Appalti: gravi le parole del sindaco Ricci

La replica del segretario generale Fillea Cgil Pesaro Urbino Giuseppe Lograno: meno regole porterebbero il lavoro indietro di 70 anni

PESARO, 22 maggio 2021 – Le dichiarazioni del sindaco di Pesaro Matteo Ricci sulle prime bozze del Decreto semplificazioni non solo ci lasciano esterrefatti ma ci fanno chiedere quale idea di paese abbia in mente.

Facciamo riferimento alle dichiarazioni fatte sulla bozza del Decreto Semplificazioni molto criticato dal sindacato in maniera unitaria perché prevede il massimo ribasso generalizzato per aggiudicarsi un appalto e la liberalizzazione dei sub-appalti; provvedimenti che farebbero tornare indietro di 70 anni il lavoro nei cantieri.

 Ridurre le regole, per Ricci, sarebbe un modo per velocizzare i lavori e per questo, come coordinatore dei sindaci del PD ma anche come Sindaco di Pesaro, parla di “anticipazioni molto positive come richieste dai sindaci Dem, l’Italia ha bisogno di velocità per rinascere”.

Spesso leggiamo di lavori che si vorrebbero realizzare a Pesaro: stazione dei treni, strade, progetti presentati sul miglioramento della “qualità dell’abitare”, ma mi chiedo come si possa parlare di qualità dell’abitare senza parlare di qualità del lavoro.

Togliere le regole vuol dire favorire l’illegalità e diminuire la qualità del lavoro: sicurezza, prevenzione e retribuzioni.

Affermare questo alla vigilia del presidio di lunedì 24 maggio di Cgil, Cisl e Uil provinciali in piazza del popolo a Pesaro per dire basta ai tanti morti sul lavoro, sono ancora più gravi e inaccettabili.

Per questo lunedì la Fillea Cgil sarà in piazza del Popolo anche per affermare che se passano le liberalizzazioni sarà lo sciopero generale.

Giuseppe Lograno

Segretario generale della FILLEA CGIL di PESARO URBINO

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Slc Cgil, riparte il Rof ma i lavoratori vanno tutelati

PESARO, 21 MAGGIO 2021 – Finalmente, come da tempo atteso e desiderato, il mondo dello spettacolo riparte. Accanto all’avvio del Festival ci si aspettava che il momento pandemico in corso avrebbe portato una sensibilità mutata rispetto a questo particolare settore lavorativo .Ci riferiamo a tutto quel contesto sconosciuto di lavoratori che, con sacrificio e pazienza, ha da sempre permesso la messa in scena della manifestazione che da decenni da lustro alla nostra città. Succede infatti che, all’atto della stipula dei contratti di natura privatistica a Tecnici, Maestranze ed Artisti – per lo più partite IVA- vengano sottoposte clausole irricevibili, con carattere di lavoro subordinato, senza però nessuna tutela. A tale proposito la SLC CGIL ha chiesto i primi di maggio un incontro con la direzione del Festival ottenendolo il 6  maggio. In tale occasione abbiamo chiesto alcune ma importanti modifiche.

Covid: vista la particolare condizione pandemica costo dei tamponi – sia il primo che eventuali seguenti – a carico della produzione.

Assenze per Covid, malattia Infortuni, non imputabili al lavoratore: adeguata garanzia di copertura economica senza andare ad aumentare i costi già fissati dalla produzione.

Obbligo del nudo in scena: a richiesta lasciare la libertà individuale per condividerlo.

Esclusiva Artistica: stralciare dal compenso complessivo il valore economico dei dirittidi immagine che gli artisti concedono in esclusiva al ROF.

Pensavamo che a fronte delle nostre richieste, considerato che il ROF percepisce contributi economici pubblici, non ci sarebbero state particolari problematiche a fornire le modifiche richiesta per dare dignità ai lavoratori.

Viceversa, abbiamo ricevuto in data 10 maggio una bozza con due modifiche in definitiva quasi irrilevanti, mentre nessuna riguardante quelle da noi proposte, in particolare quelle sulla sicurezza/Covid e sulle altre garanzie richieste.

Va detto che è stato chiesto un secondo incontro con la Direzione del ROF che è stato negato in quanto la stessa non ha ritenuto la SLC CGIL interlocutore delegato a rappresentare i lavoratori. Ad appesantire ulteriormente la situazione, i lavoratori, sotto ricatto, sono stati invitati entro lunedì 24 a sottoscrivere il contratto originario.

Non soddisfatti di quanto avvenuto, giovedì 13 maggio abbiamo chiesto un incontro alla segreteria della Presidenza della Fondazione nonché assessore alla Cultura di Pesaro, un incontro di cui ad oggi non abbiamo avuto riscontro.

E’ nostra intenzione fermare con ogni mezzo la pressione che le persone interessate stanno subendo.

p. Segreteria provinciale

Andrea Serafini

Michele Barile

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Sicurezza sui luoghi di lavoro, presidio unitario in piazza del Popolo

Basta morti sul lavoro, il 24 maggio i sindacati si mobilitano

PESARO – 21 maggio 2021 – Lunedì 24 maggio dalle 10.00 alle 12.30 in piazza del Popolo a Pesaro, CGIL CISL e UIL provinciali hanno organizzato un presidio a cui parteciperanno i Responsabili dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) dei principali luoghi di lavoro della provincia.

La manifestazione rientra nell’ambito della mobilitazione di carattere nazionale indetta dalle organizzazioni sindacali confederali, finalizzata a sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica in merito alle morti sul lavoro, ai tanti infortuni e alle tematiche legate alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Infatti anche nella nostra provincia i dati a nostra disposizione evidenziano quanto gli infortuni sul lavoro siano aumentati, sia su base regionale che provinciale.

Facendo una analisi territoriale delle denunce rilevate nei primi tre mesi dell’anno 2021 rispetto al primo trimestre del 2020, si osserva che la regione Marche mostra un significativo aumento di 50 casi di infortunio, dato questo in controtendenza rispetto alle regioni del centro Italia, che vedono invece una diminuzione degli infortuni dello 0,38% ,

Preoccupante anche il dato delle denunnce  di infortunio con esito mortale, che per il medesimo periodo evidenzia un aumento dei casi in quasi tutte le regioni del territorio nazionale.

Anche sul fronte delle denunce di malattie professionali, la regione Marche è tra quelle regioni che si attestano su un incremento di queste fattispecie: l’incremento per la nostra regione è di 114 casi casi in più.

Questi dati risultano ancor più gravi e preoccupanti considerata la consistente contrazione delle ore lavorate nella fase pandemica.

Pertanto CGIL CISL e UIL chiedono alle istituzioni e al mondo delle imprese, di promuovere e sottoscrivere un vero e proprio “Patto per la Salute e la Sicurezza”, che preveda una riorganizzazione dei servizi di prevenzione ai quali destinare più risorse economiche; intensificare la quantità e la qualità delle ispezioni e dei controlli; istituire percorsi di formazione obbligatori su salute e sicurezza senza i quali deve diventare impossibile per le aziende l’impiego di maestranze non formate; riqualificare il lavoro in sicurezza anche dentro la contrattazione collettiva, rivedendo l’articolazione oraria, le turnazioni e l’organizzazione del lavoro.

Durante il presidio una delegazione di RLS e di rappresentanti sindacali chiederà di essere ricevuta in Prefettura per consegnare un documento che richiama i temi  esposti.

Le Segrerterie di CGIL CISL e UIL

 Provincia di Pesaro e Urbino

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Sindacati a Adriabus: più sicurezza per i lavoratori del Tpl

PESARO, 19 maggio 2021 –  Le numerose richieste di salute e sicurezza dei sindacati dei trasporti dei lavoratori e lavoratrici si sono concentrate in una mail sottoscritta da 5 sigle sindacali: le organizzazioni di categoria Cgil Cisl e Uil, oltre a Ugl e Faisa-Cisal e inviata questa mattina a Adriabus e al Prefetto Vittorio Lapolla  che presto lascerà la Prefettura di Pesaro e Urbino.

“Le segreterie provinciali e regionali FILT CGIL – FIT CISL – UILTRASPORTI – FAISA CISAL – UGL FNA  – si legge –  vogliono evidenziare l’ennesima aggressione avvenuta ai danni di un collega mentre faceva mansioni di verifica e controllo per conto di Adriabus.

In questi anni le aggressioni ai danni dei colleghi si sono succedute per vari motivi dalla verifica del titolo di viaggio, alla richiesta di rispettare le regole all’interno dei mezzi come l’utilizzo della mascherina, distanziamento e altro.

Chiediamo ancora una volta al consorzio Adriabus che si attivi immediatamente per tutelare al meglio i dipendenti, e con la presente lettera formuliamo alcune proposte:

  • istallare in ogni autobus videocamere a circuito chiuso in modo da tutelare e provare a prevenire eventuali aggressioni;
  • dotare immediatamente i verificatori di body cam;
  • mandare i verificatori ad espletare le proprie mansioni a squadre di almeno 3 persone ogni giorno;
  • stipulare una assicurazione legale – civile a tutela dei dipendenti (qualora non ci fosse), ed un regolamento chiaro con il quale il lavoratore vittima di aggressione sappia come agire, precisando a chi rivolgersi e in cosa è tutelato dall’azienda.

Auspichiamo un incontro urgente con quanti in indirizzo per concretizzare iniziative a salvaguardia dei lavoratori, una apertura di un tavolo di coordinamento per la sicurezza tra le Forze dell’Ordine, Adriabus e le organizzazioni sindacali, nel quale proporre ulteriori suggerimenti per raggiungere l’obbiettivo comune di garantire maggiore sicurezza a tutti cittadini e operatori delle aziende di TPL.

Con l’occasione vogliamo salutare e ringraziare il Prefetto di Pesaro Urbino per il grande lavoro, per la grande disponibilità e sensibilità dimostrata in tutti questi anni”.

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Frontalieri, incontro con l’ambasciatore italiano nella Repubblica di San Marino

Lavoratori frontalieri: atteso accordo bilaterale sulle tutele sociali

RIMINI, 19 maggio 2021 – Ieri mattina presso la sede dell’ambasciata italiana nella Repubblica di San Marino si è svolto l’incontro tra l’ambasciatore Italiano Sergio Mercuri, la dottoressa Claudia Amerini e la delegazione del Consiglio sindacale interregionale San Marino – (Csir), Emilia Romagna, Marche nelle persone della Presidente, Alessandra Gori, e del componente dell’ufficio di Presidenza, Paride Neri.

E’ soprattutto sul terreno della tenuta occupazionale, delle tutele previdenziali e delle tutele sociali che abbiamo trovato comuni intenti, quali l’atteso accordo bilaterale per il riconoscimento del diritto ad usufruire dei permessi lavorativi in favore delle persone disabili e dei loro familiari (in Italia Legge 104/92) e l’annoso tema della mancata totalizzazione dei contributi previdenziali dei lavoratori pubblici che lavorano nei due Stati.

Nell’incontro, assai cordiale, la delegazione sindacale ha attirato l’attenzione sullo stanziamento di un contributo di 6 milioni di euro in favore dei lavoratori frontalieri dipendenti ed atipici rimasti senza lavoro e senza copertura assistenziale che avrebbero quindi potuto beneficiare di un ristoro economico, previsione presente nel decreto Rilancio 34/2020 ma mancante del necessario decreto attuativo.

Sul versante della Repubblica di San Marino, è stato condiviso l’auspicio affinché possa avanzare il percorso di associazione all’Europa, in quanto sintesi di un percorso di integrazione di una presenza millenaria della Repubblica di San Marino, territorio a cavallo tra le Marche e l’ Emilia Romagna, del tutto diverso rispetto ad altri confini che si possono trovare nel cuore dell’Europa e dove il lavoro frontaliero è da sempre a sostegno delle due economie seppure sia ancora necessario coniugare flessibilità ciclica con qualità produttiva e stabilità reddituale.

Infine, è stata da entrambe le parti riconosciuta l’utilità di riprendere il negoziato per la costituzione dell’Osservatorio Frontalieri con il pieno coinvolgimento delle rispettive istituzioni dei due Paesi.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         CSIR

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Avviato anche a Pesaro il progetto SHUBH

FONDO ASILO, MIGRAZIONE E INTEGRAZIONI (FAMI) 2014-2020


Progetto SHUB (Prog-3362) – Servizi integrati per l’autonomia socio-economica dei titolari di Protezione Internazionale
Obiettivo Specifico: 1. Asilo – Obiettivo Nazionale: ON 1 – lett. c) – Potenziamento del sistema di 1° e 2° accoglienza
Avviso realizzazione di percorsi individuali per l’autonomia socio-economica


COMUNICATO STAMPA

A Pesaro si è ufficialmente attivato il Progetto F.A.M.I. SHUBH che favorisce il raggiungimento dell’autonomia socio-economica ai titolari di protezione internazionale, grazie ad un approccio collaborativo e multidisciplinare in grado di offrire un sistema di servizi efficaci ed efficienti.

Il Patronato INCA CGIL è capofila del Progetto i cui destinatari sono titolari di protezione internazionale, usciti dai centri di accoglienza. Partner del Progetto sono AUSER (Associazione di volontariato e promozione sociale), SUNIA (Sindacato degli inquilini) ed ARCI (Associazione ricreativa e culturale).

Gli sportelli “Integra Corner”, che svilupperanno un piano d’azione individuale che tenga conto degli specifici bisogni e che valorizzi le singole potenzialità insieme all’accessibilità ai servizi pubblici e privati territoriali, contribuendo a fronteggiare la marginalità lavorativa e le discriminazioni culturali, sono attivi presso:

INCA CGIL Pesaro Via J. Gagarin, 179
tutti i giovedì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 16.00

INCA CGIL Pesaro Galleria Dei Fonditori, 54
tutti i martedì dalle 9.30 alle 13.30

I DETTAGLI

Il progetto SHUBH è rivolto ai titolari di protezione internazionale, usciti da centri di accoglienza da non oltre 18 mesi e provenienti da 89 Paesi extra-UE.
Ha l’obiettivo di erogare i servizi necessari al raggiungimento dell’autonomia socio-economica.
Il progetto in 7 ecosistemi 7 è attivo 21 sociali regionali e 21 territori provinciali

Chi sono i partner?

I partner costituiscono una rete di sicurezza per la realizzazione del progetto:

INCA-CGIL: l’Istituto Nazionale Confederale di Assistenza è da sempre impegnato nella tutela dei diritti dei la- voratori, garantendo la loro sicurezza e fornendo un sostegno tangibile sia all’interno che all’esterno del Paese.

AUSER: contribuisce attivamente a combattere l’emarginazione sociale dovuta a differenze di età o etnia, inco- raggiando la nascita di una comunità solidale a favore dei più deboli.

SUNIA: l’associazione si preoccupa di aiutare tutti i cittadini bisognosi di alloggio e alla ricerca di una soluzione abitativa conforme alle proprie necessità.

ARCI: provvede alla promozione di cultura e democrazia e di valori quali la solidarietà e l’uguaglianza sociale, contando sull’appoggio di numerosi circoli ed associazioni presenti in tutta Italia.

A chi è rivolto il progetto

I destinatari sono i titolari di protezione internazionale, usciti da centri di accoglienza da non oltre 18 mesi e provenienti da 89 Paesi extra-UE (in particolare dall’Africa e dall’Asia). Il progetto si realizza in 7 regioni (Veneto, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia), coinvolgendo nello specifico 21 territori provinciali o comprensori.

Cosa facciamo?

Progettazione individualizzata e partecipazione attiva.
Si attivano in ogni territorio gli “integra-corner”, sportelli dove i titolari di protezione internazionale sono presi in carico ed affiancati da un tutor. Per ognuno di essi viene elaborato un piano d’azione individualizzato (PAI), basato su caratteristiche e bisogni individuali.

Valutazione di bisogni, risorse e potenzialità.
Si realizzano attività preliminari volte all’orientamento lavorativo del destinatario, al bilancio e la certificazione delle competenze, al riconoscimento dei titoli di studio, oltre ad un supporto per la gestione delle pratiche amministrative.

Accompagnamento dei destinatari all’autonomia.
Attraverso l’attività di coaching, laboratori e workshop, si fornisce ai destinatari un supporto concreto, così da favorire lo sviluppo di competenze trasversali e la ricerca attiva di lavoro ed alloggio.

Servizi integrativi e di supporto.
Sono previste attività socioculturali e di socializzazione, si erogano servizi di conciliazione vi- ta-lavoro, socio-psico-sanitari e di rafforzamento della lingua italiana, comprensivi di scolarizzazione per i beneficiari di minore età, al fine di garantire l’inserimento completo di ogni partecipante sul territorio.
Tutto ciò si realizza tramite lo sviluppo ed il consolidamento di una rete territoriale, che integrerà le diverse politiche e servizi in un’ottica cooperativa. Vengono messi a sistema servizi, dispositivi, risorse, metodologie e modelli di intervento già disponibili a livello regionale.

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Contrattazione sociale, accordi aprile – maggio

Comune di Cagli – Intesa sulle linee di bilancio 2021

Comune di Fano – Linee di confronto per la contrattazione sociale

Comune di Mondolfo – Intesa sulle linee di bilancio 2021

Comune di Piandimeleto – Intesa sulle linee di bilancio 2021

Comune di San Lorenzo in Campo – Intesa sulle linee di bilancio 2021

Comune di Sassocorvaro Auditore – Intesa sulle linee di bilancio 2021

Comune di Terre Roveresche – Intesa sulle linee di bilancio 2021

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Difendiamo la sicurezza sul posto di lavoro e la salute dei cittadini

Smart working: Fp Cgil Cisl Fp e Uil Fpl rispondono al sindaco di Pesaro Matteo Ricci

 PESARO, 15 maggio 2021 – Abbiamo letto sui social e sulla stampa le dichiarazioni del sindaco di Pesaro Matteo Ricci che riteniamo abbia perso una buona occasione per evitare di assumere una posizione populista e dobbiamo quindi fare alcune imprescindibili considerazioni;

  Lo smart working non è stato voluto dai dipendenti di Pesaro né dalle organizzazione sindacali, ma dai governi che si sono succeduti, in considerazione di una gravissima pandemia (da molti, se ricordiamo bene, all’inizio sottovalutata) che hanno reso necessaria questa forma di lavoro;

l  buona parte del personale dipendente del comune di Pesaro comunque ha sempre lavorato in presenza: vigili, maestre, educatrici, operai, addetti allo stato civile;

l  non risultano esserci stati cali di produttività nei settori comunali ed anzi, a fronte di aumento dei carichi di lavoro, seppur senza rinforzi in termini di personale, le prestazioni sono state garantite quindi non capiamo bene a quale presunto calo della produttività si riferisca il sindaco;

l  lo smart working è uno strumento flessibile, abbondantemente utilizzato anche nel settore privato, che consente di garantire la prestazione lavorativa soprattutto in questa fase in cui il contesto pandemico richiede prudenza;

l  la pubblica amministrazione, dopo vent’anni di tagli, ha bisogno di investimenti in termini di personale, tecnologia e formazione: pensare che sia lo smart working la possibile causa di disagi, peraltro non dimostrati, è quantomeno semplicistico; a prescindere da quello che pensa il sindaco Ricci, nel prossimo contratto verrà definito, in percentuale naturalmente minore ed in forma organizzata diversa, questo istituto anche per il prossimo futuro;

l  sarebbe da chiedersi semmai perché in un anno e mezzo di pandemia, l’amministrazione comunale pesarese non abbia provveduto comunque ad adeguare le proprie modalità di lavoro e le risorse per far fronte, in maniera più efficace, allo svolgimento dell’attività in “agile”;

l  il ricorso alla contrapposizione personale tutelato/non tutelato, di “brunettiana” memoria, a supporto delle proprie tesi tende a voler alimentare il clima di sfiducia e risentimento verso servizi pubblici che dovrebbero essere sostenuti e garantiti sempre e nei fatti perché strumento indispensabile per tutelare i diritti dei cittadini;

l   quando si fa riferimento a presunte situazioni privilegiate ed indifendibili dobbiamo ricordare che parliamo di personale che guadagna in media 1200 euro al mese, non si è mai sottratto alle proprie responsabilità e svolge attività necessarie in un Paese civile (i servizi pubblici sono “per tutti” e lo saranno fintanto che resteranno “pubblici”) ;

l  abbiamo chiesto un confronto per mantenere un percorso condiviso già avviato con il protocollo sicurezza e il primo accordo sullo smart emergenziale, senza alcun tipo di contrapposizione ideologica e anzi, proprio per i buoni rapporti che hanno contraddistinto negli anni il rapporto amministrazione/sindacati, ci aspettavano lo stesso “rispetto” che noi sempre dimostriamo ….  Ci troviamo invece, senza alcun confronto, la revisione di accordi e l’interpretazione unilaterale errata di un decreto “che dice altro”, con forzature giornalistiche inopportune e fuorvianti, che non aiutano …. peccato che il sindaco non essendo mai stato presente agli incontri con le parti sociali, neppure nei momenti più critici dell’inizio della pandemia, forse non sa che siamo sempre stati disponibili a discussioni costruttive funzionali a garantire sicurezza sul lavoro e salute dei cittadini, elementi per noi imprescindibili e che devono essere legati uno all’altro nell’interesse di tutti.

  FP CGIL                                                                     CISL FP                                                         UIL FPL                    

Vania Sciumbata                                                          Francesco Todaro                                   Maria Grazia Tiritiello     

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