legittime sono le nostre critiche anche aspre. 

Constatiamo infine che questa vicenda ‘ostacolo’  per il mantenimento delle normali relazioni sindacali, venga utilizzata ad arte da qualcuno trasformandone i contenuti con l’obiettivo di raggiungere altre finalità e tentando un coinvolgimento del sindacato su dinamiche politiche nelle quali non vuole e non deve essere coinvolto.

Pertanto, seppur scettici, auspichiamo  che di questa vicenda se ne facciano carico direttamente i sindaci dei Comuni che fanno parte dellAts 6 e che si possa ritornare a una condizione normale e corretta delle relazioni sindacali”.

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Contrattazione sociale: sottoscritto accordo con il Comune di Pesaro per il Bilancio 2022

Il commento del segretario generale Roberto Rossini

Pesaro, 20 gennaio 2021 – E’ stato sottoscritto questa mattina a Pesaro, un accordo tra Comune, Cgil Cisl e Uil di Pesaro e i sindacati pensionati sulle linee di Bilancio preventivo 2022.

Per il segretario generale della Cgil Pesaro Urbino Roberto Rossini, il sindacato si ritiene soddisfatto dell’accordo raggiunto (in allegato il testo) perché, ha detto, ci “sono importanti impegni anche politici in merito a molti aspetti importanti (integrazione sociosanitaria, co-progettazione, potenziamento ruolo dell’ambito sociale, politiche di genere, politiche dedicate agli anziani, politiche di sostegno alle famiglie con persone malate di Alzheimer e di altre demenze, nonché impegni concreti sul fronte impositivo e sul reimpiego delle risorse recuperate dalla lotta all’evasione fiscale verso le politiche sociali) oltre al rifinanziamento del fondo anticrisi con 300.000 euro”.

Il testo dell’accordo:

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Assetto ospedaliero della provincia, poche idee e confuse

Abbiamo letto le dichiarazioni dell’assessore Saltamartini sul riassetto ospedaliero della provincia di Pesaro e dobbiamo fare alcune considerazioni:

  • Assumere queste decisioni senza un confronto con le Organizzazioni sindacali ed i rappresentanti delle amministrazioni e delle istituzionali locali e inaccettabile dal punto di delle relazioni e dei contenuti e soprattutto dal punto di vista degli effetti che tali decisioni comporteranno per le comunità e per il futuro delle generazioni che verranno in tema di sanità.
  • Ci sono forti discordanze tra quanto detto dall’assessore pubblicamente e ciò che decreta la Giunta Regionale!!!
  • Siamo tutti d’accordo che le risorse del PNRR dovranno essere usate per potenziare la sanità territoriale di questa provincia, soprattutto dell’entroterra, ma gli interventi ad oggi adottati invece di parlare di realizzazione delle case della salute, dell’integrazione del ruolo dei MMG nel sistema sanitario regionale, del potenziamento della prevenzione e della diagnostica nell’ottica dell’abbattimento delle liste di attesa, interviene sugli assetti ospedalieri producendo in un solo colpo la riduzione di posti letto rispetto al piano socio sanitario precedente e condanna ad un ruolo di assoluta irrilevanza dell’Ospedale Santa Croce di Fano;
  • Perdere l’azienda ospedaliera Marche Nord senza preliminarmente prevedere il riassetto dell’Asur e la creazione di un’azienda sanitaria provinciale che coincida con il territorio, oppure pensare a rivedere il modello relativo alle aziende ospedaliere ipotizzando l’aggregazione tra Marche nord e Torrette che permetterebbe un vero ed efficace contrasto al fenomeno della mobilita passiva, significa di fatto creare le condizioni per perdere alcune specialità essenziali per limitare la mobilita passiva e per garantire interventi per acuti di qualità ed efficienza : parliamo della neurochirurgia e dell’ematologia per esempio!

Pesaro, 15 luglio 2021

Roberto Rossini Paolo Rossini Maurizio Andreolini

Vania Sciumbata Angelo Aucello Alessandro Contadini

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Nuova associazione di servizi sociali (Asp): i sindacati chiedono chiarezza

Il disappunto di Cgil Cisl Uil: chiediamo un incontro con il Sindaco di Fano e il Presidente del Comitato sindaci dell’Ats n.6

FANO, 10 febbraio 2021 – Cgil Cisl e Uil e le relative organizzazioni di categoria della Funzione Pubblica chiedono spiegazioni al sindaco di Fano Massimo Seri (Comune capofila dell’Ambito territoriale sociale 6) e al Comitato dei sindaci sul perché sia stata costituita l’Asp (Azienda servizi alla persona), una nuova azienda pubblica, senza peraltro alcun confronto con i sindacati.

“Nel dicembre del 2019 sono stati adottati provvedimenti per la costituzione del servizio sociale ATS 6 che, – scrivono -, coerentemente con i modelli organizzativi della nostra provincia, è diventato lo strumento per la gestione associata ed in convenzione dei servizi sociali.

A dicembre 2020, con una delibera del Comitato dei sindaci dell’Ats n.6 è stato approvato un cronoprogramma funzionale alla costituzione, a decorrere dal 1 gennaio 2023, di una nuova azienda pubblica di servizi per la gestione dei servizi sociali e socio sanitari integrati.

Ci piacerebbe sapere – incalzano i sindacati – quali siano state le valutazioni politiche ed organizzative che hanno portato a questa decisione che non ha natura precettiva (secondo quanto stabilito da un atto della Giunta e sarebbe strano il contrario) ma programmatoria, dal momento che gli enti che conferiranno personale e risorse economiche alla costituenda ASP non hanno mai coinvolto le confederazioni sindacali ed i sindacati di categoria su un tema tanto rilevante.

Si tratta infatti di superare un modello organizzativo, realizzando un nuovo soggetto che, con proprio personale e proprie risorse, dovrebbe gestire direttamente servizi così importanti per la presa in carico e la cura della parte più fragile della popolazione, tutto questo deve avvenire con il massimo grado di partecipazione e condivisione con chi rappresenta i lavoratori interessati ed i cittadini che accedono al servizio.

Consapevoli dell’importanza di questa scelta che finalmente permetterà ai cittadini dell’Ats 6 di avere politiche sociali incisive e adeguate, chiediamo, nell’ottica delle buone relazioni sindacali, l’avvio di un confronto.

Per queste ragioni chiediamo al Sindaco e al Presidente del Comitato dei sindaci dell’Ats n. 6 un’immediata convocazione perché una decisione con un impatto così rilevante non può essere adottata nel silenzio e senza un adeguato dibattito che coinvolga i sindacati, i lavoratori e i cittadini”.

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CAMPAGNA VACCINALE: i ritardi non devono ricadere sulle categorie a rischio

Appello di Cgil Cisl Uil, funzione pubblica e sindacati pensionati

PESARO, 6 febbraio 2021 – CGIL CISL e UIL congiuntamente con le loro rispettive categorie dei dipendenti pubblici e dei pensionati, esprimono preoccupazione per il rallentamento della produzione del vaccino anti covid 19, da parte delle case farmaceutiche e auspicano che a breve siano trovate modalità di produzione diversificate che includano anche una produzione italiana.
È inconcepibile, che la campagna vaccinale sia messa in difficoltà a causa di problemi di produzione e di distribuzione dei vaccini, dopo che da mesi si vive una situazione drammatica sia sul piano sanitario che su quello economico.
Va assolutamente garantita la regolarità del piano vaccinale in tutta la provincia, a partire dalle persone in età più avanzata che rappresentano la fascia di popolazione più a rischio.
Questa situazione di estrema incertezza, obbliga a ripensare fin da subito alla esigenza di avere una rete vaccinale molto capillare in tutto il territorio, soprattutto in vista della seconda fase di vaccinazione.
E’ necessario un cambio di passo perché, non si ripeta più quanto è avvenuto durante la prima fase: le sigle sindacali stigmatizzano il comportamento di coloro che si sono rifiutati di vaccinarsi, come anche di coloro che, eventualmente, ne hanno approfittato consapevolmente.
CGIL, CISL, UIL, stigmatizzano in particolare l’atteggiamento di alcuni lavoratori, che con il loro comportamento ostativo a vaccinarsi, hanno creato disorientamento e paure nella popolazione circa l’efficacia dei vaccini pur avendo tutte le competenze scientifiche per un comportamento responsabile e professionale.
Vaccinarsi non è una opzione etica. Chi è in possesso della conoscenza dei dati scientifici sui vaccini non può innescare dubbi ma deve aiutare ad acquisire la necessaria consapevolezza sull’utilità della vaccinazione, per superare la pandemia in atto, così come hanno fatto, responsabilmente, la maggioranza degli operatori sanitari (medici, infermieri, tecnici), che si sono sottoposti “volontariamente” alla vaccinazione.
Per le organizzazioni sindacali, il primo passo da compiere è quello di coinvolgere in modo organizzato i medici di famiglia, perché così facendo sarà possibile raggiungere tutti coloro, gli anziani, le persone sole, quelle non autosufficienti e i loro caregiver, che risiedono nelle località più lontane dai punti di vaccinazione previsti.
E’ necessario assicurare uno sforzo maggiore affinché sia raggiunta in tempo breve e con la massima capillarità tutta la popolazione residente nella nostra provincia. Per questo, si richiede di programmare al meglio la campagna vaccinale, dal primo contatto, al profilo logistico, dalla distribuzione delle dosi, al numero degli operatori coinvolti.
Per far fronte al più grande sforzo collettivo del nostro Paese, si devono coinvolgere tutte le forze disponibili, e anche noi siamo disponibili fin da subito a fare la nostra parte.
CGIL, CISL, UIL, hanno un’organizzazione molto radicata nel territorio, che conosce i bisogni della popolazione, e che ci permette di svolgere un’informazione diffusa e capillare.
Per questo, è forte il convincimento che solo collaborando potremo centrare l’obbiettivo per risolvere questa situazione e ridare fiducia e serenità agli anziani e ai cittadini che ormai da troppo tempo sono provati dall’emergenza sanitaria, sociale e economica.
Non si può temporeggiare ancora, è tempo di agire.

Le segreterie provinciali
CGIL, CISL, UIL
FP CGIL, CISL FP UIL FPL
SPI CGIL, FNP CISL, UILP

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Mercoledì 24 luglio sciopero generale dei trasporti

PESARO – I sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Pesaro Urbino ricordano che domani mercoledì 24 luglio, è stato proclamato uno sciopero generale nazionale di tutti i settori del trasporto che comprendono: il trasporto pubblico locale, ferrovie, porti, merci e logistica autotrasporto, strade e autostrade, Anas. (altro…)

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